Ho capito il crollo di Generali, le italiane, francesi, etc. E' appena uscito un report di UBS che consiglia di uscire dai T1 di banche esposte sui periferici, tra cui Generali, Intesa, UCG, BPCE, CA, BNP, spagnole, etc..
Da leggere.
Il report postato da Zorba (grazie!

) ripropone il tema del possibile skippaggio delle cedole da parte di alcuni autorevoli emittenti bancari. Si tratta di un tema molto delicato, sul quale insistono da tempo Morgan Stanley e altri, tema che sul nostro 3D tendiamo a liquidare attribuendo agli analisti un “eccesso di pessimismo”.
Invece, a mio avviso, sarebbe buona cosa non sottovalutare la questione.
Ecco perché “lancio questo sasso”.
Gli argomenti addotti dagli analisti sono di vario genere (invito tutti a leggersi i vari reports), per concludere che i tempi sono cambiati e sono (ahimè) pronti per assistere allo skippaggio della cedola opzionale da parte di una grande banca. Rotto l’argine, altri seguirebbero. Sui candidati ad aprire le danze le opinioni divergono, ma è inquietante vedere citati nomi come SocGen, Unicredit, MPS, BPCE solo per citarne alcuni.
Sul nostro forum si tende a liquidare la questione ricordando che difficilmente una banca può permettersi un tale lusso considerando che il “parco subordinate” dovrà essere quasi interamente rinnovato per obbedire a Basilea. L’argomento è solido, ma forse sorvola sul fatto che gli indici di capitalizzazione previsti da Basilea 3 (es.: Minimum Total capital al 2019 pari all’8%) sono inferiori al Core Tier 1 che l’Eba ha richiesto entro il giugno 2012. E’ vero: i dati non sono equiparabili in quanto non si applicano gli stessi metodi di calcolo. Rimane il fatto che il recente rafforzamento della patrimonializzazione dei bancari potrebbe permettere alle banche di rispettare Basilea 3 senza ricorrere ad emissioni di “nuovi” ibridi per parecchio tempo.
E allora?
Se ci si vuole mettere al riparo da un tale pericolo, la ricetta può essere semplice: puntare ad emittenti di elevata qualità, quelli, ad esempio, che distribuiranno dividendi (=coupon pusher assicurato) e/o su T1 con prospetto molto market friendly (meccanismi ACSM e simili) e/o su T2. Il rischio di questa strategia “eccessivamente conservatrice” è di perdersi la risalita di titoli di emittenti ingiustamente “sospettati”.
E qui naturalmente ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Molte altre cose si potrebbero aggiungere per approfondire l’argomento. Qualcuno ha commenti?
P.S. non sto sostenendo che ci saranno dei coupon skip. Dico solo che il pericolo va valutato attentamente.