In condizioni "normali" concorderei in pieno; ma nella congiuntura attuale, con debito pubblico fondamentalmente fuori controllo, mercato immobiliare in profondissima depressione, sistema bancario in sofferenza, Fed con poche ulteriori cartucce, Cina diffidente e un Congresso immobilizzato un ulteriore shock è l'ultima cosa cui anelano. Anzi, nel breve, un euro intorno a 1,5 usd e una normalizzazione del mercato del credito sarebbe, per loro, ossigeno cui attingere - imho, ovviamente.