Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 3

23/08/2013 16:11
Abn Amro: la banca olandese si prepara ad ingresso in Borsa prossimi mesi

Lo ha reso noto il premier Rutte (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 ago - La banca olandese Abn Amro, nazionalizzata nel 2008 nel pieno della crisi finanziaria, si prepara nei prossimi mesi ad un ingresso in Borsa. L'annuncio e' stato dato dal premier olandese Mark Rutte, nel corso di una conferenza stampa dopo la riunione settimanale del consiglio dei ministri, secondo il quale verra' valutata in un anno l'opportunita' di una vendita. "Chiediamo ora ad Abn Amro di prepararsi ad un ingresso in Borsa - ha dichiarato Rutte - questa banca puo' fare ritorno sul mercato. Ha ancora bisogno di almeno un anno per predisporre un eventuale ingresso in Borsa, vedremo poi se la quotazione ha ancora la nostra preferenza" precisando che il governo olandese non ha ancora adottato una decisione definitiva. Il governo ha precisato in una nota le condizioni che dovrebbero essere soddisfatte per la quotazione: "il settore finanziario dovra' essere sufficientemente stabile, il mercato sufficiente interesse (per la vendita) e la societa' dovra' essere pronta" al debutto". Il ministro olandese delle Finanze e presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha dichiarato a sua volta che la vendita servirebbe a "normalizzare" la concorrenza sui mercati bancari nei Paesi Bassi, ma altresi' a recuperare la liquidita' investita con la nazionalizzazione. Il ministro ha spiegato che attualmente la banca e' stimata a 15 miliardi di euro a fronte di un investimento totale del governo pari a 21,55 miliardi di euro. secodno la stampa locale il governo avrebbe sborsato piu' di 30 miliardi di euro.
Tmm (RADIOCOR) 23-08-13 16:11:32 (0231) 3 NNNN
 
23/08/2013 16:11
Abn Amro: la banca olandese si prepara ad ingresso in Borsa prossimi mesi

Lo ha reso noto il premier Rutte (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 ago - La banca olandese Abn Amro, nazionalizzata nel 2008 nel pieno della crisi finanziaria, si prepara nei prossimi mesi ad un ingresso in Borsa. L'annuncio e' stato dato dal premier olandese Mark Rutte, nel corso di una conferenza stampa dopo la riunione settimanale del consiglio dei ministri, secondo il quale verra' valutata in un anno l'opportunita' di una vendita. "Chiediamo ora ad Abn Amro di prepararsi ad un ingresso in Borsa - ha dichiarato Rutte - questa banca puo' fare ritorno sul mercato. Ha ancora bisogno di almeno un anno per predisporre un eventuale ingresso in Borsa, vedremo poi se la quotazione ha ancora la nostra preferenza" precisando che il governo olandese non ha ancora adottato una decisione definitiva. Il governo ha precisato in una nota le condizioni che dovrebbero essere soddisfatte per la quotazione: "il settore finanziario dovra' essere sufficientemente stabile, il mercato sufficiente interesse (per la vendita) e la societa' dovra' essere pronta" al debutto". Il ministro olandese delle Finanze e presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha dichiarato a sua volta che la vendita servirebbe a "normalizzare" la concorrenza sui mercati bancari nei Paesi Bassi, ma altresi' a recuperare la liquidita' investita con la nazionalizzazione. Il ministro ha spiegato che attualmente la banca e' stimata a 15 miliardi di euro a fronte di un investimento totale del governo pari a 21,55 miliardi di euro. secodno la stampa locale il governo avrebbe sborsato piu' di 30 miliardi di euro.
Tmm (RADIOCOR) 23-08-13 16:11:32 (0231) 3 NNNN


sti olandesi continuano a farmi paura... :down::down:
 
L'esperienza recente ci ha dimostrato (almeno 3 volte) che quando il mercato inizia a vedere il miraggio del YTC (soprattutto su titoli di emittenti che non hanno mai callato un tubo), forse e' meglio iniziare ad alleggerire.

Vorrei spendere due parole sulla mossa di DB. E' vero che questi titoli non varranno piu' come T1, ma e' altrettanto vero che restano cmq titoli subordinati della peggior specie (subordinati a tutto, tranne che all'equity) e, come tali, utilizzati a coperture delle perdite (in caso di ristrutturazioni o bail in). Quale Consiglio di amministrazione si prenderebbe la responsabilita' di richiamare 1 bln di titoli che (costando alla banca solo il 2,5%) possono coprire potenziali perdite?

Ciao Zorba,

mentre condivido (da molto tempo…) che vada data tutta la necessaria attenzione alle leggi sul bail-in, già in vigore o in previsione, penso sia poco utile abbandonarsi ad analisi che, diciamo così, eccedono nella semplificazione.

Per riuscire nel difficile compito di anticipare le mosse di DB, (e di altre banche) potrebbero (forse?) servire considerazioni e analisi di questo tipo:

1)in Europa non sono pochi i “consigli di amministrazione che si sono già presi la responsabilità di richiamare titoli subordinati step-up a bassa cedola post-call”. Questa non è un’opinione, ma un fatto.
La ragione è quella ben nota della reputazione, che non è mai fine a se stessa, ma punta a tradursi in un vantaggio economico attraverso altre vie.

2)DB aveva, al 31-12-2012, circa 12.5 bln euro di capitale ibrido iscritto a bilancio.
I requisiti di Basilea 3 richiederanno alla banca di avere almeno il 2.5% di capitale AT1; trattandosi di una SIFI (banca sistemica), è stato imposto un ulteriore buffer ancora del 2.5%. In definitiva DB avrà bisogno, nei prossimi anni, di emettere titoli AT1 per almeno il 5% dei RWA, che, sempre al 31-12-2012, ammontavano a circa 330 bln euro.
In soldoni: DB avrà bisogno, nei prossimi anni, di emettere titoli AT1 per circa 15 bln euro.
Ora mi limito a porre una domanda: chi se la sente di paragonare, dal punto di vista economico, gli approcci market friendly (=tassi più bassi sulle future emissioni) vs. unfriendly (risparmio nel breve) sui vecchi T1?
Chi ci guadagnerà di più?

3)tutti gli analisti sono concordi nel considerare che la linea di demarcazione (8%...), in chiave di futuri assets bail-inable, sia al di sotto dei senior. Non serve una linea tra T1 e T2.
Altra domanda: in un’ottica di 10 anni, a DB costerà di più una T2 di nuova generazione oppure la 424? Entrambe sarebbero parte del buffer bail-inable, con la differenza che la nuova T2 contribuirebbe al capitale supplementare, mentre la vecchia T1 non contribuirebbe a nulla, EBA permettendo…


Ecco: mi rendo conto che tentativi come questo (che ho solo abbozzato, senza azzardare delle risposte: molto altro si potrebbe aggiungere…) potrebbero apparire come una sorta di vano esercizio autoerotico. Tra l’altro: da ripetere ad ogni singola realtà bancaria.
D’altronde ci sono molti modi di divertirsi, e c’è pure chi si diverte con Masoch…

Temo però che, se non si vuole scommettere, magari inconsciamente, sullo stellone, non ci si possa esimere da tentativi di analisi di una qualche complessità.


Pregiatissimi


Andare per call e' sempre rischioso...

Le mancate call di un emittente devo essere sempre viste nel contesto del momento. Quando DB skippo' il primo bond eravamo in una situazione completamente diversa. Ora sappiamo che c'e un rischio non-call strutturale in DB che deve essere adeguatamente prezzato.

Dopo il chiarimento dell'EBA di inzio Luglio le probabilita' di call erano aumentate e sono ancora adesso strutturalmente piu' elevate altrimenti il bond non starebbe a circa 92.

Nei giorni precedenti avevo forse postato una mia conversazione con l'analista di un grosso fondo (gestito da una delle piu' grandi compagni assicurative del mondo) che scommetteva molto convinto sulla call della DB. Questa e' anche gente che ha accesso diretto ai CFOs delle compagnie, neanche passano dall'IR. Dopo la mancata call hanno mandato un'email in cui si dichiaravano molto scontenti e che sottopeseranno DB in portafoglio o in caso di primary issues dello stesso, esigeranno un premio per il rischio.

Sul back-end basso una BNP Paribas (o le francesi in generale) molto difficilmente avrebbe fatto una scelta on "economic basis".


Concludendo bisogna comprare con una "valida ratio". Questa era una scommessa tutto sommato ragionevole, al giusto prezzo.
 
Ciao Zorba,

mentre condivido (da molto tempo…) che vada data tutta la necessaria attenzione alle leggi sul bail-in, già in vigore o in previsione, penso sia poco utile abbandonarsi ad analisi che, diciamo così, eccedono nella semplificazione.

Per riuscire nel difficile compito di anticipare le mosse di DB, (e di altre banche) potrebbero (forse?) servire considerazioni e analisi di questo tipo:

1)in Europa non sono pochi i “consigli di amministrazione che si sono già presi la responsabilità di richiamare titoli subordinati step-up a bassa cedola post-call”. Questa non è un’opinione, ma un fatto.
La ragione è quella ben nota della reputazione, che non è mai fine a se stessa, ma punta a tradursi in un vantaggio economico attraverso altre vie.

2)DB aveva, al 31-12-2012, circa 12.5 bln euro di capitale ibrido iscritto a bilancio.
I requisiti di Basilea 3 richiederanno alla banca di avere almeno il 2.5% di capitale AT1; trattandosi di una SIFI (banca sistemica), è stato imposto un ulteriore buffer ancora del 2.5%. In definitiva DB avrà bisogno, nei prossimi anni, di emettere titoli AT1 per almeno il 5% dei RWA, che, sempre al 31-12-2012, ammontavano a circa 330 bln euro.
In soldoni: DB avrà bisogno, nei prossimi anni, di emettere titoli AT1 per circa 15 bln euro.
Ora mi limito a porre una domanda: chi se la sente di paragonare, dal punto di vista economico, gli approcci market friendly (=tassi più bassi sulle future emissioni) vs. unfriendly (risparmio nel breve) sui vecchi T1?
Chi ci guadagnerà di più?

3)tutti gli analisti sono concordi nel considerare che la linea di demarcazione (8%...), in chiave di futuri assets bail-inable, sia al di sotto dei senior. Non serve una linea tra T1 e T2.
Altra domanda: in un’ottica di 10 anni, a DB costerà di più una T2 di nuova generazione oppure la 424? Entrambe sarebbero parte del buffer bail-inable, con la differenza che la nuova T2 contribuirebbe al capitale supplementare, mentre la vecchia T1 non contribuirebbe a nulla, EBA permettendo…


Ecco: mi rendo conto che tentativi come questo (che ho solo abbozzato, senza azzardare delle risposte: molto altro si potrebbe aggiungere…) potrebbero apparire come una sorta di vano esercizio autoerotico. Tra l’altro: da ripetere ad ogni singola realtà bancaria.
D’altronde ci sono molti modi di divertirsi, e c’è pure chi si diverte con Masoch…

Temo però che, se non si vuole scommettere, magari inconsciamente, sullo stellone, non ci si possa esimere da tentativi di analisi di una qualche complessità.

Ciao Rott:),
Non ho fatto considerazioni superficiali, ma solo di buon senso. Non dimentichiamoci, poi, che la materia e' sibillina ed iperspecialistica: quando ci si e' lanciati sul forum in considerazioni di eccessivo dettaglio, spesso non ci si e' preso e anzi si e' generata confusione.
:ciao:
 
Cat secondo me le cose del fondo sono quasi tutte cavolate.

La realtà è che il fondo è stato attirato da una scommessa (che nn si sa perchè tanti, la stessa ubs, ritenevano probabile.. in modo secondo me abbastanza inconcepibile dato che cmq DB già tutti si sapeva che era un emittente che nn callava, dato che quando nn calli una volta butti via la tua verginità e la tua immagine, e quindi nn è che dopo cambi di nuovo idea, puo' accadere certo, ma è una cosa rarissima, quasi senza senso..)

Db nn callando la prima volta (anche se in condizioni diverse) disse chiaro che avrebbe callato in futuro solo se avesse avuto convenienza economica a farlo. Da quel momento perse un po' d'immagine, che ha barattato con una convenienza economica, convenienza che mirerà a massimizzare negli anni futuri

Al di là di qello che scrive il tizio del fondo, che secondo me ha solo fatto una scommessa avventata e per altro ben prezzata (il biglietto cioè nn era certo gratis..), la realtà è che sembra solo la volpe con l'uva..

La prossima volta che DB emetterà una sub, se la emetterà, ci sarà cmq la fila per comprarsi la sua emissione.. e a nessuno importerà + niente di questa storia.. come già è successo ad altri emittenti..

Se anche poi quel fondo dovesse sottopesare db, db troverà cmq altri a cui vendere la sua cartaccia, che secondo me è cartaccia, ma che per la gran parte del mondo è carta di qualità sopraffina perchè di nobile banca tedesca

La call di DB un giorno potrebbe anche arrivare, ma se arriverà puoi stare sicuro che prima avranno fatto acquisti sul secondario comprando a prezzi ben inferiori e callando quando nessuno ci pensa piu', e magari dopo qualche opa ops cavillosissima

ciao
Andrea
 
Ti ringrazio l espressione così non l avevo mai sentita ;)
Aggiungo buy uni 650 a 102,60

Cris, dicendo così mi hai fatto arrossire dalla vergogna e si scopre subito che non ho frequentato le Orsoline (ma trasfigurando, nei bei tempi che furono, una orsolina l'ho frequentata, eccome :cool:)
 

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