Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3 (7 lettori)

luperf

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UniCredit S.p.A. ha collocato oggi un'emissione di strumenti Additional Tier 1 (c.d. Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) per un totale di 500 milioni di Euro tramite un private placement.

UniCredit ha deciso di procedere con l'operazione dopo la risposta positiva del mercato al piano strategico 2016-2019, Transform 2019, presentato ieri che prevede di continuare a rafforzare la propria base di capitale soprattutto in vista del nuovo SREP che tiene conto dei requisiti Tier 1 e Total Capital Ratio.

I titoli sono perpetui (con scadenza legata alla durata statutaria di UniCredit S.p.A.) e possono essere richiamati dall'emittente dopo 5,5 anni (giugno 2022) e successivamente ad ogni data di pagamento cedola. La cedola a tasso fisso riconosciuta per i primi 5,5 anni è pari a 9,25% all'anno pagata su base semestrale; in seguito, se non viene esercitata la facoltà di rimborso anticipato, la stessa verrà ridefinita a intervalli di 5 anni sulla base del tasso swap di pari scadenza vigente al momento maggiorato di 930 punti base. Come previsto dai requisiti regolamentari, il pagamento della cedola è discrezionale.

Gli strumenti di tipologia Additional Tier 1 contribuiranno a rafforzare il Tier 1 Ratio di UniCredit S.p.A. Il trigger del 5,125% sul Common Equity Tier1 (CET1) prevede che, qualora il coefficiente CET1 del Gruppo o di UniCredit S.p.A. scenda al di sotto di tale soglia, il valore nominale dei titoli sarà ridotto temporaneamente dell'importo necessario a ripristinarne il livello, tenendo conto anche degli altri strumenti con caratteristiche similari.
 

NoWay

It's time to play the game
Banche zona euro, Bce non innalza requisiti su buffer macroprudenziali

15 dicembre (Reuters) - Il consiglio dei governatori della Bce ha ritenuto di non dover innalzare i requisiti sui cosiddetti 'buffer macroprudenziali' per le banche della zona euro.

E' quanto si legge in un comunicato dell'istituto di Francoforte.

La nota sottolinea che i rischi sistemici ciclici restano contenuti nella maggior parte dei paesi e nell'area euro in generale. L'incremento dei prestiti bancari è indicativo di un progressivo rafforzamento del settore. Buoni segnali provengono dal comparto immobiliare.

Negli ultimi tre mesi, ricorda la Bce, l'istituto centrale, le autorità nazionali e il Financial Stability Board (Fsb), consultandosi con il comitato di Basilea sulla supervisione bancaria (Bcbs), hanno analizzato lo stato di salute delle banche rilevanti dal punto di vista sistemico. Il risultato di questa analisi è stato il collocamento di otto banche francesi, tedesche, italiane, olandese e spagnole nelle categorie 1 e 3, che comportano tassi di buffer, rispettivamente, dell'1% e del 2%. I buffer saranno applicati dall'1 gennaio 2018 e soggetti al periodo di phase-in.

Per quanto riguarda le altre 110 banche importanti dal punto di vista sistemico, dovranno avere un buffer di capitale strettamente positivo a partire dal 2019.

Il consiglio dei governatori non ha ritenuto di dover innalzare ulteriormente i buffer macro-prudenziali.
 

NoWay

It's time to play the game
Banche - Eba: serviranno tra i 186 e i 276 mld per la Mrel

L'Eba (European Banking Authority) ha comunicato i risultati dell'analisi condotta su 133 banche europee (di cui 25 italiane) sui fabbisogni finanziari di cui esse avrebbero necessita' per adeguarsi ai requisiti previsti dalla direttiva Mrel (Minimun Requirement Eligible Liabilities).

L'organo presieduto da Andrea Enria ha stimato che gli istituti europei dovrebbero reperire risorse finanziarie per un ammontare compreso tra 186 e 276 miliardi affinche' possano adeguarsi ai requisiti Mrel, un ammontare inferiore rispetto ai circa 500 miliardi stimati in precedenza dall’authority.

La direttiva Mrel stabilisce il livello minimo di fondi propri e di terzi che le banche devono detenere per far fronte a un potenziale bail-in.

Secondo quanto osservato dall'Eba, un punto cruciale per far si' che le banche si allineino alla normativa sara' la capacita' del mercato di assorbire i volumi delle passivita' di nuova emissione a cui esse ricorreranno. Allo stato attuale, poter fare una valutazione di come il mercato potrebbe recepire tutto questo e' molto complicato.

In questo senso sara' cruciale il periodo di transizione di cui godra
nno gli istituti di credito per adeguarsi alle nuove regole.

Inoltre, l'Eba ha aggiunto che l'introduzione del Mrel avra' un impatto anche sui costi del funding delle banche Ue, con questi ultimi che si incrementeranno per un controvalore compreso tra 2,9 e 5,8 miliardi e, conseguentemente, andranno a deprimere la redditivita'.

L'aumento dei costi di raccolta si riflettera' a sua volta sui tassi applicati a fronte dei prestiti concessi, che potrebbero incrementarsi in un intervallo compreso tra 1,3 e 2,6 punti base.

Tuttavia, l'Eba sostiene che, qualora il mercato sia in grado di sottoscrivere interamente il fabbisogno delle banche, i benefici legati alla riduzione del rischio saranno maggiori dei costi che la nuova normativa comportera'.
 

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