Rottweiler
Forumer storico
Un commento da Milano Finanza:
Generali in fondo al listino, ha assicurato la Costa Concordia
Di Francesca Gerosa
Generali è uno degli assicuratori della Costa Concordia, la nave affondata venerdì notte di fronte all'isola del Giglio. La nave da crociera, che ha un valore vicino ai 450 milioni di euro (all'avvenuta commessa, nel 2004), non solo è assicurata da un pool di compagnie, una decina, ma vanta anche un'ulteriore copertura per passeggeri e personale dell'equipaggio.
Per quest'ultima voce c'è una polizza di circa 3 miliardi di dollari. Tra i gruppi, figurano anche Generali, Rsa Insurance e Xl Group: tutti e tre dovrebbero affrontare costi per circa 405 milioni di euro. Nessun commento diretto da Xl per ragioni di riservatezza, mentre un portavoce di Generali ha dichiarato che "coprire questo tipo di rischi fa parte della nostra attività. Al contempo una prudente politica di riassicurazione limiterà l'impatto netto dello specifico sinistro a un livello molto marginale".
Tuttavia in Borsa il titolo Generali perde l'1,66% a 11,85 euro, testando il minimo intraday a 11,84 euro e non riprendendosi come gli altri titoli e il mercato (-0,28% il Ftse Mib). Il naufragio della Costa Concordia preoccupa e non fanno presa le indiscrezioni del quotidiano locale Calcalist secondo cui la compagnia triestina starebbe trattando la cessione della sua divisione israeliana, Migdal Insurance.
I dirigenti del Leone si sarebbero, infatti, incontrati con potenziali investitori esteri e israeliani, nella volontà di chiudere la cessione entro la fine dell'anno. La stessa Migdal ha poi comunicato alla Borsa di Tel Aviv che Generali ha ricevuto offerte per la propria quota, senza però aver fornito ancora alcuna risposta.
Il conto più salato per il naufragio della Costa Concordia lo paga comunque la compagnia armatrice Carnival che alla Borsa di Londra crolla del 15,97% a 1.889 pence. Carnival ha previsti che l'impatto sugli utili del 2012 dal mancato utilizzo della Costa Concordia ammonterà tra 85 milioni e 95 milioni di dollari, pari a 0,11/0,12 dollari per azione.
La società ha anticipato che non è possibile determinare ulteriori costi al momento e ha precisato di avere una copertura assicurativa per i danni alle navi con un importo deducibile di 30 milioni di dollari, insieme a un'assicurazione per lesioni personali a terzi con un ulteriore importo deducibile di 10 milioni di dollari per l'incidente.
Generali in fondo al listino, ha assicurato la Costa Concordia
Di Francesca Gerosa
Generali è uno degli assicuratori della Costa Concordia, la nave affondata venerdì notte di fronte all'isola del Giglio. La nave da crociera, che ha un valore vicino ai 450 milioni di euro (all'avvenuta commessa, nel 2004), non solo è assicurata da un pool di compagnie, una decina, ma vanta anche un'ulteriore copertura per passeggeri e personale dell'equipaggio.
Per quest'ultima voce c'è una polizza di circa 3 miliardi di dollari. Tra i gruppi, figurano anche Generali, Rsa Insurance e Xl Group: tutti e tre dovrebbero affrontare costi per circa 405 milioni di euro. Nessun commento diretto da Xl per ragioni di riservatezza, mentre un portavoce di Generali ha dichiarato che "coprire questo tipo di rischi fa parte della nostra attività. Al contempo una prudente politica di riassicurazione limiterà l'impatto netto dello specifico sinistro a un livello molto marginale".
Tuttavia in Borsa il titolo Generali perde l'1,66% a 11,85 euro, testando il minimo intraday a 11,84 euro e non riprendendosi come gli altri titoli e il mercato (-0,28% il Ftse Mib). Il naufragio della Costa Concordia preoccupa e non fanno presa le indiscrezioni del quotidiano locale Calcalist secondo cui la compagnia triestina starebbe trattando la cessione della sua divisione israeliana, Migdal Insurance.
I dirigenti del Leone si sarebbero, infatti, incontrati con potenziali investitori esteri e israeliani, nella volontà di chiudere la cessione entro la fine dell'anno. La stessa Migdal ha poi comunicato alla Borsa di Tel Aviv che Generali ha ricevuto offerte per la propria quota, senza però aver fornito ancora alcuna risposta.
Il conto più salato per il naufragio della Costa Concordia lo paga comunque la compagnia armatrice Carnival che alla Borsa di Londra crolla del 15,97% a 1.889 pence. Carnival ha previsti che l'impatto sugli utili del 2012 dal mancato utilizzo della Costa Concordia ammonterà tra 85 milioni e 95 milioni di dollari, pari a 0,11/0,12 dollari per azione.
La società ha anticipato che non è possibile determinare ulteriori costi al momento e ha precisato di avere una copertura assicurativa per i danni alle navi con un importo deducibile di 30 milioni di dollari, insieme a un'assicurazione per lesioni personali a terzi con un ulteriore importo deducibile di 10 milioni di dollari per l'incidente.