Di sicuro c'è un pesante sell off, in particolare dei fondi che negli ultimi anni erano più di moda. Prima il debito emergente, poi quello high yield, infine l'azionario europeo, in particolare periferico, e i financials.
Quel che colpisce è che non sembra esserci una correlazione con la situazione reale. Per ora sembra che il mercato dia per (quasi) scontata una nuova recessione globale, trainata dalla Cina, ed ulteriori perdite conseguenti per le banche.
La svalutazione dell'euro, il crollo del petrolio e il bazooka di Draghi sembrano non contare più niente. Ma neppure gli indici di capitale delle banche, che sono ai massimi storici, o gli straordinari risultati di Fiat, che non ricordo di avere mai vista così tonica, o i P/E inferiori a 10 (a volte molto inferiori) di diverse, ottime società quotate.
Il tempo, come al solito, dirà chi ha avuto ragione. I prossimi punti di attenzione saranno sicuramente i consuntivi 2015 delle banche e, più in generale, i dati macro dei prossimi mesi.
Personalmente sto accumulando, in particolare azioni Italia e financials. Speriamo bene