RATING-JUNK ANCORA FERMO AL PALO
Il nostro atavico problema è noto da una dozzina d’anni:
come paese non potremmo più permetterci un numero così
spropositato (e sopratutto inefficiente) di pubblici dipendenti
che tra l’altro, notizia di ieri, percepiscono una pensione
largamente più elevata (+70%) dei privati. Come se una famiglia
benestante in un periodo di perdurante crisi, continuasse a stipendiare
una pletora di servitori come nei bei tempi andati
di un boom economico che non c’è più.
I paleocomunisti alla Fassina non l’hanno ancora capito
che la competitività in un mercato globalizzato passa per
uno Stato leggero, anzi
leggerissimo che consenta, seppur
con la massima progressività, l’alleggerimento del nostro
gigantesco debito pubblico - per ora sostenibile – ma che continua
anche a lievitare senza sosta.
Ecco perchè - nonostante il cambio €/$ favorevole, i tassi
estremamente bassi, il prezzo del greggio ancora a sconto 50%
rispetto ai massimi -
il rating delle agenzie permane da paese che arranca.
Gliele dò mì le 100.000 nuove assunzioni che ci costeranno altre tasse!....