fabriziof
Forumer storico
Il "vecchio scenario" era quello della banca per la quale la parola "fallimento" non esisteva mai, perchè sostituita dalla parola "salvataggio". E nel quale i bondholders subordinati si salvavano sempre. Quanti di costoro avrebbero salvato le penne, se le banche fossero fallite?
Mi sembra che il tuo intervento ignori la natura dei titoli subordinati, che peraltro tu stesso correttamente ricordi essere “ibridi”.
Guarda che le succose cedole pagate da questi titoli ce le potremmo scordare, se non fosse che si tratta di strumenti “di conguaglio” rispetto al capitale azionario.
Se tu detenessi le azioni di una società (magari di una banca) e scoprissi che il capitale si è azzerato, chiederesti di vederlo rivalutato, se la società tornasse a galleggiare? E parleresti di “stravolgimento del diritto finanziario”, se ciò non avvenisse?
Se dunque ciò si applica alle azioni, come si può sostenere che i titoli appartenenti al “patrimonio di base” e al “patrimonio supplementare” siano esentati dal seguirne, nel dovuto ordine, il destino?
Mi sembra poi azzardato affermare che non si stia lavorando a rendere più trasparente l’operato del management bancario: se hai dei dubbi, ti suggerisco di leggerti la direttiva CRD4 e di approfondire il dibattito sull’unione bancaria europea. Spero non rimarrai deluso se scoprirai che non è prevista la pena di morte per i banchieri delinquenti. Quelli camperanno sempre, purtroppo, e continueranno a suscitare gli specialisti in ricette sbrigative quanto inefficaci.
L’unica obiezione che l’investitore può con qualche ragione cercare di opporre è quella del “diritto acquisito”: “perché applicare oggi una procedura diversa da quella del prospetto originale?”
Non c’è dubbio che in un mondo ideale sarebbe stato meglio applicare le nuove norme sul bail-in ai nuovi titoli, e procedere al ritiro dei vecchi. Mi pare di capire che su questo si sia lungamente dibattuto, ma che poi si sia operata una scelta diversa per ragioni di pura necessità: gli Stati non hanno semplicemente più né quattrini né garanzie da offrire.
D'altro canto, e questo era il senso del mio precedente intervento, i bondholders subordinati non possono lamentarsi di veder loro applicato lo stesso procedimento che avrebbero visto in caso dell'inevitabile liquidazione.
Continuo a porre la domanda che ho già posto in passato, dopo aver svestito i panni dell’investitore: se uno di noi fosse al posto di Draghi o di un ministro delle finanze, quale altra strada sceglierebbe, nel mondo reale?
Non è vero che i subordinati si salvavano sempre,abbiamo schiere di perpetue che non pagheranno cedole per secoli e che languono da anni tra 1 e 20,ikb,dexia,hsh,oevag,haa etc.questo anche per divieti e compensazioni varie imposte dalla commissione europea.la vera novità è che ora rischiano anche i lt2 che invece finora avevano goduto di una sorta di immunità.