Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

Banche: Tesoro vuole decreto Gacs entro ferragosto (A&F)


ROMA (MF-DJ)--Al Ministero dell'Economia stanno lavorando alacremente con un obiettivo: emanare il decreto attuativo sulle Gacs (garanzie per la cartolarizzazione delle sofferenze presenti nei bilanci delle banche) entro poche settimane, possibilmente prima di Ferragosto.

Lo scrive Affari e Fiananza di Repubblica spiegando che la fretta del Tesoro e' giustificata dal fatto che B.Mps, pressato in questi giorni con insistenza dalla Bce perche' ceda almeno 10 mld di suoi crediti deteriorati, possa utilizzare, almeno per una parte di questa cifra, il nuovo strumento messo a punto dal Governo. Il vantaggio di prezzo, utilizzando la garanzia statale, sarebbe considerevole rispetto a una pura e semplice vendita sul mercato di pacchetti di sofferenze. Questo strumento e' costato molti mesi di trattative defatiganti con la Commissione europea per evitare che la garanzia pubblica fosse considerata un aiuto di Stato alle banche. Lo stesso Ministero ha informalmente calcolato che il beneficio per gli istituti di credito dovrebbe aggirarsi fra i 5 e i 7 punti percentuali in piu' rispetto a una cessione di crediti senza l'utilizzo di una garanzia e lo Stato , in questo modo, dovrebbe addirittura guadagnarci.

Il prezzo della garanzia e' di mercato e sara' crescente nel tempo. Tuttavia, lo Stato garantira' soltanto le tranche senior delle cartolarizzazzioni, cioe' quelle piu' sicure che sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese.
 
Fubini sul corriere
Banche, sulla sospensione

Sta tornando ad asserirsi nel negoziato sulle banche italiane la legge della distribuzione delle perdite politiche nell’area euro. Al nocciolo, viene vista dagli stessi leader coinvolti come un ingranaggio perfettamente simmetrico: ogni soluzione in grado di rafforzare Matteo Renzi in Italia indebolisce Angela Merkel in Germania, e viceversa; ogni aggiramento delle regole più rigide nell’area euro finisce nella colonna dei profitti per il primo e delle perdite per la seconda. Almeno sulle banche, ad oggi non si è trovato un dosaggio tale da poter essere considerato accettabile sia dal presidente del Consiglio che dalla cancelliera.
Questo è senz’altro uno dei risultati della nuova direttiva europea che, in ogni salvataggio pubblico di una banca, prevede sacrifici per obbligazionisti e depositanti. Ed è uno dei fattori che complica la trattativa in cui l’Italia a Bruxelles chiede di evitare qualunque penalizzazione sui creditori di Mps.

La buona volontà dei negoziatori, evidente anche in queste ore, può fare poco per cambiarlo. Negli ultimi giorni Pier Carlo Padoan e Wolfgang Schäuble, ministri finanziari di Italia e Germania, si sono confrontati su un intervento del governo di Roma per Monte dei Paschi. Come spesso accade fra i due, secondo varie fonti, il dialogo è stato disteso e ha registrato passi avanti. Ma neanche la stima fra Padoan e Schäuble può cancellare una realtà di fondo emersa con chiarezza nelle ultime settimane: evitare in pieno o in larghissima parte il colpo di falce sui creditori di Mps renderebbe Merkel vulnerabile agli attacchi dalla destra in Germania; Alternative für Deutschland accuserebbe la cancelliera di permettere che l’Italia demolisca le regole europee scritte a tutela della disciplina e del denaro dei tedeschi.
A poco più di un anno dalle elezioni politiche, non è un prezzo che Merkel e Schäuble sembrano disposti a pagare. Poco importa che una disciplina meno serrata in Europa potrebbe aiutare tra non molto il governo tedesco a risolvere i problemi crescenti di alcune Landesbanken e della stessa Deutsche Bank. Oggi la Cancelliera e il suo ministro delle Finanze preferiscono di gran lunga che sia Renzi a scontare le conseguenze politiche di un colpo di forbice sui creditori di Montepaschi; a maggior ragione perché, visto da Bruxelles o da Berlino, l’impatto di quelle penalizzazioni per ora non viene giudicato finanziariamente disastroso per l’area euro. Gli interventi della Banca centrale europea sui titoli di Stato, per quanto criticati in Germania, fanno sperare che la turbolenza resti contenuta.
In questa vicenda Merkel e Schäuble sembrano poi tenere presente un’altra priorità: non accreditare l’impressione che ci sia un veto tedesco su un progetto essenziale per l’Italia. Molti in Europa preferiscono lasciare che sia la Commissione Ue a svolgere il proprio lavoro di controllo sugli aiuti di Stato e sia semmai Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo e ministro delle Finanze olandese, a prendere le posizioni più esplicite contro le richieste italiane di una «deroga». Altri la pensano diversamente. Alcune figure di vertice di banche centrali del Nord Europa e della stessa Bce - il capoeconomista Peter Praet o il vicepresidente Vitor Constancio - sarebbero invece propensi a lasciare che l’Italia risolva i propri problemi nel modo meno traumatico possibile: ma non sono direttamente parti in causa, e non intendono esporsi in questa partita.
Con queste premesse, è improbabile che l’incontro di oggi e domani a Bruxelles dei ministri finanziari europei faccia registrare svolte improvvise. La Commissione Ue resta ferma sull’idea che vengano penalizzati gli investitori istituzionali detentori dei bond più a rischio di Montepaschi – se ci sarà intervento pubblico - mentre anche i rimborsi alle famiglie potrebbero non avvenire al pieno valore dei titoli alla scadenza.
Pesa anche un certo scetticismo per la politica economica italiana in genere, che scoraggia alcuni dall’offrire un accordo in contropartita di riforme. Dice Lars Feld, esponente del Consiglio degli esperti in Germania e economista vicino a Schäuble: «Renzi è stimato. Ma c’è un’assenza di fiducia verso ciò che possono fare il governo e l’amministrazione in Italia». Resta da vedere se una soluzione in salita per Mps ne aumenti la capacità di manovra, o il contrario.
 
Toh... qualcuno deve avergli spiegato 2 o 3 cosette...

Banche: Dijsselbloem; crisi npl non acuta, c'e' tempo per risolvere


ROMA (MF-DJ)--"Le regole sono chiare e sono anche severe, nel senso che chiariscono bene quando c'e' bisogno del bail in, chi ha bisogno di farlo e in che ordine. In quel quadro possono essere trovate delle soluzioni, ma bisogna farlo nell'ambito delle regole".

Lo ha affermato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, aggiungendo che con le autorita' italiane "ci sono colloqui costruttivi per trovare una soluzione nel quadro europeo". Gli npl delle banche italiane, ha aggiunto, "non rappresentano un tema nuovo, va affrontato gradualmente, non ci sara' una soluzione definitiva. Non si tratta di una crisi acuta e questo ci da' un po' di tempo per risolverlo. Le autorita' stanno dialogando, diamo loro il tempo per farlo".

A una domanda sulla possibilita' di trovare una soluzione di mercato per le banche italiane, Dijsselbloem ha risposto che "la risposta onesta e' che non lo so, non ho la visione che ha la Commissione e i supervisor, loro sanno i dettagli banca per banca e stanno parlando con le autorita' italiane delle possibili soluzioni. Non posso trovare una soluzione, per me e' importante che venga rispettato quello su cui siamo d'accordo, altrimenti in Europa potrebbe essere tutto messo in discussione".
 
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Sono abbastanza meravigliato che in un forum in cui, in anticipo rispetto a TUTTI, ANNI fa si dissezionarono le questioni relative al bail-in con relativa emersione di due posizioni (una, maggioritaria, il bail in senza grandfathering è operazione di esproprio criminale che porterà disastro e fuga dei risparmiatori, l'altra, minoritaria, il bail in necessaria disciplina che darà stabilità e premierà l'investitore accorto) dopo aver toccato con mano come sono andate le cose ci siano ancora discussioni pro o contro.
Ormai i fatti hanno parlato e le opinioni stanno a zero: il bail in ha fatto gli stessi danni del PSI sui bond greci e non c'era alcun dubbio che fosse così. Se cominci a sparare con i cecchini sulla folla per colpire i "cattivi" solo un illuso può pensare che se ne stiano tutti calmi e bravi certi della propria bontà, la verità è che parte il panico e i morti per calpestamento si conteranno a decine.
Particolarmente incomprensibile poi il legame fra la tosatura degli obbligazionisti e la "disciplina" delle banche: se c'è una categoria che non c'entra nulla con la gestione di un istituto di credito questa è quella degli obbligazionisti, pensate un po' voi che logica c'è nel far pagare a loro le colpe altrui, sia di chi ha fatto sia di chi non ha vigilato.
Il moral hazard si risolve solo ed esclusivamente in un modo: sbattendo in galera i responsabili dei buchi e facendo pagare Bankitalia. Facile facile.

Ne parlammo con largo anticipo rispetto a tutti ed è un merito del forum... ovviamente la politica è andata in tutt'altra direzione e i risultati (prevedibili) si sono visti.

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Particolarmente incomprensibile poi il legame fra la tosatura degli obbligazionisti e la "disciplina" delle banche: se c'è una categoria che non c'entra nulla con la gestione di un istituto di credito questa è quella degli obbligazionisti, pensate un po' voi che logica c'è nel far pagare a loro le colpe altrui, sia di chi ha fatto sia di chi non ha vigilato.
Il moral hazard si risolve solo ed esclusivamente in un modo: sbattendo in galera i responsabili dei buchi e facendo pagare Bankitalia. Facile facile.

Ne parlammo con largo anticipo rispetto a tutti ed è un merito del forum... ovviamente la politica è andata in tutt'altra direzione e i risultati (prevedibili) si sono visti.

Ecco,giusto quello che i chiedevo.In che modo il bail in punirebbe i principali colpevoli del disesto di una banca?

Cordiali saluti
 
Sono abbastanza meravigliato che in un forum in cui, in anticipo rispetto a TUTTI, ANNI fa si dissezionarono le questioni relative al bail-in con relativa emersione di due posizioni (una, maggioritaria, il bail in senza grandfathering è operazione di esproprio criminale che porterà disastro e fuga dei risparmiatori, l'altra, minoritaria, il bail in necessaria disciplina che darà stabilità e premierà l'investitore accorto) dopo aver toccato con mano come sono andate le cose ci siano ancora discussioni pro o contro.
Ormai i fatti hanno parlato e le opinioni stanno a zero: il bail in ha fatto gli stessi danni del PSI sui bond greci e non c'era alcun dubbio che fosse così. Se cominci a sparare con i cecchini sulla folla per colpire i "cattivi" solo un illuso può pensare che se ne stiano tutti calmi e bravi certi della propria bontà, la verità è che parte il panico e i morti per calpestamento si conteranno a decine.
Particolarmente incomprensibile poi il legame fra la tosatura degli obbligazionisti e la "disciplina" delle banche: se c'è una categoria che non c'entra nulla con la gestione di un istituto di credito questa è quella degli obbligazionisti, pensate un po' voi che logica c'è nel far pagare a loro le colpe altrui, sia di chi ha fatto sia di chi non ha vigilato.
Il moral hazard si risolve solo ed esclusivamente in un modo: sbattendo in galera i responsabili dei buchi e facendo pagare Bankitalia. Facile facile.

Ne parlammo con largo anticipo rispetto a tutti ed è un merito del forum... ovviamente la politica è andata in tutt'altra direzione e i risultati (prevedibili) si sono visti.

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