russiabond
Il mito, la leggenda.
io la butto là come mi è venuta in mente ...
chi fosse interessato ad approfondire si municsa di pazioenza bloomberg e da lunedi cominci la caccia ...
idea ...perchè non replicare BdM su Carife in stato già avanzato ...buon lavoro se avete notizie postate pure ...
«Su Carife ci muoveremo senza fretta» - Cronaca - La Nuova Ferrara
«Su Carife ci muoveremo senza fretta»
Maiarelli e l’accelerazione di Popvicenza: «Meglio attendere i test Ue e altre offerte. Salvare l’autonomia? Prima i dati»
fondazione presidente carife bankitalia
Ha passato buona parte della sua prima mattinata da presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara a colloquio con l’advisor Vitale e associati. Riccardo Maiarelli, industriale informatico che rappresenta un cambio di pagina nella storia di Palazzo Crema, sa che al lavoro di questi professionisti milanesi è legata ogni residua possibilità di avere voce in capitolo sulle sorti della storica banca. La tenaglia di Bankitalia e Banca Popolare di Vicenza (che ha come vicepresidente Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato), sembra ormai pronta a stringersi attorno alla cassa commissariata con una rapidità che rischia di tagliare fuori l’azionista di maggioranza, e con lui l’intero territorio. Maiarelli intende quindi guadagnare tempo, lanciando segnali alla città, e nel contempo lavorare in velocità anche sul fronte interno, per provare a raddrizzare il bilancio della Fondazione anche senza attendere l’esito della trattativa sulla banca.
Martedì in assemblea si è percepito chiaramente il disorientamento dei soci e l’esigenza di vedere una strategia dietro le mosse della Fondazione. Lei era già consigliere ma è al vertice da poche ore: qual è la sua prima risposta?
«La situazione è sicuramente molto complessa. Noi non abbiamo informazioni sull’attuale stato della banca, perché i commissari non forniscono informazioni; sappiamo che Popolare di Vicenza ha presentato una manifestazione d’interesse per Carife e sta svolgendo la due diligence sui conti; per questo abbiamo nominato un advisor, che ha l’incarico di trovare altri eventuali compratori e analizzare le offerte. Questa è l’attuale situazione. Ho preso atto delle richieste di sviluppare una strategia, poste in organo d’indirizzo da Ranieri Varese (in sei si sono astenuti sulla sua nomina, ndr), ma per forza di cose si comincia ora ad elaborarla. Mi prendo l’impegno a convocare più spesso l’organo d’indirizzo».
Che indicazioni trae dall’assemblea di martedì, una delle meno partecipate e animate degli ultimi anni, sebbene il momento fosse cruciale?
«C’è stata poca affluenza, è vero, anche se i 38 presenti vanno calcolati su 120 soci e non su 168, visto che i membri dell’organo d’indirizzo non partecipano. In ogni caso, si tratta di un segnale importante, uno dei miei compiti sarà ritrovare la coesione con i soci. Mi è comunque parso illuminante il ragionamento di Capatti, che mette Popvicenza in una posizione particolare. I vicentini hanno appena fatto un importante aumento di capitale, funzionale a nuove acquisizioni tra le quali hanno inserito anche Carife. È vero però che, assieme alle altre banche aggreganti italiane, sono sotto test di asset quality da parte della Bce, attesi per luglio. Vogliono chiudere prima con Ferrara? È comprensibile il loro interesse ad accelerare, noi però siamo propensi ad attendere l’esito dei test sperando che, nel frattempo, ci siano proposte più in linea con le prospettive che possiamo immaginare per la banca».
State pensando ad uno scenario di mantenimento dell’autonomia della banca, magari con meno sportelli e senza Commercio e Finanza, per la quale ci sono tre manifestazioni d’interesse?
«Non siamo in possesso degli elementi che ci permettono di elaborare questi scenari. La patrimonializzazione della banca, ad esempio, è difficile da capire. Stiamo appunto chiedendo appuntamenti con i commissari e con la stessa Bankitalia, ma giuridicamente non abbiamo strumenti per far valere la nostra partecipazione che è “sterilizzata” dal commissario. Potrebbe capitare che gli eventuali acquirenti contattati da Vitale e associati riescano, attraverso la due diligence a loro riconosciuta, ottenere un quadro molto più preciso di quello accessibile a noi...».
Cosa si sente di dire ai piccoli azionisti?
«La Fondazione lavorerà anche perché non siano tagliati fuori, rappresentando l’intera comunità ferrarese. Bisogna riconoscere l’attaccamento mostrato da soci e correntisti alla banca, anche in questa difficile situazione: la raccolta è in aumento, da quanto ci risulta».
Intende mettere mano agli assetti della Fondazione, senza attendere l’esito della trattativa su Carife?
«Senza dubbio. Abbiamo annullato i compensi del consiglio d’amministrazione, del collegio dei sindaci e dell’organo d’indirizzo, inizialmente ridotti dell’80%. In questa maniera potremo anche convocare gli organi con più frequenza, senza preoccuparci dei costi. Per quanto riguarda la sede, già stamattina sono partiti atti concreti per la messa a reddito con affitti di parte dei locali. Lo stipendio del segretario Reggio (12mila euro tutto compreso, ndr)? È sicuramente importante, ma in questo momento particolare abbiamo bisogno della sua professionalità e delle sue conoscenze. La quadreria? Faremo valutazioni».
Quale messaggio porta in definitiva la sua elezione?
«Ho accettato anche perché sono consapevole che bisogna agire presto, oltre che bene, ed io ero già a conoscenza dei problemi. Questo non significa che ci faremo mettere fretta».
Stefano Ciervo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
debito SUB ...
https://www.carife.it/it/prospetti-informativi.php
https://it.answers.yahoo.com/questio...6072933AAa0SQW
https://www.carife.it/userdata/UserF...0004291891.pdf
SE DISTURBA TOGLIETE PURE ...
chi fosse interessato ad approfondire si municsa di pazioenza bloomberg e da lunedi cominci la caccia ...
idea ...perchè non replicare BdM su Carife in stato già avanzato ...buon lavoro se avete notizie postate pure ...
«Su Carife ci muoveremo senza fretta» - Cronaca - La Nuova Ferrara
«Su Carife ci muoveremo senza fretta»
Maiarelli e l’accelerazione di Popvicenza: «Meglio attendere i test Ue e altre offerte. Salvare l’autonomia? Prima i dati»
fondazione presidente carife bankitalia
Ha passato buona parte della sua prima mattinata da presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara a colloquio con l’advisor Vitale e associati. Riccardo Maiarelli, industriale informatico che rappresenta un cambio di pagina nella storia di Palazzo Crema, sa che al lavoro di questi professionisti milanesi è legata ogni residua possibilità di avere voce in capitolo sulle sorti della storica banca. La tenaglia di Bankitalia e Banca Popolare di Vicenza (che ha come vicepresidente Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato), sembra ormai pronta a stringersi attorno alla cassa commissariata con una rapidità che rischia di tagliare fuori l’azionista di maggioranza, e con lui l’intero territorio. Maiarelli intende quindi guadagnare tempo, lanciando segnali alla città, e nel contempo lavorare in velocità anche sul fronte interno, per provare a raddrizzare il bilancio della Fondazione anche senza attendere l’esito della trattativa sulla banca.
Martedì in assemblea si è percepito chiaramente il disorientamento dei soci e l’esigenza di vedere una strategia dietro le mosse della Fondazione. Lei era già consigliere ma è al vertice da poche ore: qual è la sua prima risposta?
«La situazione è sicuramente molto complessa. Noi non abbiamo informazioni sull’attuale stato della banca, perché i commissari non forniscono informazioni; sappiamo che Popolare di Vicenza ha presentato una manifestazione d’interesse per Carife e sta svolgendo la due diligence sui conti; per questo abbiamo nominato un advisor, che ha l’incarico di trovare altri eventuali compratori e analizzare le offerte. Questa è l’attuale situazione. Ho preso atto delle richieste di sviluppare una strategia, poste in organo d’indirizzo da Ranieri Varese (in sei si sono astenuti sulla sua nomina, ndr), ma per forza di cose si comincia ora ad elaborarla. Mi prendo l’impegno a convocare più spesso l’organo d’indirizzo».
Che indicazioni trae dall’assemblea di martedì, una delle meno partecipate e animate degli ultimi anni, sebbene il momento fosse cruciale?
«C’è stata poca affluenza, è vero, anche se i 38 presenti vanno calcolati su 120 soci e non su 168, visto che i membri dell’organo d’indirizzo non partecipano. In ogni caso, si tratta di un segnale importante, uno dei miei compiti sarà ritrovare la coesione con i soci. Mi è comunque parso illuminante il ragionamento di Capatti, che mette Popvicenza in una posizione particolare. I vicentini hanno appena fatto un importante aumento di capitale, funzionale a nuove acquisizioni tra le quali hanno inserito anche Carife. È vero però che, assieme alle altre banche aggreganti italiane, sono sotto test di asset quality da parte della Bce, attesi per luglio. Vogliono chiudere prima con Ferrara? È comprensibile il loro interesse ad accelerare, noi però siamo propensi ad attendere l’esito dei test sperando che, nel frattempo, ci siano proposte più in linea con le prospettive che possiamo immaginare per la banca».
State pensando ad uno scenario di mantenimento dell’autonomia della banca, magari con meno sportelli e senza Commercio e Finanza, per la quale ci sono tre manifestazioni d’interesse?
«Non siamo in possesso degli elementi che ci permettono di elaborare questi scenari. La patrimonializzazione della banca, ad esempio, è difficile da capire. Stiamo appunto chiedendo appuntamenti con i commissari e con la stessa Bankitalia, ma giuridicamente non abbiamo strumenti per far valere la nostra partecipazione che è “sterilizzata” dal commissario. Potrebbe capitare che gli eventuali acquirenti contattati da Vitale e associati riescano, attraverso la due diligence a loro riconosciuta, ottenere un quadro molto più preciso di quello accessibile a noi...».
Cosa si sente di dire ai piccoli azionisti?
«La Fondazione lavorerà anche perché non siano tagliati fuori, rappresentando l’intera comunità ferrarese. Bisogna riconoscere l’attaccamento mostrato da soci e correntisti alla banca, anche in questa difficile situazione: la raccolta è in aumento, da quanto ci risulta».
Intende mettere mano agli assetti della Fondazione, senza attendere l’esito della trattativa su Carife?
«Senza dubbio. Abbiamo annullato i compensi del consiglio d’amministrazione, del collegio dei sindaci e dell’organo d’indirizzo, inizialmente ridotti dell’80%. In questa maniera potremo anche convocare gli organi con più frequenza, senza preoccuparci dei costi. Per quanto riguarda la sede, già stamattina sono partiti atti concreti per la messa a reddito con affitti di parte dei locali. Lo stipendio del segretario Reggio (12mila euro tutto compreso, ndr)? È sicuramente importante, ma in questo momento particolare abbiamo bisogno della sua professionalità e delle sue conoscenze. La quadreria? Faremo valutazioni».
Quale messaggio porta in definitiva la sua elezione?
«Ho accettato anche perché sono consapevole che bisogna agire presto, oltre che bene, ed io ero già a conoscenza dei problemi. Questo non significa che ci faremo mettere fretta».
Stefano Ciervo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
debito SUB ...
https://www.carife.it/it/prospetti-informativi.php
https://it.answers.yahoo.com/questio...6072933AAa0SQW
https://www.carife.it/userdata/UserF...0004291891.pdf
SE DISTURBA TOGLIETE PURE ...
Ultima modifica: