da wsi
Sul comparto obbligazionario si continua a registrare la permanenza di tassi prossimi allo zero o addirittura negativi sul comparto a brevissimo termine a 3 e 6 mesi. Tale andamento non veniva riscontrato dalla fase successiva al fallimento di Lehman.
Le spiegazioni alla base del comportamento dei tassi a brevissimo termine, risiedono nella necessità di impiego dell’ampia mole di liquidità in asset a basso rischio in prossimità della tipica fase (fine anno) di accumulo di liquidità da parte del comparto bancario. Non a caso anche la quota di c.d. excess reserve, ossia la parte di liquidità depositata dalle banche presso la Fed in eccesso rispetto agli obblighi di riserva con remunerazione allo 0,25%, è arrivata al 18 novembre a ben $1046 miliardi, un livello doppio rispetto a quanto ad esempio si registrava nello stesso periodo del 2008.
Un’altra spiegazione risiede nel fatto che verosimilmente gli investitori stanno preferendo i T-bills successivamente alla scadenza (lo scorso 18 settembre) della garanzia governativa sui fondi monetari. La settimana presenta emissioni record (118Mld$) di T-note a 2,5 e 7 anni, a partire dai 44Mld$ sul segmento a due anni di oggi. Inoltre la festività del Thanksgiving Day del prossimo giovedì, comporterà una settimana di fatto quasi dimezzata dal punto di vista finanziario.