Rumors/ UniCredit studia emissione lower tier 2 per Bank Austria per rafforzare i coefficienti e fare shopping nell'Est Europa
Venerdì, 22 marzo 2013 - 12:43:00
Di Andrea Deugeni
e Luca Spoldi
Mentre
i mercati restano incerti sull'evolversi della crisi cipriota e sul ruolo che vorrà recitare la Russia, qualche
blue chips di Piazza Affari
inizia a chiedersi se non sia il momento di riaccendere i motori e cercare di
intercettare la crescita dei Paesi dell'area Cee (Centro-Est Europa) per
rafforzare i propri margini e il proprio patrimonio.
UniCredit, che con l'acquisizione
Bank Austria è diventata fin dal 2006 l'istituto italiano più presente nella regione, cui fanno ormai capo, attraverso la
Divisione Cee, circa il
20% dei ricavi del gruppo e ben
il 90% degli utili, sta da qualche tempo avviando una
revisione della propria presenza, con semplificazioni societarie (come le fusioni tra
UniCredit Bank Ukraine e
Ukrsotsbank e UniCredit Bank della Repubblica Ceca e tra UniCredit Bank Slovakia), accentramenti di attività (come la decisione di
centralizzare il business sviluppato in Estonia, Lettonia e Lituania facendolo gestire dalla
Lettonia) e dismissioni (la kazaka
AtfBank è passata a
KazNitrogenGaz e le
attività assicurative nel Vita e nel Danni in Turchia sono sotto
due diligence).
Ora secondo quanto risulta ad
Affaritaliani.it,
Bank Austria potrebbe rafforzarsi patrimonialmente con un'emissione di bond lower tier 2, da
collocare sul mercato o da
far acquisire alla controllante italiana, allo scopo sia di
rafforzare il patrimonio sia di
disporre di mezzi freschi per
cogliere eventuali occasioni sul mercato. Una formula che permetterà, se non ci saranno ulteriori crisi finanziarie e le valutazioni tra venditori e acquirenti collimeranno, di tornare ad effettuare acquisizioni sul mercato bancario
Cee dove
retail e
corporate tramite la rete delle filiali hanno ancora molte potenzialità di crescita.
La mossa non sembra del resto incoerente col disegno che l'ultimo piano strategico di Piazza Cordusio, presentato nel novembre del 2011, ha evidenziato, ossia di
ristrutturare le attività di Bank Austria,
subholding cui fanno
capo tutte le attività nell'Est Europa ad eccezione di quelle in Polonia, Russia e Turchia, uscendo dai mercati più problematici o dove la presenza del gruppo è meno significativa per c
oncentrarsi dove ci sono tassi di crescita più interessanti e la possibilità di fare da subito leva su una quota di mercato rilevante. Il che potrebbe voler dire
novità in arrivo in Ucraina e
Repubblica Ceca, una volta stabiliti i dettagli del
funding e l'obiettivo su cui puntare.