Ho molto apprezzato il discorso di Visco, e per vari motivi.
Prima di tutto per la chiarezza dell'esposizione. Secondariamente per la lucidità con la quale ha affrontato tutta una serie di temi: l'illustrazione della natura dei crediti deteriorati e dei criteri di copertura, la giustificazione delle loro attuali valutazioni (uno dei dubbi del mercato riguarda proprio un'eventuale loro "leggerezza"), la confutazione di alcune teorie quantomeno superficiali (ha distrutto Dijsselbloem entrando nel merito delle sue affermazioni, diversamente da quanto si legge nei vari forum, dove ci si limita a inveire contro quel personaggio, quasi che le invettive servissero a recuperare le perdite). Ha confermato il sostegno a future operazioni di aggregazione tra banche; ha ricordato i vantaggi che deriveranno dalle innovazioni introdotte dal Governo; ha lasciato intuire come il "sistema Italia", in collaborazione con quello europeo, si appresti ad intervenire per aiutare le banche in difficoltà.
Quanto al problema dei crediti deteriorati delle banche italiane, non mi sembra che Visco lo sottovaluti, visto che esordisce definendolo "serio, ma gestibile". Se più avanti nel suo intervento si rifiuta di considerarlo "un'emergenza per l'intero sistema bancario", non arriverei a paragonarlo a Don Ferrante, il campione del teorico inconcludente, chiuso nel suo studio a osservare le stelle. Al riguardo ricordo che Visco è componente di diritto del Comitato di Risoluzione Unico, l'organo supremo al quale spetta l'onere di mettere in risoluzione le banche. Non credo che chi ricopre quel ruolo possa essere confuso con un astrologo...
Naturalmente qualcuno potrebbe manifestare il proprio pessimismo, facendo l'elenco di tutte le mancanze della vigilanza della BdI. Va bene così: ognuno è libero di giungere alle conclusioni che preferisce. Le mie sono quelle sopra esposte.