Ciao Nik.
Proviamo a ragionare.
La 373 è ancora sul mercato per 105 mln.
Chi facesse la fatica di scartabellare tra i documenti societari, vedrebbe che oggi tutti e i 105 mln contribuiscono al capitale AT1.
Chi poi facesse anche la fatica di calcolare, in base alle norme, per quanto tempo varrà quel contributo, scoprirà che esso rimarrà intatto sino alla metà del 2021.
Visto che Banco BPM è lungi dal completare la quota di AT1 raccomandata dalle norme, la prima conclusione da trarre è che il titolo non sarà mai ritirato prima che quella quota sia coperta.
Le considerazioni di tipo economico si aggiungono a questo quadro.
Il bond emesso poco tempo fa aveva una cedola dell'8.75%, pari a più di 4 volte il costo, per la banca, della 373. Quali condizioni devono verificarsi, perché la banca riesca ad emettere un nuovo AT1 ad un costo inferiore a quello della 373? Ti rispondo io: un miracolo!
Ti ricordo che, in base alle regole, e a meno di condizioni molto particolari, è semplicemente proibito sostituire un bond di egual "peso nel capitale" con uno molto più costoso.
Come vedi, Nik, se si analizza la questione facendo appello a dati di fatto e ragionamento, non si vede come quel bond possa essere richiamato prima di aver perso la capacità di contribuire al capitale. Tutt'al più potrebbero anticipare di qualche mese, anche se la cosa non sembra probabile.
Detto questo, non insisto. Nè presso chi vuole continuare a coltivare la speranza. Men che mai con chi, notoriamente in possesso di inarrivabili doti divinatorie, dall'alto della sua scienza infusa è convinto del contrario...