un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

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Si, ma lo stile dello scrivente che hai, Moto, riportato è controproducente.
Il mondo non è così schematico, per ns. fortuna.
Non esiste una parte candida che più non si può e l' altra nera carbone.
Dal bianco,che non esiste, al nero ci sono un' infinità di sfumature.
Il buono ed il cattivo si trovano dappertutto.
Il modo di pensare giacobino, anche se dovuto a volte a realtà oggettive,
io lo considero nero carbone.
 
tranqui.posto solo i pezzi.affinche possano venire viste le varie sfaccettature sotto uno punto di vista,senza forzature per nessuno e senza nessuna imposizione,nn si obbliga niente e nessuno.prendetelo comu un tg dove poter cambiar canale a piacimento.ciao
 
RIPRENDE PARTE DELLA SUA SOVRANITA’



Che l’eurozona sia nel caos ormai è un dato di fatto. La mancanza di un governo centrale capace di prendere decisioni univoche e chiare (e magari anche razionali e comprensibili, che non guasta) si sta facendo sentire proprio adesso che bisogna fare delle scelte e nessuno sa bene chi sia autorizzato a farle. In mezzo a questo putiferio istituzionale l’Irlanda nel silenzio più assoluto dei media (perché parlare di cose importanti, ci sono tante belle scemenze di cui parlare? Gli occhi di Berlusconi, le lacrime di Bersani, le bacchettate di Grillo, l’elezione del papa, insomma per i cialtroni dell’informazione c’è solo l’imbarazzo della scelta), la piccola Irlanda ha fatto una mossa che potrebbe mettere presto in crisi il colosso d’argilla europeo e nessuno sembra avere la capacità di cambiare gli eventi. La Commissione Europea scarica il compito alla BCE e la BCE, a sua volta, per bocca del suo governatore Mario Draghi, passa la patata bollente al Consiglio Direttivo, che a quanto pare sul caso specifico dell’Irlanda dovrà pronunciarsi entro la fine dell’anno. In questo contesto di confusione assoluta, il governo irlandese guidato dal primo ministro Enda Kenny (foto a sinistra) pare sia l’unica istituzione ad avere le idee chiare e abbia deciso di continuare ad andare avanti per la sua strada, in attesa che qualcuno si decida a pronunciarsi chiaramente sul da farsi. "Il risultato odierno è un passo storico sulla strada per la ripresa economica" ha detto trionfante al Parlamento di Dublino Kenny qualche giorno fa "Questa manovra assicura la futura sostenibilità finanziaria dello stato".




Ma cosa ha fatto di così rivoluzionario ed epocale Kenny? Si tratta di un’ennesima bufala o fregatura per i cittadini, oppure questa decisione aiuterà concretamente la ripresa di uno stato a pezzi? Andiamo con ordine perché la posizione attuale dell’Irlanda è molto delicata. Malgrado tutti i plausi pervenuti da ogni parte, da Bruxelles e Berlino in particolare, per il rigore teutonico con cui l’Irlanda ha seguito il suo programma di austerità, fatto principalmente di licenziamenti nel settore pubblico e tasse, la situazione del paese è ancora drammatica, con l’economia che ristagna e la disoccupazione che si attesta intorno al 14%. Senza considerare tutti i massicci movimenti migratori dei giovani ragazzi irlandesi verso l’Australia, soprattutto. Una catastrofe sociale che come i meglio informati sanno non è dovuta affatto all’eccesso di debito pubblico, agli sprechi o alla corruzione della classe politica, ma alle sciagurate gestioni fallimentari di un ristretto manipolo di banchieri privati, appoggiati e spalleggiati ovviamente dai politici locali, che nel giro di pochi anni sono riusciti a sommergere di debiti l’intero paese. Chi ancora ha dei dubbi su come si sia sviluppata e quale sia la vera origine della crisi finanziaria che attanaglia oggi l’eurozona, dovrebbe studiare meglio il caso dell’Irlanda che è sicuramente il più emblematico di tutti. E con qualche piccola variante, dovuta alla minore o maggiore compartecipazione del settore pubblico, applicarlo poi agli altri paesi PIIGS. Italia compresa.





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Pubblicato da PIERO VALERIO a 15:49 6 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook

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Etichette: Banche Centrali, Banche Europee, BCE, Bundesbank, Crisi Finanziaria, Debito Pubblico, Euro, Eurozona, Irlanda, Sovranità Monetaria, Unione Europea
 

Aveva cominciato l’Argentina a cambiare lo statuto della Banca Centrale per subordinare l’autorità di politica monetaria al governo e al parlamento democratico. Ma l’Argentina è un paese ancora troppo fragile, devastato da anni di neoliberismo e corruzione selvaggia, soggetta all’ostruzionismo della comunità finanziaria internazionale, con una moneta non completamente convertibile sui mercati valutari e sotto il monitoraggio stretto del FMI sui dati dell’inflazione e della crescita economica. L’Argentina non è un caso di studio affidabile, insomma, secondo i professionisti della menzogna e della mistificazione. Il Canada, invece, che da sempre ha una Banca Centrale pubblica al servizio del governo non fa testo perché non abbiamo controprove su cosa sarebbe successo in caso di “autonomia e indipendenza” e il Canada è un paese ricco di “materie prime”. Ora però ci si mette pure il Giappone a stravolgere i dogmi medievali degli stregoni del debito pubblico, dell’inflazione e dell’autonomia e indipendenza della banca centrale. E il Giappone è un paese sviluppato, grande esportatore, privo di materie prime, con una moneta forte e ampiamente accettata sui mercati valutari. Quindi? Cosa diranno adesso gli squinternati sostenitori del fallimentare progetto europeista che si basa proprio su quei folli dogmi?


Chissà, mentre noi ci arrotoliamo all’interno di una delirante campagna elettorale piena di vuoti propositi senza senso e lontana anni luce dai problemi reali e dalle grandi questioni di civiltà, in altri paesi del mondo sta cominciando una “rivoluzione copernicana” che potrebbe cambiare per sempre i rapporti di forza fra i governi democratici e la politica monetaria, la finanza, lo strapotere bancario. Riporto di seguito un monumentale articolo del blog Orizzonte48, in cui l’autore, Luciano Barra Caracciolo, fa una mirabile e straordinaria sintesi di tutte le maggiori teorie macroeconomiche (classica, keynesiana, neo-classica, monetarista etc), alla luce di ciò che sta avvenendo oggi in Giappone. Consiglio davvero a tutti gli appassionati di questi argomenti (prima o dopo, lo dovremo diventare un pò tutti per venire fuori dal torpore e dalla barbarie culturale che ci sta stritolando) di leggere e di riflettere sui numerosi spunti forniti dall’articolo e soprattutto, visto il silenzio assoluto dei canali mainstream, di cominciare a guardare in piena “autonomia e indipendenza” (d’informazione però…) ad est, perché è proprio da lì che sorge il Sol Levante
 
tranqui.posto solo i pezzi.affinche possano venire viste le varie sfaccettature sotto uno punto di vista,senza forzature per nessuno e senza nessuna imposizione,nn si obbliga niente e nessuno.prendetelo comu un tg dove poter cambiar canale a piacimento.ciao

Ciao,
io criticavo l' autore, non te.
Io quello lo metto nella lista ignora perchè è uno che
"più va mal più contento sono, senza se e senza ma".
 

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