un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

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E LA prossima volta, cosa si inventeranno?


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9 marzo 2013 |
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Autore Nicoletta Forcheri | Stampa articolo
Di Monia Benini – Fonte: http://testelibere.it/blog/e-la-prossima-volta-cosa-si-inventeranno - 8 marzo 2013
A volte mi chiedo se i rappresentanti del potere sono convinti delle loro dichiarazioni, delle loro posizioni, o se invece recitano una parte in commedia…o per meglio dire nella nostra tragedia.
In alcune pagine del libro sulle privatizzazioni in Italia nel periodo 1992-2000 che tratta dell’IRI, ci sono alcuni spunti utili da leggere a mio figlio come favola della buonanotte…se non fosse per il rischio che, cresciuto, potrebbe ritrovarsi ad avere degli incubi. Nel libro, dove non si fa alcun cenno all’incontro fondamentale avvenuto sul panfilo Britannia nel giugno 1992, si legge a proposito delle privatizzazioni che “le risorse del risparmio delle famiglie italiane liberate dai titoli di Stato (grazie anche al crescente interesse degli investitori esteri verso i titoli del nostro debito - sic!) sarebbero confluite nelle casse delle banche, attraverso i fondi. Questi li avrebbero a loro volta investiti nelle partecipazioni delle imprese privatizzate…”
Ci sarebbe da ridere se non fosse così tragico: i risparmi dei cittadini italiani sarebbero andati, secondo gli autori, alle banche che avrebbero investito nell’economia reale delle imprese privatizzate.
Speculazione. Scommesse sul nulla. Gioco d’azzardo con imprese, con gli stati, contro gli stati. Così si sono mosse le banche, che hanno fatto dei mercati il loro tempio prediletto. D’altra parte non ci voleva la sfera di cristallo a immaginare cosa sarebbe successo all’interno di una struttura (l’Unione Europea) le cui fondamenta sono gravemente minate dal peccato originale della devozione al dio mercato. In un saggio pubblicato agli inizi degli anni ’90, Giuseppe Guarino, Ministro dell’Industria sotto il governo Amato, spiegava che nel 1957 lo Stato italiano nell’aderire al trattato CEE (da cui poi negli ultimi decenni derivò l’Unione Europea) accettava il mercato come principio istituzionale irrevocabile.
Non l’uomo dunque, non i cittadini, non i popoli, ma il mercato. Un mercato che con le privatizzazioni ha spalancato le porte alle banche d’affari internazionali e alla speculazione finanziaria, i moderni conquistatori dei nostri paesi. I cannibali delle nostre vite.
Ma per tornare al teatro delle istituzioni e delle trappole europee, ormai ci hanno abituato a nomi inglesi e sigle strampalate: dal fiscal compact al MES, dall’austerity all’ERF. E ci hanno imposto una serie di parametri rigidissimi, come il rapporto del 60% debito/PIL. Ci hanno inoltre sottratto sovranità con il trattato di Maastricht, violando pure l’articolo 11 della nostra Costituzione, consentendo l’esclusiva emissione della moneta unica alla Banca Centrale Europea.
La sovranità monetaria, come indicata nella trattatistica europea è quindi stata garantita esclusivamente alla BCE. E’ la Banca Centrale Europea che emette la moneta e che peraltro incamera il signoraggio derivante dall’emissione degli euro. Eh sì, perché con buona pace di chi nega l’esistenza del signoraggio, basterebbe leggere uno dei tanti documenti ufficiali, come ad esempio la prima delle interrogazioni parlamentari che cita Marco Saba nel suo Bankenstein. Si tratta dell’interrogazione 1673/02 presentata da Helmer, Tannock e Villiers alla quale il Consiglio ha risposto (http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2002-16… ) che “dopo l’adozione dell’euro da parte degli Stati membri partecipanti, il reddito monetario che questi precedentemente generavano dalle loro valute nazionali (“signoraggio”) è stato trasferito alla BCE.”
Dunque, riassumendo, solamente la BCE emette gli euro. Sicuri? No. Lo descrive molto bene Loretta Napoleoni nel suo “Democrazia Vendesi”: quando nell’agosto dell’anno scorso la Grecia non aveva i 3,2 miliardi di euro necessari per onorare la scadenza dei titoli detenuti dalla BCE, Mario Draghi autorizzò la Banca Centrale Greca a stampare euro per finanziare il governo greco (tramite indebitamento, ovvio) con la garanzia dell’ELA. Il tutto quindi in violazione – ci spiega la Napoleoni – di quanto previsto dallo statuto della BCE e dell’Unione. Ma cos’è quest’ELA? Si tratta dell’Emergency Liquidity Assistance, ovvero liquidità di emergenza fornita dalla banca centrale nazionale previa autorizzazione europea. Per dirla ancora più chiaramente, la banca centrale di uno stato viene autorizzata dalla BCE ad emettere euro. La procedura, come indica un articolo pubblicato su Bloomberg il 25 maggio 2012 ( http://www.bloomberg.com/news/2012-05-24/frozen-europe-means-ecb-must-re… ) non è trasparente: ciò che è dato sapere è che questa stampa del denaro avviene a un tasso di interesse penalizzato concondizioni che non sono mai state rese pubbliche. L’ELA è stato già applicato in Germania, Irlanda, Belgio prima di essere approvato per la Grecia, ma la BCE si rifiuta di dichiarare l’importo complessivo di questa forma di emissione. E così, nonostante per emettere gli euro in base all’ELA sia lo Stato che si indebita ancora di più (il chè significa che saranno costretti a pagare i cittadini) , tutto viene coperto da rigorosissimo silenzio. Tutto segreto.
Al cittadino non è dato sapere, anzi, deve restare nella più totale ignoranza, altrimenti come sostiene Mario Monti finirebbe per elevarsi al livello di chi fa leggi, di chi governa. E così oggi ci troviamo in una dittatura della grande finanza gestita da un manipolo di uomini che agisce in segreto e che pubblicamente sostiene che questa mostruosità europea è cosa buona e giusta.
Chi osa semplicemente chiedere, domandare, dubitare viene tacciato di qualunque ideologia sia utile a paventare qualche fantasma del passato. Ma gli scheletri negli armadi ce li hanno questi squallidi personaggi che ci governano e che hanno, convinti o meno che siano delle loro idee, una paura folle di chi mette in discussione la loro parte, di chi irrompe nel loro palcoscenico, di chi dimostra la montagna di artifici che stanno utilizzando per renderci schiavi.
E’ giunto il momento di agire come liberi
 
Ultima modifica:
qui i comici,vogliono porre fine al contante,da altra parte bce.ne autorizza in segreto la stampa tramite e.l.a. ,guarda gli stati che hano usufruito .
 
Salta il Pd se si viene a conoscenza dei mutui concessi da MPs

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Salta il Pd se si viene a conoscenza dei mutui concessi da MPs:

di REDAZIONE

L’affaire Mps continua a tenere banco, nonostante la tendenza dei giornali a nascondere le responsabilità Pd nella vicenda. Ma qualche indiscrezione bomba continua a uscire, come riporta Dagospia evidenziando le frasi choc di un dirigente Pd campano


L`intreccio tra Monte dei Paschi di Siena e il Pd è sotto gli occhi di chiunque riesca a leggere l`elenco degli affidamenti in sofferenza, dei mutui non rimborsati. Ce ne sono centinaia destinati a dirigenti e quadri di partito, senza garanzie. È li che si annida lo scandalo. Se viene fuori quell`elenco, salta tutto

Chiunque di noi Pds-Ds-Pd (ma non solo) avesse responsabilità amministrative, negli enti locali o nelle partecipate, dove ci sono voragini vere e proprie, sapeva di potersi rivolgere a Mps per le questioni più spinose. Esempio: c`era una azienda di un comune in crisi? I sindacati facevano casino e i lavoratori rischiavano il posto? Mps concedeva un finanziamento e la situazione si calmava. In campagna elettorale si dovevano effettuare 300-400 assunzioni in una partecipata? Mps concedeva il mutuo e il consenso lievitava. Ovviamente, la maggior parte di questi crediti non verranno mai incassati per assenza o inadeguatezza di garanzie. Quanti? Sarebbe interessante saperlo con precisione. Lo sanno tutti. Se spunta fuori l`elenco, è la fine..​
Una banca sbranata (e prosciugata) dal Pd…

FONTE ORIGINALE: http://www.ilfazioso.com

Pubblicato daMaurizio Barbero *****************Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook




Reazioni:

a Roma, nel 1996-98 il sindaco Rutelli incaricò l'architetto Richard Meier di progettare la nuova Ara Pacis, demolendo quella di Morpurgo del 1936, senza alcun concorso pubblico imposto dalla Legge Merloni del 1994
bene, per aggirare l'ostacolo, vista la sollevazione generale, il bancomat MPS pagò interamente l'incarico di Meier, l'edificio di Morpurgo, vincolato ex-lege 1939 venne comunque demolito e l'orrenda stazione di benzina di Meier inquina oggi il centro di Roma
cioè, quando le tangenti vandalizzano
 
BISOGNA SAPERE CHE LA GERMANIA HA KWF CHE NON CONTABILIZZA NEL BILANCIO STATALE IL DEBITO..E NOI NO. ALLORA TRASFROMIAMO LA CASSA DEP E PRESTITI. LA
MIA IDEA

Paese come la Germania, che pretende di darci lezioni di "economia virtuosa", trucca, invece, i conti sul debito pubblico e gode di una banca "nazionale" interna (che opera parallelamente alla Bundesbank) che finanzia la sua economia e si chiama Kreditanstalt fuer Wiederaufbau (KfW), oggi ribattezzata KfW Bankengruppe.
La KfW è nata nell'immediato dopoguerra, definendosi una "banca della ricostruzione", col compito di amministrare i fondi del piano Marshall. Essa è posseduta all'80% della Repubblica federale e al 20% dai Lander (ossia i 16 stati federati della Germania, sempre soggetti pubblici) e svolge molti compiti di finanziamento del settore pubblico e finanziando le piccole-medie imprese, sostenendo dei costi che restano al di fuori del perimetro del bilancio federale e che quindi non figurano nel debito pubblico tedesco. E' una banca solida e non è un caso che il magazine "Global Finance" nella classifica annuale dei 50 istituti più sicuri del mondo abbia messo al primo posto proprio la KfW.
Dal punto di vista legislativo la KfW è disciplinata dalla "Legge sulla KfW" ed è soggetta alla supervisione congiunta del Ministero Federale Tedesco delle Finanze e del Ministero Federale Tedesco dell’Economia e della Tecnologia.
9/3/2013
Per m5s. l’idea della cassa dep e prestiti stile banca nazionale tedesca, e l idea dell’oro della b d italia, senza passare dalla ue.
L’indice di borsa italiano dovrebbe quasi raddoppiare per raggiungere quei valori del 2008 che il D Jones e il Dax hanno praticamente raggiunto e superato.
Cosa sia successo dal 2008 al 2013 in Italia è cosa nota ed anche il fatto che Berlusconi ha pratica...mente bloccato il paese in questi anni indietro alle sue beghe processuali, e le banche hanno giocato con i derivati e le calssi politiche non hanno attuato le riforme,siano fattori di non crescita.
L’Italia ha due strade per crescere:
a)abbattere il debito pubblico e portarlo giu di almeno 300 miliardi di euro,in un colpo solo
b)uscire dall ‘euro e tenervi un cambio ancorato ma fluttuante per poter giocare sulla svalutazione competitiva e sulle esportazioni.
L’esempio di Danimarca e Svezia.Ma l’Italia dovrebbe avere il coraggio di rendersi propositiva nei confronti di Spagna Portogallo Grecia.
E’ piu facile abbattere il debito,attraverso un acquisto forzoso dalle mani dei sottoscrittori dei btp e cct ctz in circolazione e scadenti nei prossimi anni, che d’imperio dovrebbero essere acquistati dalla cassa dep e prestiti,rimborsati alla pari in via anticipata.
PREMESSA: Le riserve della Banca d Italia sono proprietà della collettività italiana ed ammontano a oltre 200 miliardi di euro, per cui se messe a garanzia di emissioni obbligazionarie queste possono essere anche per un valore multiplo, diciamo 600 miliardi di euo( un multiplo pari a 3 volte)
PRIMO: La cassa Dep e Prestiti andrebbe nazionalizzata e ,in cambio di garanzie aurre della Banca d italia (Banca d’Italia, che detiene riserve di oro per 2.541 tonnellate, a cui vanno aggiunte riserve valutarie per 50,6 miliardi e le altre riserve in oro presumibilmente depositate all’estero.) emetterebbe obbligazioni con collaterale aureo il cui tasso sarebbe molto piu basso.diciamo che anziche pagare il 4%, si potrebbe pagare 1% ed avere un risparmio di 90 miliardi annui di interessi,in 10 anni sarebbero 900 miliardi di euro risparmiati.
SECONDO: Con 600 miliardi di euro collocati sul mercato raccoglierebbe soldi per azzerare 300 miliardi di titoli a 10 anni vita resudua- con altri 300 miliardi pagherebbe tutti i debiti della P.A. verso imprese e finanzierebbe infrastrutture.
 
giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare." Albert Einstein

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08 giugno 2011

La Federal Reserve USA ammette di non possedere oro



di Attilio Folliero
http://attiliofolliero.blogspot.com/
La notizia è di quelle importanti, anche se nei media ufficiali non troveremo traccia. Alvarez Scott (nella foto, N.d.E.), avvocato della Federal Reserve, il banco centrale degli Stati Uniti, lo scroso primo giugno, in un dibattito con il congressista republicano Ron Paul, ha ammesso che la Federal Reserve non possiede oro ed ha spiegato che l’oro ascritto al bilancio del Banco Centrale USA si riferisce a certificati in oro del 1934. Vedasi il video del dibattito in cui l'avvocato Alvarez Scott afferma che la FED non possiede oro dal 1934.
Nel 1934, la legge sulle riserve in oro, obbligò la Federal Reserve, il banco centrale USA a consegnare tutto il suo oro al Ministero del Tesoro, ottenendo in cambio certificati in oro, equivalenti al valore dell’oro consegnato a prezzo del 1934; tale valore è stato rivalutato negli anni successivi, ma attualmente è fermo dal 1973 a 42,22 dollari l’oncia.






A parte la possibilità per la FED di demandare il Tesoro, significa che il dollaro emesso dalla FED dal 1934 in poi non è mai stato supportato dall’oro. Ossia, il valore reale del dollaro è da considerarsi decisamente inferiore a quello che tutti credono proprio perchè non ha nessun supporto in oro.




Il dollaro negli ultimi quarant’anni è stato stampato in quantità enormemente superiore al supporto in oro che si credeva in possesso alla FED; adesso si scopre che la FED non possiede alcun oro, quindi il dollaro è supportatato da un bel niente! Conclusione: vale ancora meno di quanto si potesse immaginare.




In sostanza il dollaro, la moneta USA, nel 1944 era diventata la unica moneta utilizzata negli scambi internazionali in virtù del fatto che con gli accordi di Bretton Woods era diventata l’unica moneta convertibile in oro. Tutti i paesi del mondo per potere operare a livello internazionale si sono riempiti di dollari credendo che fosse supportato dall’oro. Il 15 agosto del 1971 gli USA decretano l’inconvertibilità dell’oro, però di fatto il dollaro non era mai stato convertibile dato che la Federal reserve non possedeva oro e non lo possiede físicamente dal 1934, come ha ammesso oggi!




Il dollaro anche dopo il 1971 continua ad essere usato come moneta internazionale grazie al fatto che il petrolio, il prodotto più importante, è scambiato in dollari, ma di fatto il dollaro è una moneta sopravvalutata e quando crollerà, cosa sempre più prossima ormai, trascinerà nel baratro gli USA e tutto l’occidente (Vedasi nostro articoloDominique Strauss-Kahn, il Fondo Monetario Internazionale, il ruolo egemonico degli Stati Uniti ed il destino di milioni di esseri umani”).




La notizia odierna della conferma ufficale che la FED non possiede oro fisico dal 1934 non fa altro che confermare che il valore del dollaro, praticamente non sopportato da un bel niente, è sopravvalutato ed è destinato a svalutarsi.




Se a ciò, aggiungiamo le voci sempre più diffuse, secondo le quali le riserve in oro degli USA, che dovrebbero ammontare a 8.133,5 tonnellate di proprietà del Tesoro e stivate a Fort Knox, sarebbero state in gran parte vendute in passato e sostituite da oro falso, ovvero tungsteno ricoperto da un leggero strato di oro (vedasi, ad esempio l’articolo di Dan Eden “Fake gold bars! What's next?”) si comprende che la fine del dollaro ed il declino degli USA è molto più vicino di quanto si possa credere.


Pubblicato daAlba Kana13:09
 

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L’ORO E LA «FINE DEL MONDO»
Postato il Domenica, 01 gennaio @ 16:10:00 CST di ernesto
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Nel gioco della fantafinanza ci sarà qualcosa di vero ?

DI VALENTIN KATASONOV
[URL="http://www.strategic-culture.org/"]Strategic-Culture.org


[/URL]E ' da tanto tempo che negli Stati Uniti sia i membri del Congresso che la gente comune hanno cominciato a dubitare che sia rimasto ancora qualcosa, nei depositi ufficiali, dell’oro degli Stati Uniti, e se ci fosse ancora qualcosa, se questo qualcosa abbia a che fare con l'oro. C'è stata una gran quantità di pubblicazioni nel mondo dei media durante il 2012 che hanno portato prove inconfutabili che il mercato mondiale è stato inondato di lingotti di tungsteno, materiale che ha la stessa densità e che viene utilizzato al posto del metallo giallo. C’è una gran quantità di indizi indiretti che possono provare che i banksters hanno messo le mani sulle riserve d’oro del Tesoro già molto tempo fa ...


L'ultima volta che «i rappresentanti eletti degli Stati Uniti» hanno visto con i loro occhi l'oro di Fort Knox (il più grande deposito di riserve ufficiali) fu agli inizi degli anni ‘ 50, quindi si tratta di sei dozzine di anni fa. Nel 2012 su pressione del deputato Ron Paul, un critico irriducibile dei sistemi della Federal Reserve, è stata presa la decisione di fare una audit sul contenuto presente oggi nei depositi.
L'audit è stata appena fatta. Ma se ne sa molto poco. Ci sono stati alcuni problemi per il caveau sotterraneo della Reserve Bank of di New York, a Manhattan. Il processo ha coinvolto circa mezza dozzina di dipendenti della Zecca, dell'Ispettorato generale del Tesoro e della Fed di New York. E 'stato monitorato dai dipendenti del Government Accountability Office, il braccio investigativo del Congresso.
All'interno, c’è una scala circondata da 122 gabbie blu che contengono circa 530.000 lingotti d'oro - 34.021 dei quali appartengono allo Zio Sam (il resto appartiene ad altri paesi). Il gruppo ispettivo ha contato il tesoro nascosto degli Stati Uniti ed ha selezionato più di 350 barre da cui estrarre i campioni per l’analisi. L'audit è risultata troppo "selettiva" e solo uno dei cento campioni è stato controllato. Ma la maggior parte della riserva d’oro è conservata in altri depositi, come Ft. Knox, West Point e la zecca degli Stati Uniti a Denver. In questi tre posti si conserva il 95% dei lingotti d’oro del paese. Personalmente non ho trovato nessuna informazione che possa confermare che il controllo ed i test siano avvenuti anche in quei depositi. Quindi il rapporto reale può essere non 1:100 (un lingotto controllato ogni cento), ma piuttosto 1:1000 (un lingotto controllato ogni mille).
E 'abbastanza strano che tutta l’ispezione si sia ridotta a cercare solo lingotti di tungsteno. Per scoprirne la lega sarebbero bastati gli ultrasuoni, senza dover trapanare i lingotti. L'intera riserva del Tesoro avrebbe potuto essere rapidamente controllata con gli ultrasuoni, per ridurre la spesa. A mio avviso, le autorità degli Stati Uniti hanno inscenato uno spettacolo che può durare decine di anni e costare un sacco di soldi (ogni volta che si fa un prelevo una parte si perde e poi ci sono tutte le spese burocratiche). A dirla tutta la perforazione e gli ultrasuoni costituiscono una fase importante, ma non decisiva di una ispezione. La cosa principale sarebbe la verifica dei documenti per comprendere esattamente quali e quante operazioni finanziarie e commerciali sono state fatte con quell'oro. Questa è la parte a cui nessuno fa nemmeno un accenno, nemmeno Ron Paul.
Ma ecco la domanda : “ Che cosa ha a che vedere questa audit tanto «incompleta» con la «fine del mondo»? Dicono che lo spettacolo del test sui lingotti sia finito già la scorsa estate, senza che i risultati abbiano ancora visto la luce. Ma sui media americani è passato solo un flash che diceva : «Il Dipartimento del Tesoro finora ha rifiutato di rivelare i risultati dell’ispezione, comunicando che i risultati saranno resi noti entro la fine dell'anno» ... Diciamo che oggi non è gennaio 2013, ma è già la fine dell'anno, cioè dicembre 2012. Può significare qualcosa?
***
Molto è stato detto questo autunno sulla decisione della Germania di far rientrare sul suo territorio l’oro custodito all'estero. La Germania è il secondo paese al mondo per riserve in oro, con circa 3.400 tonnellate (3.396 per la precisione), per un valore stimato di 190 miliardi di dollari ai prezzi correnti. La maggior parte del «metallo giallo» è conservato all'estero, solo il 31% è rimasto nei depositi nazionali , mentre il 45% è depositato negli Stati Uniti, il 13% - in Gran Bretagna e l’11% in Francia. Il Bundestag ha sollevato la questione della restituzione dei fondi già lo scorso gennaio, ma inaspettatamente la richiesta ha sbattuto contro un muro di infuocata resistenza. C'è qualcuno che detesta l'idea della restituzione.
La Bundesbank, titolare ufficiale delle riserve auree, si è messa in prima linea nella difesa dell’oro, in quanto il Parlamento non aveva l'autorità sufficiente per fare avviare le procedure di rimpatrio. Ma lo ha fatto con riluttanza solo dopo che la Corte federale tedesca ha preso la decisione e ha chiesto di fare una valutazione delle riserve depositate all'estero chiedendo che venissero rinviate in patria piccole parti del metallo per essere fuse e riportate a lingotti standard, in modo da testarne l’autenticità. In tutto il piano prevede il rimpatrio di 150 tonnellate d’oro nei prossimi tre anni, per verificare la qualità e il peso dei lingotti.
Il Federal Reserve System, che conserva nei suoi caveaux l'oro nazionale americano, è diventata la seconda linea di resistenza per la Germania. In un primo momento il contrasto è stato verbale. Per esempio, ci si è serviti della CNBC, controllata dalla Fed Reserve, su cui John Carney, Senior Editor di CNBC.com. ha pubblicato un editoriale con una dichiarazione intrigante : «Non ha nessuna importanza se la Federal Reserve Bank di New York detenga in realtà ha l'oro della banca centrale tedesca, o se l'oro sia puro. Fino a quando la Fed dice di detenerlo, starà bene lì e potrà servire per tutti gli scopi pratici per cui potrebbe essere utilizzato. Può essere venduto, prestato, utilizzato come garanzia, utilizzato per pagare debiti e considerato lo stesso come capitale bancario, proprio la stessa cosa sia che esista che non esista ». Ha aggiunto: «Come ho già detto, per quasi tutti gli scopi immaginabili operativi, l'effettiva esistenza di oro a Fort Knox o nei caveaux sotto il quartier generale della F R B di Liberty Street a NY è irrilevante. La contabilità è ciò che conta davvero qui. Fino a quando la Fed afferma che la Bundesbank possiede X tonnellate di oro, la Bundesbank può agire proprio come se possedesse l'oro, anche se l'oro in qualche modo è stato inghiottito in un «buco nero- mangia-oro galattico» .

E ancora: «Sono sicuro che i funzionari della Bundesbank lo possono capire abbastanza bene, anche se la Corte dei Conti tedesca non ha fatto altrettanto. Non c'è niente da guadagnare se si controlla l'oro. Se l’oro sia tutto lì o se sia puro, non farebbe nessuna differenza dallo scoprire che non c’è nessun oro . Ma se l'oro non ci fosse, allora ne potrebbe seguirne una catastrofe, perché la fiducia nei depositi d’oro della Central Bank svanirebbe istantaneamente ».
Il «rifiuto» ha reso impossibile per i tedeschi di sospendere le loro insistenti richieste per riavere indietro l'oro. Poi c’è stato chi ha allargato il campo delle congetture, parlando delle forze della natura, per esempio. Nel mese di ottobre di quest'anno la costa orientale degli Stati Uniti è stata colpita dall'uragano Sandy. Anche New York ne è stata colpita. I cospirologi hanno cominciato a supporre che l'uragano fosse stato «artificiale», qualcuno ne avrebbe avuto bisogno, intendendo, per questo qualcuno, il deposito sotterraneo della Federal Reserve Bank di New York a Manhattan che sarebbe stato l’ obiettivo principale da demolire, distruggere o allagare.
I resoconti dei media degli Stati Uniti su questa questione sono piuttosto confusi. Per esempio, il Bail Daily, che fa parte dell’impero della CNBC, ha pubblicato il 30 ottobre 2012 : «In una conferenza stampa convocata in tutta fretta, il presidente della Fed Ben Bernanke ha annunciato, lunedì notte, che una esplosione alla Con Edison di New York ha completamente distrutto il deposito sotterraneo che contiene tutte le riserve auree tedesche, rendendo inutili così tutti i recenti tentativi di rimpatriare l'oro ... Jon Hilsenrath del WSJ ha dichiarato che le riserve d'oro non erano assicurate».
Al che, alcuni esperti hanno affermato che non c'è stato nessun uragano. I media, controllati dalla Federal Reserve hanno creato una «information image» una fiction di calamità naturale. In realtà ci sono state raffiche miste a vento forte e pioggia su New York, mentre l'uragano è infuriato altrove . Internet ha pubblicato le immagini più buffe riprodotte dagli americani per mostrare le forze della «natura selvaggia». Secondo le informazioni ufficiali il bilancio delle vittime è arrivato a 13 negli Stati Uniti e in Canada. Provate a verificare questo dato, considerando che è coinvolto anche un altro paese!
Per fare un esempio, nella piccola città russa di Krymsk il bilancio delle vittime di un disastro naturale è stato di 150-170 persone. Parlando dell'esplosione della Con Edison e di un paio di milioni di persone che sono rimaste senza energia elettrica, ci sono motivi validi per credere che sia stata una esplosione «artificiale». Una specie di «mini- undici-settembre».
Peccato che non siano stati rivelati altri dettagli relativi al caveau di Manhattan. Neanche la Federal Reserve ha mai fatto dichiarazioni tranquillizzanti, dicendo che tutto era a posto, che il caveau era stato riparato e che l'oro sarebbe stato restituito. Ignominioso silenzio. Nemmeno la Germania dice una parola. C'è una linea immaginaria tracciata nell’aria. A quanto pare Bernanke non ha alcuna intenzione di restituire ai tedeschi il loro oro. O, forse, non c'è più niente da restituire?
Abbiamo altre «calamità naturali» in vetrina? Qualcuno negli Stati Uniti sembra convinto che ci sia una regia dietro la rappresentazione di «disastri» di questo tipo. Per esempio, l’undici settembre 2001. Anche questo evento può avere relazioni indirette con la questione dell'oro tedesco, come pure con tutto l'oro detenuto nei caveaux della Federal Reserve di New York.
In primo luogo, dopo che sono crollate le torri del World Trade Twin Center, sono sparite alcune tonnellate d’ oro immagazzinate nei sotterranei ( ma erano di privati e non appartenevano a nessuna riserva di stato).
In secondo luogo, sono misteriosamente scomparsi, sotto i detriti, anche alcuni documenti relativi a indagini su transazioni in oro illegali, fatte dalla Federal Reserve e dalla CIA . Come risultato l'indagine è stata bloccata.
Infine, un anno dopo l’undici settembre 2001, il quotidiano tedesco Neue Zeitung Züricher citò il leggendario miliardario americano Warren Edward Buffett che prediceva il primo attacco nucleare terroristico sul suolo degli Stati Uniti che doveva aver luogo nei successivi dieci anni. Entro il 2012, mancano solo pochi giorni!
Se un dispositivo nucleare dovesse colpire New York, allora l'oro diventerebbe radioattivo e la Germania perderebbe la voglia di riportarselo a casa. In questo modo la previsione di Warren Buffet avrebbe una giustificazione .
La fine del mondo può diventare una realtà, se non per l'intera umanità, almeno, per i newyorkesi. Vivere vicino alla Federal Reserve sta diventando pericoloso.

Fonte: Strategic-Culture.org
 

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