Ventodivino
מגן ולא יראה
"Comprendere le pulsioni" è solo il primo passo. Il problema di fondo, però, è sempre il solito: passare dalla critica che non risparmia nessuno (nella quale alcuni, in politica o sul forum, sono particolarmente versati...) alle proposte concrete.
Non si risolverebbe nulla, ma almeno ci si comprometterebbe con un'ipotesi di soluzione. E chissà mai che domani ci si possa confrontare con una realtà che conferma o smentisce.
A mio avviso l'unica risposta può venire da un balzo in avanti verso un'Europa federata; per altri la risposta è un ritorno ai nazionalismo (o ai localismi) sui quali l'Europa si è svenata per secoli.
Anche se, detto così, il mio discorso è decisamente troppo schematico, c'è una ricetta che prediligi?
Ciao,
sarò brevissimo per questioni di OT.
Quello che predilego non importa.
Mi importa invece che , almeno a partire dal referendum greco, l'elettorato quando viene chiamato alle urne, prima di decidere nel merito, cerca di comprendere qual'è il voto che farebbe più dispiacere all'"esablishment". (La Le Pen da questo punto di vista in Francia avrebbe praterie)
Anche nel nostro referendum italico vedo che entrambi gli schieramenti invece di soffermarsi sui temi, recitano l'elenco (ovviamente in negativo) delle persone che supportano lo schieramento avverso.