Rottweiler
Forumer storico
La turbinosa discussione sulla decisione di ISP rende molto difficile ogni tentativo di sintesi sui numerosi argomenti toccati (senza contare quelli non toccati...).
Forse vale la pena di mettere un paio di punti fermi, per evitare di dilungare troppo il dibattito:
1)Faccio pertanto notare che non ha senso ragionare di ciò che sarebbe successo se ISP “avesse annunciato" la mancata call, per la semplice ragione che ISP “ha annunciato” la mancata call:
"Intesa Sanpaolo non ritiene opportuno proseguire con la propria politica di esercizio delle opzioni call alle attuali condizioni di mercato per quanto riguarda i titoli subordinati oggetto del presente invito"
Avendo rinunciato alla call (si noti bene: sia alla prima che alle successive), ISP può permettersi il lusso di toglierla dal prospetto unilateralmente, in quanto (cito dal prospetto base) divenuta “formale”. Si legge infatti che il Trustee può dare il consenso solo “to any modification which is of a formal, minor or technical nature”. Si può discutere se il comportamento di ISP sia friendly o meno, ma non che sia illecito, a mio avviso.
2)Dall'analisi del framework di Basilea, è chiaro che se ISP non modificasse il prospetto, tutti questi titoli perderebbero il 100% di qualifica T2 dal momento della call, oltre che il 10% tra l’entrata in vigore delle norme e il momento della call. Invece, con il cambio del prospetto, inizieranno a perdere il 20% all’anno (ovviamente solo quelli non scambiati) negli ultimi 5 anni.
Acquisiti questi punti varrebbe la pena di andare oltre. Tra i tanti punti meritevoli di approfondimento, personalmente sto cercando di capire quale impatto verrà all’intero universo dei sub bancari (piuttosto che a uno specifico bond) da questa decisione di ISP.
Credo che questa sia la questione di massima importanza per tutti gli investitori in bonds subordinati.
Evidentemente, Rott, in questo caso non capisco: tra i due punti che ho grassettato io vedo una contraddizione. Se dall'emissione del titolo e dunque dall'approvazione del prospetto (lt2) sono cambiate le regole per la computazione del capitale e se l'eliminazione della call ha un impatto sulla computazione stessa (che all'emissione non poteva ovviamente avere) imho non può valere la regola per cui con la rinuncia alla call la banca può permettersi di toglierla dal prospetto unilateralmente in quanto "formale" perchè formale non è più: è una lt2 che avrà una computazione diversa da quella che, per regolamento di prospetto incrociato con le nuove norme di computazione, doveva avere.
Non vedo, in questo, alcun vantaggio nè neutralità per un obbligazionista, ma un potenziale rischio indotto - e una china molto pericolosa.
Ok, continua a sfuggirmi il senso allora di perchè Isp abbia voluto togliere la call, non semplicemente lasciarla dov'è senza esercitarla.
E qui rispondo anche alla domanda finale di Rott: a me pare inverosimile che una mossa analoga sia solo farina del sacco Isp. Lego invece quest'operazione ad una serie di mosse volte sostanzialmente ad incrementare la partecipazione degli obbligazionisti ai rischi creditizi del sistema finanziario in un contesto in cui, è evidente, la cassa non sarà più riempita dai leggendari taxpayers.
Ciao drbs,
sono un po' di fretta, ma provo a risponderti:
1)il termine "formale" è tratto dal prospetto, nel passaggio che consente all'emittente di modificarlo unilateralmente.
Ora, se l'emittente ti ha annunciato che non callerà, non saresti d'accordo nell'affermare che la call opzionale, attualmente presente nel prospetto, diventa un fatto "formale", limitatamente alla possibilità di una modifica unilaterale? Se sei d'accordo il discorso è chiuso.
Quanto poi all'impatto di una tale mossa sullo status del titolo, va ricordato che ISP non ha apportato alcuna variazione al grado di subordinazione (che è cosa diversa dall'eligibility a capitale). E' solo sull'eligibility che ISP ha operato, agendo (o meglio: reagendo) per tenere conto di un regulatory event.
2)con tutto il rispetto per la discussione centrata sul destino del T2 di Unicredit (capisco che il bond interessi a molti), ripeto che credo dovremmo porci ben altre domande sul comportamento futuro di ISP e delle altre banche "importanti" in Europa. Io qualche idea me la sono fatta. Solo per fare un esempio, un po' provocatorio: se BNP non dovesse callare la T1 di prossima scadenza, credo che il mio successivo intervento sul forum comincerebbe così: "C'era una volta la call reputazionale..."