solovaloreaggiunto
Forumer storico
size da istituzionale
un pò penalizzante (ora) in caso non richiamasse a livello YTP è meglio la 868... certo che in caso di call i soldi bisognerebbe averli su questa 087TdS francese 12 anni + 0,75%
da 24 dic 2015
Ciao Negus,
approfitto del periodo semivacanziero per riprendere un argomento che torna regolarmente nel nostro 3D: l’opportunità o meno di investire in (e per noi di discutere di) perpetuals di società acciaccate.
Dico come la penso.
A mio avviso gli emittenti di perpetuals possono essere classificati, quanto al loro stato di salute, nel seguente modo:
1)emittenti ai quali è “attribuita” una salute finanziaria buona. La scelta della parola “attribuita” non è casuale trattandosi di istituzioni finanziarie, e non starò a spiegare il perché. Rimane il fatto che i perpetuals di questi soggetti dovrebbero essere in grado di assicurare ottimi rendimenti senza correre rischi esagerati. Si potrebbe addirittura aggiungere che la reputazione di questi strumenti è spesso peggiore del merito effettivo.
Ecco: secondo alcuni, e tu sei tra costoro, saggezza imporrebbe di limitare i propri investimenti-in-perpetuals a questa categoria di emittenti, per un insieme di ragioni che hai esposto più volte e che non starò qui a ripetere.
2)emittenti che hanno sperimentato delle difficoltà più o meno pesanti, difficoltà che sono, tuttavia, in grado di superare. La quotazione dei loro subordinati ne ha necessariamente risentito. L’investitore accorto vi si avvicina dopo averne studiato i bilanci e raccolto tutte le informazioni reperibili sul mercato. La sua motivazione è evidente: se la società fosse effettivamente in grado di superare le difficoltà, il rendimento dell’investimento sarebbe un multiplo di quello, già elevato, ottenibile dai perpetuals del gruppo 1).
Per lavorare su questi emittenti si richiede voglia e capacità di analisi, equilibrio, obiettività, umiltà….. La finalità è capire se effettivamente l’emittente vada classificato in questa categoria oppure in quella che segue, valutando altresì i tempi della “resurrezione”. Il rischio è di sbagliare valutazione.
Un gruppo affiatato potrebbe, secondo me, ottenere qui risultati notevoli.
3)emittenti afflitti da problemi insuperabili: il loro destino, e soprattutto quello dei loro titoli subordinati, è segnato, anche se non sono noti né i modi né i tempi dell’agonia. L’investitore non sprovveduto che li acquista è consapevole del grande rischio che corre, soprattutto oggi che le nuove normative rendono sempre meno probabile l’uso di denaro pubblico per colmare i buchi della finanza, se non dopo aver coinvolto varie categorie di investitori. Se investe, lo fa perché conta di intrufolarsi con profitto nelle oscillazioni, generalmente molto forti, che i titoli subiscono, in attesa del tracollo finale. Queste oscillazioni possono dipendere da uno o più fattori: la speranza di una tender (che il regolatore permette in parziale deroga alla nuova filosofia del burden sharing solo perché ha il merito della rapidità di esecuzione con il minimo di effetti collaterali); la speranza di un risanamento, magari per merito di un “cavaliere bianco”; le semplici manipolazioni di qualcuno particolarmente smaliziato…. etc. etc.
Anche in questo caso i ritorni possono essere enormi, così come possono esserlo le perdite. Personalmente non mi ritengo assolutamente in grado di cimentarmi in una materia come questa, ma capisco che altri possano pensarla diversamente. A prescindere poi dalle mie convinzioni personali, i fatti sono lì a dimostrare che molti hanno guadagnato, in maniera anche corposa…
Vengo ora al punto.
Dovrebbe il nostro 3D limitarsi a discutere dei titoli del gruppo 1), quasi che il trattare anche gli altri renda complici di un inevitabile disastro? E’ insensato rivolgersi ai titoli dei gruppi 2) e 3), visto che i primi garantiscono già un elevato rendimento? Questa la tesi che hai sposato, sostenendola in svariate circostanze.
Secondo me, invece, il nostro 3D dovrebbe lasciare la possibilità di discutere di qualsiasi perpetual.
In caso contrario occorrerebbe spezzarlo (cosa che non raccomando affatto) in due 3D, magari in base al rating dei titoli.
Se invece, come mi auguro, continueremo a tenere tutto insieme dovremo, ci piaccia o no, convivere con:
a)una mole di notizie e di posts percentualmente più elevata per i perpetuals dei gruppi 2) e 3). La cosa è inevitabile, visto che la natura di quei titoli richiede una vigilanza e un’attenzione infinitamente più elevata. E’ fisiologico poi che le notizie “price sensitive” relative a perpetuals di HSBC o BNP arrivino con il contagocce, mentre quelle relative a SNS o MPS siano molto più numerose.
b)il pericolo che i posts relativi ai gruppi 2) e 3) non siano “equilibrati”. E qui devo sottolineare un altro punto sul quale credo non siamo d’accordo. A mio avviso un post è “sballato” (con tutto ciò che ne consegue) non solo quando pecca di eccessivo ottimismo, ma anche quando esagera nel senso opposto. Questo vale sia quando un forumer esprime un semplice punto di vista sia quando elabora con argomentazioni (pseudo)tecniche.
Pertanto, proprio perché i perpetuals che cadono in queste categorie sono “delicati”, mi sembra giusto un supplemento di vigilanza da parte dei mods.
Rimane il fatto che, al di là di un ottimo lavoro di controllo da parte dei mods, alcuni rischi in un forum di finanza, diversamente da un forum di giardinaggio, sono inevitabili.
Occorre tener conto, infatti delle varie tipologie di investitori. Nel caso specifico di chi investe nei perpetuals dei gruppi 2) e 3) secondo me costoro si possono catalogare, schematizzando, principalmente così:
I)lo scafato. Lui sa cosa sta trattando. Di solito ci guadagna, e bene. Anche quando ci perde, è tra i primi a uscire: sente che c’è odore di “ultimo giro”… Ovviamente anche lui potrebbe, prima o poi, pagare a caro prezzo la propria audacia…
II)il presuntuoso. E’ convinto di aver trovato l’oro e che tutti gli altri non abbiano capito, mentre è vero il contrario. In passato ci ha anche guadagnato, ma non si rende conto che deve ringraziare soprattutto il suo stellone. Come l’automobilista incosciente, abituato a sorpassare in curva, non capisce che prima o poi si troverà davanti un TIR. E anche dopo essere stato asfaltato, si chiederà come possa essere successo…
III)il gregario. Mi scuso per il termine un po’ crudo, ma non so definire diversamente chi investe fior di quattrini solo perché ha fiducia in un altro. Non legge e non si preoccupa di capire: basta la parola della sua “guida”. Può forse citare quante volte la sua “strategia”, in passato, gli ha portato bene. Commette però un errore: in caso di collasso, è quasi certo che la sua “guida” se ne sarà già andata di corsa, mentre lui sarà tra coloro rimasti con il cerino in mano…
Proteggere tutti mi sembra impossibile. Se la tecnologia lo permettesse non sarebbe forse una cattiva idea disegnare una sorta di semaforo all’interno di ogni post: al forumer (e ai mods) il compito di “accenderlo” del colore giusto: verde, giallo o rosso…
C’è poi il tema del cosiddetto “pompaggio”, al quale accosterei, sempre per esigenze di simmetria, quello della demolizione gratuita di un titolo.
Anche questo è un tema molto importante e per certi versi molto più insidioso. Ma non voglio fare confusione mescolando temi tra loro diversi, anche se si possono manifestare contemporaneamente. Per adesso mi fermo qui.
Ciao Rott, ti ringrazio del lungo post perché credo che permetterà a tutti di chiarirsi su questi temi e a me di precisare la mia posizione che vedo spesso fraintesa e non compresa nelle sue motivazioni ultime.
Sono a sciare fino a lunedì con collegamenti assai precari, appena ho tempo ti rispondo volentieri.