un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

:Dguardiamo se esce ranger a commentare la risposta sulla proprieta' della moneta.sono curioso:cool::D
 
Ultima modifica:
Dai che mancano solo 65 adesioni!!!! Clicca qui e condividi!!! Grazie.... zio

Nessun commento:

tlpBajkaCDivrQR-556x313-noPad.jpg


 
ALL’OSCURO. IL CASO DEL GIUDICE FERRARO




di Gianni Lannes

L'Italia non è come ce la raccontano da 151 anni, dai tempi dell'annessione violenta dello Stivale (non certo la retorica "Unità").

Come aveva ammonito il presidente Dwigt David Eisenhower, al momento di lasciare la Casa Bianca: "Attenzione al complesso militar-industriale". L'avvertimento pronunciato da un glorioso generale suona calzante.

Eppure, In Italia, grazie ad un'impunità che dura da troppo tempo, l'èlite militare gode di un potere di ricatto nei confronti della casta politica, in ragione della conoscenza di innumerevoli segreti "indicibili". Qualcosa che per un comune cittadino è semplice fantascienza. E di armadi della vergogna ce ne sono parecchi da spalancare al più presto.

Nei tempi bui correnti per distruggere qualcuno gli apparati deviati possono utilizzare diversi metodi di “intelligence”: intimidazioni, minacce, attentati, eliminazione fisica, denigrazione e trattamenti sanitari obbligatori. Insomma, alla fine ti fanno passare per pazzo e così ti rendono innocuo.

Perché i terminali italiani del sistema di potere hanno deciso di annichilire il magistrato Paolo Ferraro?

Il giudice ha dichiarato: «Per il 14 marzo 2013 sono stato convocato in udienza dinanzi al giudice tutelare di Roma ( presidente della sezione Tribunale ) per la "nomina di " amministratore di sostegno " non alla mia anziana madre o alla signora terminale in ospedale .. ma a me . Chi sa capisce quanto grave sia questa iniziativa e comunque spiego per gli altri che significa togliere a un soggetto autonomia capacità di agire ed in crescendo intrappolarlo rapidamente ... nella direzione finale che è stata evidentemente tracciata dall'odio di chi credeva di poter mettere tutto a tacere Farlo a Paolo Ferraro significa esattamente quello che intuite e non servono parole».


A mio avviso, invece le parole servono eccome. Infatti, lo stesso Ferraro ha detto pubblicamente, quello che ho scritto già qualche anno fa. Altro che trattativa Stato & Mafia.

Argomenta Ferraro: «Noi siamo un Paese di confine. Stragi, eversione, uccisione di magistrati per bene hanno caratterizzato gli ultimi 20-30 anni, ma nessuno ci ha mai detto il vero perché. Bene, adesso lo dice chiaramente un magistrato che ha pagato un prezzo scontrandosi contro i poteri forti. Falcone e Borsellino sono morti perché partendo dalla ricostruzione della cupola mafiosa, attraverso dati internazionali, meccanismi di analisi finanziaria, attraverso le dichiarazioni orali ma non registrate di Buscetta, attraverso un’analisi complessa erano arrivati a individuare un grumo deviato, una grande organizzazione criminale, internazionale, una realtà associativa sovranazionale… Furono uccisi perché quel livello di contrapposizione dello Stato a queste derive ed oligarchie sovranazionali non era compatibile con il progetto che doveva controllare gli Stati mediterranei e l’Italia. Ma questo non ve l’hanno detto. Ancora oggi vi raccontano della trattativa Stato- mafia».

Dichiarazioni esplosive non vi pare? Sappiate che le condivido appieno non su mere basi emotive, ma in base a riscontri oggettivi, assolutamente inequivocabili. Ripeto: le organizzazioni criminali propriamente dette, a partire da Cosa Nostra - messa in sella dal Governo USA nel 1943 (presso l'archivio Casarubbea ci sono i documenti declassificati) a partire dallo sbarco in Sicilia alla strage di Portella della Ginestra - sono entità statali, ovviamente non riconosciute con un decreto. E ci mancherebbe. Detto in termini semplici: fanno il lavoro sporco per conto dello Stato. I terminali di collegamento diretto sono notoriamente i servizi segreti: attualmente Aisi edAise (ex Sismi & Sisde). Qualche anno fa, un generale ha dichiarato in audizione parlamentare (sottoposta a segreto) che lo Stato italiano ha pagato la 'Ndrangheta per le navi dei veleni". Ed è ormai noto che dietro la strage di via D'Amelio (19 luglio 1992) c'è la zampa del Sisde. Apero una parentesi: per la cronaca racolto prove sull'affondamento di scorie nucleari da parte dello Stato Italiano già a partire dal 1968. A tutt'oggi non c'è un editore in Italia che abbia il coraggio di pubblicare un libro di inchiesta sul campo, frutto del lavoro di 4 anni a caccia dei navi dei veleni nel Mediterraneo.

Allora, per quale ragione sia il Governo Berlusconi che l'Esecutivo Monti non hanno fornito una risposta all’interrogazione parlamentare del senatore Elio Lannutti numero 4-06272, presentata il 17 novembre 2011? Forse, ai piani alti del potere tricolore, comesempre c’è qualcosa di oscuramente torbido da nascondere all’opinione pubblica?


Per l’omicidio di Melania Rea, il giudice Marina Tommolini ed il suo collaboratore, il maresciallo dei carabinieri Spartaco De Cicco, hanno subito a Teramo un attentato a testa ed avvertimenti particolari, tipici dell’intelligence dilettantistica del Belpaese. Più di tutto inquieta l'impunità garantita dallo Stato a chi delinque per conto delle alte sfere, a protezione di sette segrete, pedofili ed efebofili insospettabili, sadici e fanatici tutto compreso che infestano anche il webIn passato numerosi magistrati sono stati eliminati spietatamente. Altri hanno subito attentati come nel caso diCarlo Palermo costretto a lasciare la toga e e Ferdinando Imposimato a cui hanno ammazzato un fratello. Perché con Ferraro hano usato un 'altra tattica? Forse perché il giudice ha diffuso e condiviso certe sue scoperte denunciate all'Autorità Giudiziaria, e forse, frettolosamnente archiviate dalla Procura del Repubblica di Roma? Per esempio, cosa accade da troppi decenni alla Cecchignola, e in decine di altre enclaves militari del Belpaese? Ne vogliamo discutere pubblicamente del massiccio traffico di droga nelle basi USA e NATO presenti in Italia. Vogliamo spalancare il vaso di Pandora tricolore?

C'è qualche giudice serio e determinato a scandagliare fino in fondo la stituazione senza guardare in faccia a nessuno?
Purtroppo in Italia, attualmente, non esiste una vera opinione pubblica che abbia la forza di incidere e farsi sentire, ma masse più o meno manovrabili. Mi auguro di essere smentito presto dai fatti in controtendenza.



Nel frattempo, non dimentichiamo che il silenzio assordante è mafia!

riferimenti:


Parola di Paolo Ferraro:


http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ad8OYnDvMjE


Omicidi e impunità militare in Italia:


http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/02/omicidi-e-impunita-militare.html

sito online di Ferraro:

http://paoloferrarocdd.blogspot.it/




atti parlamentari:

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=45678&stile=6&highLight=1

 
INTEGRATIVE
fonte .marco della luna
DAVID ROSSI, IL SUICIDA DELLA BANCA IN FIAMME
E I TIMORI PER LE PENSIONI INTEGRATIVE
Una banca non può gestire in proprio i fondi pensione dei suoi dipendenti, ma MPS e Intesa San Paolo, recentemente, la prima con ampio preannuncio, ma senza consultare i sindacati, la seconda con la loro approvazione, hanno affidato in deposito i fondi della previdenza integrativa dei loro dipendenti (la prima in toto, la seconda – se ben capisco – in parte) a “State Street Bank” – nome stranamente adottato da molte banchette, tra cui una milanese controllata da una srl con un capitale sociale di 11.112 Euro, a sua volta posseduta da una srl tedesca. A quella banchetta MPS aveva però già concesso, con modalità strane, due mutui decennali chirografari per ben 1,750 miliardi, poi rimborsati con 9 anni di anticipo… Bankitalia e Consob sapevano? Possono stare tranquilli sulle loro pensioni integrative decine di migliaia di bancari?
David Rossi, capo dell’area comunicazioni di MPS e amico di Mussari, alle 20:30 del 6 marzo 2013 si è suicidato buttandosi a spalle indietro dalla finestra del suo ufficio poco dopo aver telefonato alla moglie che stava per tornare a casa e poco dopo un’altra, lunga telefonata (un confidente mi dice con superiore). Fossi il PM, disporrei esami per accertare a) se era stato narcotizzato; b) chi era in sede al momento (ore 20:30). Soprattutto mi interesserei a chi era presente tra i dipendenti recentemente assunti dalla direzione senza concorso, in un rinnovo del personale avvenuto durante l’attuale crisi, quindi sospetto. Questo tanto per cominciare.
Scusatemi se insisto nella difesa del Monte dei Paschi, dei suoi interessi, del suo personale, delle sue pensioni future. Forse i miei timori sono infondati, i miei dubbi mere traveggole, e i fatti che seguono troveranno spiegazioni completamente rassicuranti per tutti gli interessati, come mi auguro.
Il PM di Siena sta indagando, e recentemente ha interrogato, certo Morelli Marco, il quale ha avuto, fino al febbraio 2008, la rappresentanza presso il MPS di State Street Bank spa.
Nel 1792 fu costituita a New York la State Street Bank Corp., oggi una grande banca, gestore di molti fondi previdenziali di molti paesi del mondo, quotata alla Borsa di Boston. Nel 2008 è entrata in crisi e ha ottenuto circa 2 miliardi di aiuti statali, restituiti – dice – prima del luglio 2009. Nel 1970 aveva costituito in Europa alcune società bancarie collaterali. Nel 2012 si era annunziato che la State Street Bank di Boston avrebbe assunto il deposito dei fondi; http://www.advisoronline.it/promotori-finanziari/risparmio-gestito/14430-state-street-banca-depositaria-per-banca-mps.action. Ma Axa-Mps ha dichiarato che la depositaria è la piccola spa milanese: http://www.axa-mps.it/pertefamiglia/integrapensione/documents/paschi%20prev+/supplemento2.pdf
Non ho ancora informazioni complete, ma da elementi attinti da banche dati collegate alla Camera di Commercio emergono fatti sconcertanti. Gli elementi da raccogliere e ordinare sono molti, quindi posso aver commesso qualche errore nel metterli insieme e nell’interpretarli – errore di cui chiedo venia, impegnandomi a correggerlo ringraziando chi me lo segnali. Parimenti chiedo venia e mi impegno a correggermi qualora mi si provino errate le ulteriori informazioni, passatemi da gente che ha lavorato per MPS e che mi consulta come saggista e avvocato versato in queste faccende.
Il 02.04.70 viene costituita a Siena una società di gestione, che poi diventa la State Street Bank spa, oggi con un unico sportello in Via Ferrante Aporti 10 di Milano, capitale sociale versato 140.700.000 euro (cioè piccolissimo, per una banca), iscritta in Camera di Commercio prima a Siena, come Mps Finance spa (State Street Bank S.p.a.), poi a Milano il 05.08.08, con data di inizio delle attività 02.01.01, con sede in Milano. State Street Bank spa risulta oggi controllata al 100 % da State Street Holdings Italy srl, costituita il 14.01.10, iscritta in Camera di Commercio di Milano il 15.01.10, con inizio di attività il 17.05.10, con capitale sociale € 11.112, zero dipendenti, nessun ufficio o sede secondaria attiva, avente sede sociale coincidente con l’unico sportello della sua controllata, e dominata a sua volta da una GmbH (srl) tedesca, la State Street Bank GmbH, costituita nel 1970 da State Street Bank USA. La GmbH è socio unico della State Street Holdings Italy srl fino al 20.12.11, e in quella data cede il 10%, cioè 1.111,20 euro, a State Street Holding, USA. Chiaramente, la srl è stata creata ad hoc per possedere la spa. Però la Camera di Commercio dice che la GmbH sia cessata il 15.11.11: strana incongruenza, tutta da chiarire… potrebbe essere un errore materiale di registrazione (forse è cessata solo la sua partita iva in Milano), oppure la chiave per scoperte importanti, che attendono gli indagatori di questa materia.
Dal 01.10.09 direttore generale della spa è Lamanna Riccardo (Milano 1965), già procuratore di Banca IMI spa, il quale, dal 17.05.10, è anche consigliere della controllante srl (ma lo ritroviamo anche come AD e Vicepresidente del CdA della spa, che pare quindi una sua creatura). Certo Gmür Stefan Peter (CH, 1968), già per 5 anni uomo della Deutsche Bank, è presidente del CdA della spa dal 17.05.10 nonché presidente del CdA della srl dal medesimo giorno! Inoltre, revisore della spa è Reconta Ernst and Young spa, già usata da MPS per società del suo gruppo come società di revisione, convocata anche dal Tar del Lazio il 7 marzo per il ricorso congtro il prerstito di Stato a MPS (Monti Bonds). Gli azionisti minori della spa sono cittadini stranieri.
A questa State Street Bank spa, il CdA di MPS – quello nuovo, col Profumo di Viola – , il 01.01.13 trasferisce circa 2 miliardi di fondi previdenziali integrativi dei suoi 31.000 dipendenti, che prima custodiva presso di sé, oltre a gestirli in proprio. Perché lo fa senza prima discutere la mossa con i sindacati? Perché, nel relativo comunicato, il CdA di MPS dice che passa la custodia (e forse anche la gestione) a “State Street Bank”, senza specificare che si tratta della spa italiana, non della Corp USA, come preannunciato l’anno prima? Perché non hanno detto chiaramente quale fosse l’ufficio interno di MPS, l’eventuale gestore esterno, che avrebbe continuato la gestione dei fondi? Perché non fare una buona e completa informazione rasserenante? Non lo so con certezza, mentre con certezza si sa chi era lo stratega delle comunicazioni del Monte: il poi suicida David Rossi.
Torniamo ai misteriosi mutui. Non è che ci sia di mezzo – avanzo nel modo più neutro un’ipotesi investigativa – un giroconto per regolare obblighi pregressi? Anche State Street Bank spa aveva depositi titoli, poi chiusi, presso MPS. Tra i rapporti accesi da MPS vi sono molte State Street Bank, con sedi in varie parti del mondo. Perché ne sono state costituite tante con un unico nome? Forse per poter equivocare tra una e l’altra? Alcune possono essere state costituite per volere della Corporation americana, ma quella di Milano nasce come Mps Finance spa a Siena, non dalla Corporation americana. Chi ha architettato tutto ciò? Ed stato considerato il fatto che lo Stato della California, nel 2009, ha fatto causa a State Street Bank per frode di 200 milioni a fondi pensione (http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-748849/usa-california-state-street/)?
E la dichiarazione dell’avvenuto trasferimento della custodia è provenuta solo da MPS o anche anche dal nuovo custode, la State Street Bank, quale che sia? Siamo sicuri che i fondi siano stati trasferiti proprio alla State Street Bank di Milano e non a un’altra? E che siano stati trasferiti a titolo di custodia e non a titolo che comporti la costituzione di un diritto altrui sui fondi stessi – ad es., a titolo di vendita o pegno? Cioè, siamo sicuri che i fondi previdenziali dei dipendenti ci siano ancora e siano ancora dei dipendenti? E’ un’ipotesi remotissima, cervellotica, e non la azzarderei nemmeno, se non che la direzione, il giorno 1 marzo, con una circolare interna, ha informato i dipendenti che non possono più variare la linea dei loro fondi previdenziali personali, cioè non potevano più variarne la composizione tra azionario e obbligazionario, e poco dopo David Rossi è morto come sappiamo – o come non sappiamo. Fatti molto strani e inquietanti, se congiunti al fatto che da un paio d’anni la direzione ritarda di molto la comunicazione ai dipendenti del montante aggiornato dei loro fondi personali, e che i tempi della riscossione dei riscatti parziali di questi fondi, spettanti per legge, si sono pure notevolmente allungati. Insomma, mettendo insieme tutti questi indizi, una persona apprensiva potrebbe anche sospettare che i fondi siano stati, impropriamente, venduti o costituiti in pegno o collaterale, o qualcosa del genere.
Urge a questo fine controllare gli ultimi bilanci della spa probabile nuova custode, che però non sono riuscito a trovare. Sono stati depositati, oppure no? Probabilmente sì, ma meglio verificare, per tranquillizzare i dipendenti. Dipendenti che potrebbero inquietarsi, vedendo che – probabilmente a causa di qualche altro errore materiale di scritturazione – dagli ultimi due bilanci della dominante State Street Holdings srl risultano perdite di decine di milioni.
Perché il 27.12.06 MPS, già prossima a sovra-impegnarsi finanziariamente per l’acquisto di Antonveneta, eroga a State Street Bank spa due mutui decennali bullet (cioè con rimborso del capitale in unica soluzione alla scadenza) per totali 1,750 miliardi, pari a 12 volte il capitale sociale di quella spa? Una somma pari, con rivalutazione, ai 2 miliardi dei fondi previdenziali che le trasferirà nel 2013 (prestito estinto anticipatamente, dopo soltanto un anno). I due strani mutui erano forse collegati al pagamento del prezzo o del sovrapprezzo di Antonveneta? E poi, perché vengono definiti “mutui subordinati”? Raccomando di controllare se questi mutui siano stati rimborsati realmente, con un bonifico o equivalente, e non mediante una compensazione o altra operazione più o meno dubbia.
Perché il CdA eroga due mutui in un solo giorno e al medesimo soggetto, anziché un mutuo unico? Perché eroga mutui per 1,750 miliardi, decennali, che poi però vengono estinti dopo solo un anno?
E perché la segnalazione interna di decorrenza dell’estinzione viene fatta solo il 03.01.13, per ambo i mutui – guarda caso due giorni dopo il conferimento dei fondi pensione in State Street Bank?
E perché manca la pratica di istruttoria dei mutui, che MPS fa di prassi? Il prestito è stato erogato senza previa istruttoria, con forzatura del sistema? E se sì, chi lo ha forzato?
E perché in entrambi i mutui la fonte di finanziamento non è indicata (“Descrizione inesistente”)?
E qual è il Taeg? Non è dichiarato nelle annotazioni interne a MPS.
Tutte queste stranezze, e altre che qui non dico, forse non significano un bel niente, se non che mi sono confuso e ho travisato i dati, ma si può anche razionalmente chiedersi, per mera ipotesi, se non adombrino un contorto modo di predisporre fondi per pagare poi creste connesse all’operazione Antonveneta con modalità difficilmente ricostruibili.
E perché il prestito avviene con riferimento ai “fondi speciali” (previdenziali) previsti dal TU bancario? Chi lo aveva autorizzato? Che vantaggio è stato ottenuto?
Come fu registrata contabilmente l’erogazione dei due mutui (cioè da quale voce contabile hanno attinto), e come il loro rimborso?
A che titolo fu abbattuta del 100% l’imposta sostitutiva, dovuta sui mutui chirografari decennali? Era dovuta, e se sì è stata fatta, la segnalazione antiriciclaggio?
E’ stato omesso qualche controllo da parte di autorità preposte?
E in che modo è stato estinto anticipatamente? Mediante versamento di denaro o mediante compensazione? Nel secondo caso, si rafforzerebbe l’ipotesi di predisposizione di fondi per pagamenti sospetti riferibili all’acquisizione di Antonveneta, mediante triangolazione. Prego verificare.
Sempre a questa State Street Bank spa anche Intesa San Paolo trasferisce i fondi previdenziali integrativi dei suoi dipendenti, stimabili in almeno 3 miliardi. Perché? In base a quali valutazioni? Forse ce lo saprebbe dire il Lamanna, che, prima di essere direttore generale della spa e consigliere della sua controllante srl, è stato Vicepresidente del CdA di Intesa dal 12.06.08. Lamanna – parrebbe dalle banche dati – ha avuto cariche in JP Morgan, la banca speculativa con cui MPS ha stipulato il calamitoso derivato FRESH da un miliardo. Ma forse si tratta di dati erronei, o erroneamente interpretati da me.
Meglio anche controllare una serie di cessioni aziendali compiute da MPS, Intesa e altre banche verso la predetta spa, tutte registrate in Camera di Commercio.
E che senso ha che questi 5 miliardi e più di fondi siano ora affidati a una spa che ha un capitale sociale di soli 170 milioni ed è dominata da una srl minima, a sua volta dominata da una srl tedesca, di cui non si può sapere niente perché le banche dati disponibili in Italia non comprendono i dati sulle imprese tedesche? Perché la srl tedesca, emanazione della State Street Bank di Boston, ha ceduto a quest’ultima il 10% della srl italiana? Forse per passare dal regime di srl unipersonale a quello della srl con pluralità di soci?
E che succederebbe se la srl italiana o quella tedesca fallisse o cadesse in mani “sbagliate”? Non è che 70.000 bancari rischierebbero i loro fondi integrativi? Direi di no, dato che i fondi non potrebbero entrare nei patrimoni delle società di custodia e di gestione.
Cambiamo discorso: è un caso che i vertici della Cassa Previdenza di MPS siano stati rimossi proprio nel luglio del 2012? Questa mossa faceva parte della medesima discontinuità prescritta da Bankitalia per i vertici della banca MPS? E della scelta di mantenere il Mussari come consigliere del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi almeno fino al 2013 – un nome, una garanzia?
E perché la Cassa Previdenza ha acceso almeno 9 rapporti esteri, tutti il 14.09.12? Si tratta di bonifici esteri in entrata o in uscita? ma perché una Cassa che contiene i fondi previdenziali integrativi di dipendenti di una società italiana opera in quel modo con l’estero? Forse la spiegazione c’è ed è banale, ma io non la intuisco.
E perché mai da circa 2 anni il CdA di MPS ritarda di circa 6 mesi l’aggiornamento ai dipendenti sul montante progressivo dei loro contributi previdenziali integrativi? E, a questo punto, siamo sicuri che gli ultimi aggiornamenti siano veritieri?
Non voiglio pensare che si sia predisposto il gioco per una nuova Enron europea. Forse è un’operazione europeista, tesa a girare i soldi dei lavoratori italiani alla finanza del paese europeo virtuoso, paterno e dominante, più sicuro per i fondi penmsione della tormentata Italia?
E che cosa diavolo stanno aspettando Consob, Bankitalia, Isvap e Mef a fare chiarezza e a ridare sicurezza ai dipendenti delle due grandi banche nazionali? La prof. Fornero, tanto pronta a lacrimare quando sono toccate le pensioni, che aspetta a gettarsi nell’azione?
Immaginiamo di voler scrivere un romanzo giallo, e scrivamo che, forse, col povero Rossi, le cose sono andate così: il Rossi, come manager della comunicazione, legge gli articoli su MPS, quindi anche la precedente, incompleta versione di questo mio articolo, pubblicata dal sito di Marra (signoraggio.it) il 26 febbraio. Fa i suoi accertamenti, e, dopo qualche giorno, scopre il problema sopra descritto. Il 6 sera ne discute al telefono con qualche superiore, fa le sue rimostranze, litigano, minaccia: “Adesso vado a casa, e domattina ne vado a parlare col PM”. E che cos’era la grossa cavolata che egli stesso, poco prima, aveva scritto di aver commesso? Probabilmente, era il comunicato sul trasferimento dei fondi pensionali a State Street Bank. Se non lo avesse fatto, non avrebbe messo la pulce nell’orecchia a me, e io non avrei diffuso la strana faccenda sopra illustrata, e forse certe indagini non sarebbero partite. Oppure la cavolata del Rossi è stata quella di parlare con un superiore del problema anziché coi magistrati inquirenti. Realtà romanzata? Ovviamente. Libera fantasi, senza alcuna pretesa di realtà né di realismo.
Ma, questa volta, i PM non stiano ad attendere informative di Consob, Bankitalia e Ministero: troveranno tutto regolare e a posto, ma, per poterlo assicurare agli interessati, indaghino immediatamente, entrino nel sistema informatico di MPS con livello operativo nazionale, traccino tutti i trasferimenti, acquisiscano gli originali di tutti i contratti, individuino i soci delle varie società, soprattutto di quella tedesca, coi loro collegamenti. E chiedano il sequestro dei soldi a garanzia dei dipendenti, se sussistono ragioni di timore. Inoltre, chiariscano la storia dei due strani mutui da MPS a State Street Bank spa, emanazione della State Street Bank Corp. Che subito dopo riceve un bailout (salvataggio) federale di importo circa pari a quello dei due mutui, mutui che la spa rimborserà con 9 anni di anticipo, mentre anche la Corp. restituirà molto presto al governo federale il bailout. Con che soldi il gruppo State Street Bank ha rimborsato, in breve tempo, circa 4 miliardi di dollari, proprio nell’arco temporale dell’operazione MPS-Santander-Antonveneta? Forse bisognerebbe controllare anche i conti e i bilanci del Banco di Santander, per vedere se, accidentalmente, esso abbia erogato analogo importo al gruppo State Street Bank in quel periodo. 11.03.13 Marco Della Luna


 
middle-right.gif
DI ELLEN HODSON BROWN
dissidentvoice.org

Il default sul debito pubblico, la nazionalizzazione delle banche e un reddito di cittadinanza potrebbero veramente salvare l'economia italiana?

Il comico Beppe Grillo stesso si è sorpreso quando il suo Movimento Cinque Stelle ha ottenuto 8.700.000 voti alle elezioni politiche italiane del 24-25 febbraio. Il suo Movimento è oggi il primo partito nella camera dei deputati, dice The Guardian, che questo lo rende un "ago della bilancia di un parlamento in bilico".
Quello di Grillo è il partito del "NO". In una proposta basata sulla satira, ha organizzato ogni anno una "V-Day Celebration," dove la "V" sta per il vaff…

Rifiuta lo status quo — tutti i partiti esistenti e il loro controllo monopolistico sulla politica, sul lavoro, e sulla finanza— e chiede un referendum su tutti i trattati internazionali, tra cui l'adesione alla NATO, gli accordi di libero scambio e l'euro.
"Se entriamo in parlamento", dice Grillo, "butteremo giù il vecchio sistema, non perché ci piace farlo, ma perché il sistema è marcio." La paura dei critici e la speranza dei suoi fan è che se arriva al governo il suo partito si potrebbe rompere il sistema Euro.

Ma essere contro tutto, dice Mike Whitney su Counterpunch, non è una piattaforma: Per governare, si ha bisogno di idee e di una strategia per applicarle. La squadra di Grillo non ha né idee, né strategia. Hanno spiegato meglio le cose che non vogliono che quelle che vogliono. Va bene voler "buttare fuori i mascalzoni", ma questo non trova lavoro alla gente, non stimola la crescita o non mette fine alla crisi. Senza un piano coerente per governare, il M5S potrebbe finire nel secchio della mondezza, insieme ai Tea Party, i loro precursori di destra.

Steve Colatrella, che vive in Italia e ha anche scritto un articolo su Counterpunch sul fenomeno Grillo, ha un approccio diverso su questa vittoria a sorpresa. Dice che Grillo ha una piattaforma di proposte positive. Oltre a rifiutare i partiti e i trattati esistenti, il programma di Grillo presenta le seguenti caratteristiche:
Default unilaterale del debito pubblico;
Nazionalizzazione delle banche,
Reddito di "cittadinanza garantito" di mille euro al mese.
Si tratta di una piattaforma che potrebbe effettivamente funzionare. L'austerità è stata provata per un decennio in tutta la zona euro ed ha fallito, mentre le proposte del piano di Grillo sono state testate in altri paesi e sono riuscite.

Default: La lezione dell’ Islanda e del Sud America

Il default del debito pubblico è stato messo in atto con successo in Islanda, Argentina, Ecuador e in Russia, tra gli altri paesi. Whitney si rifà a una clip del blog di Grillo e afferma che questa può essere una via di uscita anche per l'Italia:
Il debito pubblico non è cresciuto negli ultimi anni per una spesa troppo alta . . . Tra gli anni 1980 e il 2011, la spesa è stata inferiore al gettito fiscale di 484 miliardi (quindi il paese è stato davvero virtuoso), ma aver pagato tutti gli interessi (su un debito di 2.141 miliardi di euro) che si sono pagati in quello stesso periodo ha reso povero il paese.
Negli ultimi 20 anni il PIL è cresciuto lentamente, mentre il debito esplodeva.
. . . Gli speculatori. . . hanno contribuito a far abbassare i prezzi e a far crescere i tassi di interesse. Questa è la tecnica degli usurai. Così il debito è diventato una opportunità di massimizzare i guadagni del mercato a spese della nazione. . . . Se i potenti broker della finanza usano la speculazione per aumentare i loro guadagni e per forzare i governi a pagare i tassi di interesse più alti possibile, il risultato è la recessione per lo Stato indebitato e anche la perdita della sua sovranità.
. . . Ci sono alternative che sono state intraprese in certi paesi del Sud America e in Islanda. . . Il rischio è che potremmo andare in default comunque, sia con la svalutazione del debito che con una Nazione impoverita e in ginocchio. [Beppe Grillo blog]


Nazionalizzazione delle banche: Ce la fa vedere la Cina

La seconda proposta di Grillo, la nazionalizzazione delle banche, è stata testata e provata altrove, in particolare in Cina. In un articolo di aprile 2012 del The American Conservative dal titolo "L’ascesa della Cina e la caduta dell'America", Ron Unz osserva:
Nelle ultime tre decadi, la Cina forse ha raggiunto il tasso di sviluppo economico più rapido nella storia della specie umana, con una economia reale cresciuta di quasi 40 volte tra il 1978 e il 2010. Nel 1978, l'economia americana era 15 volte più grande di quella cinese, ma secondo stime internazionali, nel giro di qualche anno riuscirà superare la produzione economica totale degli Stati Uniti.

Eamonn Fingleton scrive in “Nelle fauci del drago” (2009), che la fonte che alimenta questa marea è un forte settore bancario pubblico:

Il trionfo del capitalismo in Cina, è stato proclamato in innumerevoli libri negli ultimi anni. . . . Ma. . . le redini della sua economia restano ampiamente controllate, in antitesi con tutto quello che noi intendiamo per capitalismo occidentale. La chiave di questo controllo è il sistema bancario cinese. . . [che] non solo è di proprietà dello Stato, come in altre economie-miracolo dell'Asia orientale, ma che è apertamente usato come strumento essenziale della politica industriale del governo centrale.

Reddito garantito —Non solo Welfare

Anche la terza proposta di Grillo, un reddito di base garantito, non è solo una battuta o un'idea utopica. Da quasi un secolo un dividendo nazionale viene richiesto dalla scuola di riforma monetaria “Social Credit” , e la U.S. Basic Income Guarantee Network su questo argomento ha già tenuto una dozzina di conferenze annuali. Si ritiene che un reddito di base garantito sia la chiave per tenere alto l’attivo di economie moderne e altamente produttive.

In Europa, questa proposta non viene presentata solo dal partito di Grillo nell'Europa del sud, ma anche dalla sobria Svizzera del nord. Una iniziativa per istituire una nuova legge federale per un reddito minimo incondizionato è stata formalmente presentata in Svizzera nel mese di aprile 2012. L'idea consiste nel dare a tutti i cittadini un reddito mensile senza relazione con stato sociale o lavoro. In base al sistema referendario di democrazia diretta, in Svizzera se l'iniziativa raccoglierà più di 100.000 firme prima di ottobre 2013, l'Assemblea federale sarà tenuta ad esaminare la proposta.

Colatrella non dice dove Grillo prevede di trovare i soldi per il reddito di base garantito in Italia e, secondo la teoria di Credito Sociale, questo sarebbe completamente affidato al governo. Grillo, che ha un passato da contabile, è d'accordo evidentemente con questo approccio al finanziamento e si legge in una sua presentazione disponibile su You Tube: La Banca d'Italia è una società per azioni privata, la cui proprietà comprende dieci compagnie di assicurazione, dieci fondazioni, e dieci banche, che sono tutte società per azioni. Può emettere denaro dal nulla e consegnarcelo. E' lo Stato che dovrebbe emetterlo. Abbiamo bisogno di soldi per lavorare. Lo Stato dovrebbe dire: "C’è poco denaro? Lo stampo e ne metto un po' in circolazione. Il denaro è troppo? Lo ritiro e ne brucio un po'. ". . . Il denaro è necessario per mantenere la stabilità dei prezzi e per farci lavorare.

La chiave per una economia fiorente

Il Maggiore C.H. Douglas, leader del movimento di pensiero “Social Credit”, dice che l'economia di solito produce più beni e servizi di quanti i consumatori hanno i soldi per comprare, perché la collettività dei lavoratori non viene pagata abbastanza per arrivare a coprire il costo delle cose che produce. Questo è vero perché esistono molti costi esterni, come gli interessi pagati alle banche, e quella parte del reddito nazionale, nascosto nei conti di risparmio o di investimento o sotto i materassi e non spesi per il PIL.

Per riempire quello che “Social Credit” chiama "gap", serve far crescere "la domanda" per farla arrivare a soddisfare l’"offerta", quindi servono altri soldi da mettere in circolazione. Douglas consiglia di farlo con un dividendo nazionale per tutti, un diritto "gratis", ​​piuttosto che "guadagnato", qualcosa che serve solo per aumentare il potere d'acquisto fino a smaltire tutti i prodotti sul mercato.

Negli anni 1930 e 1940, i critici di Social Credit lo chiamarono "funny money" e dissero che sarebbe servito solo a gonfiare l'offerta di moneta. Vinsero i critici e questa soluzione non ha avuto molte possibilità di essere testata. Ma c’è stata una dimostrazione in Nuova Zelanda durante la Grande Depressione, quando un progetto edilizio di Stato è stato finanziato con credito emesso dalla Reserve Bank of New Zealand, la banca centrale nazionalizzata. Secondo il commentatore neo-zelandese Kerry Bolton, questo bastò per risolvere il 75% della disoccupazione nel bel mezzo della Grande Depressione.

Bolton ricorda che questo si raggiunse senza provocare inflazione. Quando denaro fresco viene utilizzato per creare nuovi beni e servizi, l'offerta aumenta insieme alla domanda e i prezzi rimangono stabili, ma la "domanda" deve venire prima. Nessun imprenditore investirà in maggior capacità produttiva senza aver prima verificato che esista una domanda. Nessuna domanda, nessun nuovo posto di lavoro e nessuna espansione economica.

La necessità di ricostruire una Sovranità Economica

I soldi per un reddito di base garantito potrebbero essere creati da una banca centrale nazionalizzata nello stesso modo che fece la Reserve Bank of New Zealand, e come operano le banche centrali creando "quantitative easing" (QE) dal nulla, semplicemente facendolo apparire sullo schermo di un computer di oggi. Il problema con il QE oggi è che non ci sono soldi nelle tasche dei consumatori. Non si può avere o creare denaro che non sia depositato sui conti di riserva delle banche, come spiegato qui e qui. Un dividendo versato ai consumatori sarebbe "quantitative easing" direttamente per il popolo.

Un reddito base garantito pagato con credito della banca centrale non sarebbe "welfare", ma eliminerebbe la necessità del “welfare”. Ci sarebbe sicurezza sociale per tutti, sostituirebbe le prestazioni di sicurezza sociale, l’assicurazione contro la disoccupazione e le tasse per il “welfare”. Potrebbe anche sostituirsi a gran parte del debito che stanno contraendo i consumatori, che sta soffocando l'economia privata e che sta crescendo esponenzialmente a tassi di interessi scalari da usura.

Come Grillo fa notare, non è il costo del governo, ma il costo del denaro stesso che ha mandato in bancarotta l'Italia. Se il paese vuole liberarsi dalle catene del debito e tornare alla prosperità di un tempo, bisognerà riprendersi la sovranità monetaria ed emettere la propria moneta, direttamente o tramite la propria banca centrale nazionalizzata. Se il partito di Grillo arriverà al potere e rispetterà la sua piattaforma, quelle catene per l'economia italiana potrebbero spezzarsi veramente.

Ellen Brown è avvocato a Los Angeles e autore di 11 libri. In Web of Debt: The Shocking Truth about Our Money System and How We Can Break Free, rivela come un cartello di banche private ha usurpato al popolo il potere di creare denaro e come si può tornare indietro. Altri articoli di Ellen, o visita il web di Ellen.
Ellen Hodson Brown
Fonte: http://dissidentvoice.org
Link : http://dissidentvoice
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto