Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (2 lettori)

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Topgun1976

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negusneg

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Zorba,

spero si capisca che il gufare è l'ultima delle mie intenzioni...

Mi sembra però che il giudice inglese abbia solo bocciato il cosiddetto meccanismo "exit consent". Come fa il giornalista di Reuters ad affermare, riferendosi alla futura legge europea, che "such moves have now been thrown into doubt by this judgement"? La futura legge europea non parla mica di "exit consent".

In altre parole, se passano i concetti scritti nel CMD, l'autorità locale sarebbe libera di scegliere la strada più rispettosa della legge vigente (bad bank?) per ristrutturare come preferisce. E' proprio questa nuova discrezionalità uno dei cardini della nuova legge.

Quanto ai bonds spagnoli di banche traballanti, io continuerei a raccomandare prudenza. Anche perchè mi ha sorpreso la schiettezza con la quale Draghi ha risposto sull'argomento nell'intervista a Le Monde del 22 luglio:
D.I ministri delle finanze dell’Eurozona hanno messo a punto, venerdì 20 luglio, il piano di aiuti alle banche spagnole. Basterà questo per evitare il naufragio del Paese?
R. «E’ importante il coinvolgimento dei creditori senior delle banche, che a parere della Bce, in caso di liquidazione di una banca dovrebbe essere possibile. I risparmiatori vanno protetti, ma i creditori dovrebbero essere associati alla soluzione della crisi, per limitare l’impegno dei contribuenti, che hanno già pagato molto.

Bad bank = fallimento e chiusura del business. Certo e' un'opzione, ma nel mondo legale equivale ad una procedura fallimentare. Ma se la banca sta in piedi e vengono iniettati capitali per farla continuare, sorry ma i prospetti devono essere rispettati. E per fortuna le corti inglesi la pensano cosi'.
Insomma, Anglo Irish era la banca piu' cessa d'Europa, ma questa circostanza non ha minimamente influenzato la lettura del prospetto da parte del giudice inglese.
Personalmente giro alla larga dallespagnole traballanti (che spesso hanno prospetti retti dalla legge spagnola), ma questa sentenza mi ha dato maggior fiducia su altri emittenti.:)

Zorba,

credo che abbiamo una diversa lettura del futuro impatto della CMD.

Senza pretendere di tenere una lezione sul tema, menziono solo alcuni passaggi chiave:

1)stiamo parlando di una situazione straordinaria, quella del resolution regime, non certo di ordinaria amministrazione. E, tuttavia, non si tratta di una procedura fallimentare. Citando la direttiva:

“Resolution constitutes an alternative to normal insolvency procedures and provides a means to restructure or wind down a bank that is failing and whose failure would create concerns as regards the general public interest (threaten financial stability, the continuity of a bank's critical functions and/or the safety of deposits, client assets and public funds)”

“…when an institution is insolvent or very close to insolvency to the extent that if no action is taken the institution will be insolvent in the near future.”

2)quando queste condizioni si verificano, l’autorità preposta diventa padrona (parola appropriata) della situazione e dispone di 4 tipi di resolution tools. Mi concentro, per facilità, solo su uno di questi strumenti: il “bridge institution”, così definito:

“The bridge institution tool enables resolution authorities to transfer all or part of the business of an institution to a publicly controlled entity.”

3)quali voci dello stato patrimoniale possono essere trasferite? E’ più facile dire quali non lo possono:

“secured liabilities, covered deposits and liabilities with a residual maturity of less than one month”

A questo punto facciamo un esempio: la banca A è riconosciuta in crisi. La “resolution authority” interviene, crea una “bridge institution”, vi riversa il capitale azionario e le liabilities (tra queste certamente tutto il debito subordinato) in misura tale che l’unità originaria, previa iniezione di capitale, presumibilmente pubblico, torni ad essere viable. Sono escluse dal travaso solo le voci sopra elencate. La bridge institution va nel bidone della spazzatura...

Il tutto in tempi rapidi e senza provocare le turbolenze tipiche di una procedura fallimentare.

Con questa descrizione non ho la pretesa di aver toccato tutti gli aspetti di una procedura di resolution, anche se voglio citarne solo uno, per far capire come certe nostre abitudini dovranno essere rivisitate, dove si dice addirittura: “there might be circumstances when the resolution authorities could interfere on creditors’ rights without having exhausted shareholders’ claims”.

Però torno a porre le mie domande iniziali: quale protezioni potremo aspettarci dal prospetto, e quali rischi dobbiamo mettere in conto, se decidiamo di investire in subordinati di una banca che potrebbe incappare in un resolution regime?


P.S. a titolo di cronaca ricordo che la nuova direttiva, se approvata, diventerà operativa dal 2015. Ma con l’aria che tira non si può escludere che in alcuni casi i suoi principi ricevano applicazione in anticipo.

Rott, tutto giusto tranne una cosa: la bad bank non e' un passaggio ne' rapido ne' indolore. La banca che ne residuerebbe sarebbe un lontano parente della banca originaria. Tutto il business buono si perderebbe per strada. Trust me,e' una procedura fallimentare e sara' l'extrema ratio per le banche spacciate. T1 e bad bank: bisogna guardare a NR e BB in UK, dove i T1 sono finiti nella bad bank.

Le banche cercheranno strade alternative alla bad bank e li', mi dispiace per la UE, il prospetto non puo' essere riscritto. E gli avvocati e itribunali sono li' per questo. Forse non ce ne stiamo rendendo conto, ma stiamo facendo un piccolo pezzo di storia dei mercati finanziari.:)

Che stiamo vivendo un periodo storico per molti versi senza precedenti è fuor di dubbio. Per questo da anni predico cautela nell'avvicinarsi ad emittenti precari o traballanti, più di quanto sarebbe già consigliabile trattandosi comunque di debito subordinato.

E' evidente che c'è una forte volontà politica di infliggere perdite agli obbligazionisti, non solo subordinati, e a volte lo si è fatto anche facendo carta straccia di prospetti, leggi e prassi consolidate.

La sentenza inglese va vista come una vittoria, se inquadrata in un contesto come questo che rischia di trasformare radicalmente le regole, le caratteristiche, e conseguentemente in prospettiva anche la stessa possibilità di sopravvivenza del mercato obbligazionario come lo abbiamo conosciuto.

Quando leggo frasi come “there might be circumstances when the resolution authorities could interfere on creditors’ rights without having exhausted shareholders’ claims” mi corre un brivido lungo la schiena e mi chiedo quanti altri danni riusciremo ad infliggerci noi europei in questa smania di stravolgere le normali procedure fallimentari e le conseguenti gerarchie fra i creditori. Pensate ad esempio a quello che hanno dovuto subire gli obbligazionisti greci, trasformati dalla mattina alla sera in creditori junior rispetto ai prestiti concessi dalla troika, ed alle conseguenze devastanti che questa decisione ha avuto sull'intero mercato sovereign europeo.

Ma proprio la constatazione che stiamo vivendo un periodo eccezionale non può farci credere che questa vittoria, peraltro significativa dal punto di vista del diritto, ma assai limitata come conseguenze concrete, ci possa consentire di abbassare la guardia: la tendenza a ricorrere sempre di più al burden sharing, anche a livello di legislazione nazionale e comunitaria, sembra tutt'altro che sconfitta e la persistente fragilità dell'intero settore finanziario non lascia presagirwe niente di buono (non tutti ce la faranno).

Ora più che mai vale la vecchia buona regola di affidarsi solamente ad emittenti che ci lasciano dormire tranquilli. :)
 
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capt.harlock

MENA IL CAMMELLO FAN CLUB
Ora più che mai vale la vecchia buona regola di affidarsi solamente ad emittenti che ci lasciano dormire tranquilli. :)

premetto che la mia non vuole essere una ideologia, cioe'la logica di una sola idea,ma per chi aveva comprato le unicredit a 100, vedersele in autunno a 45 in offer, qualche notte insonne penso ci sia scappata.

son tempi difficili questi, se volete fare una prova, andate in una banca solida come giusto unicredit e chiedete di prelevare 3/4k di contanti
 

Vet

Forumer storico
premetto che la mia non vuole essere una ideologia, cioe'la logica di una sola idea,ma per chi aveva comprato le unicredit a 100, vedersele in autunno a 45 in offer, qualche notte insonne penso ci sia scappata.

son tempi difficili questi, se volete fare una prova, andate in una banca solida come giusto unicredit e chiedete di prelevare 3/4k di contanti

E ' proprio quello che tu dici che deve far riflettere di quanto sia rischioso puntare sui sub di banche traballanti di stati traballanti , e 'mia convinzione che fra l'Italia e la Spagna vis sia un abisso .... L'economia spagnola e le sue banche sono state travolte da una bolla immobiliare che a mio avviso ora sta mostrando solamente la punta dell' iceberg........poi e' chiaro che un titolo che quota 20/30......e' una scommessa che puo' essere vinta o perda ...... Ma si tratta di scommessa non certo di investimento
 

stefmas

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Mah sai,ogni giorno ne vedo di tutti i colori

Solo venerdi c'era il MM di Kbc8% in vendita rigenerante a 70,1..prezzo bassissimo se pensi agli ultimi rialzi,non si è mossa

Oggi 70k in vendita a 25 sulla Popular

Gio sulla Bpm2015 da ask 73 a 78

Ergo io approfitto e porto a casa,magari dò qlc spunto anche sul forum,anche se stò pensando di non darli più,non vorrei che qlc ci rimanga male.
Si vive alla giornata,come sempre

Credo rimarrei pià male a non leggere più i tuoi spunti :p
 

fabrifede

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MILANO (MF-DJ)--Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) ha concluso il secondo trimestre con un utile netto di 505 milioni di euro, in calo del 58% rispetto agli 1,19 miliardi registrati nell'analogo periodo dello scorso anno a causa dei forti accantonamenti per eventuali perdite legate all'esposizione al real-estate. Il secondo maggiore gruppo bancario spagnolo ha riportato nel trimestre un margine d'interesse di 3,74 miliardi, in aumento del 16% in termini tendenziali. Gli 8 analisti contattati da Dowjones Bbva ha messo a riserva 1,43 miliardi per far fronte ad eventuali perdite legate al settore immobiliare, circa un terzo dei 4,64 miliardi accantonati nel secondo trimestre del 2011.
 
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