Approfitto della chiusura della finestra di richiamo del floater N75 di DB per esporre alcune riflessioni in tema di CMS/Disco bancari, Ineligible a partire dal gennaio 2022. Mi riferisco a banche in condizioni di salute non precarie, visto che per le altre potrebbe essere invocato un regime eccezionale...
A mio avviso si creeranno 3 tipi di situazioni per i titoli che non saranno stati richiamati a fine anno:
a)alcune banche preferiranno far scattare, se c'è, la Regulatory Clause, probabilmente a inizio 2022. Una motivazione potrebbe essere il desiderio di richiamare in contemporanea tutti i CMS Ineligible ancora in circolazione. Potrebbe essere il caso di DB, che ne ha ancora 2, clamorosamente Ineligible. Warning! DB ci ha abituati a prese di posizione sorprendenti. Darne per scontate le mosse è sempre un po' velleitario...
b)altre banche manterranno in circolazione i CMS approfittando del cambio nazionale di normativa, che ha eliminato il problema della Infection denunciata da EBA. Per queste banche la data di richiamo diventa un terno al lotto, e sarà probabilmente determinata dall'andamento dei tassi
c)altre banche ancora si aggrapperanno a interpretazioni forzate per aggirare i paletti posti da EBA. Non è escluso qualche braccio di ferro banca-EBA, che potrebbe ritardare il richiamo dei titoli.
Vediamo...
A fine novembre, visti gli usuali 30 days notice, si può considerare quasi definitivo il quadro dei titoli bancari non richiamati, che gli stessi emittenti considerano o Ineligible o declassati di status a partire dal 2022.
Si tratta di un numero cospicuo di titoli: CMS, discos, altri FRN’s, step-up a data successiva al 2022, titoli stranucci…
Ripeto: sono tutti titoli che tra poco più di 1 mese contribuiranno meno (o zero) al capitale.
Il primo doveroso commento riguarda l’universo bancario europeo, che avrebbe dovuto, se dotato di un minimo di decoro, richiamare tutti questi titoli per fare pulizia, nello spirito della riforma. Hanno avuto 10 anni (non 10 giorni!), oltretutto di tassi bassi, per adeguarsi, ma in molti casi, alla faccia del preteso blasone, si sono limitati a cercare il loro interesse anche ricorrendo ad astuzie e sotterfugi. Ma d’altronde le banche sono questa cosa qui, e non lo scopriamo oggi…
Proviamo a considerare, rispetto all’universo intero di titoli Ineligible o declassati dal 2022, e ancora sul mercato, quelli europei a cedola variabile di status AT1 o T2 nel periodo di transizione, escludendo gli emittenti esotici o in difficoltà.
I nomi che vi troviamo sono altisonanti:
Banco BPM, Barclays, BBVA, BFCM, BNP, CMZB, DB, Lloyds, NatWest, NIBC, Santander, Sydbank, Unicredit… Tralascio i Rothschild, che sono Ineligible da tempo.
Ne ho dimenticati altri?
Cosa faranno questi signori?
Non ce lo chiediamo per il piacere di far loro le pulci, ma perché, anticipando le loro mosse (il futuro richiamo), si potrebbero cogliere delle opportunità.
Va subito detto che non sembrano esserci occasioni clamorose, anche perché, dove ve ne fossero, il titolo sarebbe inevitabilmente illiquido. Non solo perché sovente passato attraverso tender parziale, ma perché chi l’ha se lo tiene stretto.
Suggerimenti? Benvenute le proposte che gli ultimi frequentatori di questo glorioso thread dovessero avere. Da parte mia ricordo la classificazione già fatta e quotata qui sopra: chi fosse bravo (e fortunato) a individuare le prossime call (leggendo le presentazioni, parlando con gli IR…) potrebbe lucrare i margini residuali, che in alcuni casi non sono irrilevanti…