Con una
buonuscita di 4 milioni si chiude il rapporto di lavoro tra
il Monte Paschi e l'ex direttore generale Antonio Vigni. E'
il dato che emerge dai documenti consultati da Radiocor
predisposti per l'assemblea della banca di fine mese. I 4
milioni riconosciuti a Vigni "a titolo di incentivo" per
agevolare l'uscita anticipata a fine anno si aggiungono alla
retribuzione fissa da 1,4 milioni e ad altri 450mila euro
del vecchio sistema incentivante messo a punto nel 2010 e
poi rapidamente archiviato dalla banca. L'incentivo, spiega
la banca nei documenti, e' anche un'integrazione del tfr
oltre alle competenze di fine rapporto (Vigni era in banca
da quasi quarant'anni). Il Monte dei Paschi aggiunge che
"tenuto conto delle norme del contratto dei dirigenti
riguardo la risoluzione del rapporto di lavoro da parte
dell'azienda senza giustificato motivo" l'entita'
dell'incentivo da riconoscere a Vigni "si sarebbe attestato
su un importo notevolmente superiore" ai quattro milioni
pattuiti. Inoltre, si legge, l'incentivo "si pone in una
linea di sostanziale coerenza con il trattamento praticato
ai precedenti direttori generali". Il predecessore di Vigni
alla direzione generale, Emilio Tonini, ando' in pensione
tuttavia con circa 10 milioni di euro.