un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo

AMOROSO: VIA DALL’EURO O FACCIAMO LA FINE DELLA YUGOSLAVIA
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27 settembre 2013 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
26 settembre 2013 – fonte: http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/article-amoroso-via-dall-euro-o-facciamo-la-fine-della-yugoslavia-120264713.html
La ricreazione è finita, presto vi dovrete arrangiare anche per le pensioni. Questo, in sintesi, il discorso-choc che il sovrano olandese Guglielmo Alessandro ha rivolto alla nazione: la globalizzazione impone anche all’Olanda l’addio al glorioso sistema del welfare e delle protezioni sociali. E’ l’élite, direttamente, che parla: la stessa élite feudale che si è impadronita della moneta, imponendoci l’Eurozona, per poi dirci: scusate, non ci sono più soldi. Falso. I soldi li “fabbricano” loro, mentre a mancare sono i politici in grado di difenderci. Enrico Letta, che rincorre i diktat della Merkel, governa con Berlusconi, che nel suo videomessaggio del 18 settembre, di fronte alla catastrofe economica dell’Italia, proclama: «Occorre imboccare la strada maestra del liberalismo: meno Stato, meno spesa pubblica». Il liberismo: cioè il tunnel senza uscita del quale siamo già prigionieri, da vent’anni. Attenti, avverte il professor Bruno Amoroso: di questo passo, già a novembre sprofonderemo nel baratro della Grecia, saremo esposti a tempeste mai viste e rischiamo di fare la fine della Jugoslavia.


L’economista italo-danese dell’università di Roskilde, allievo di Federico Caffè e compagno di scuola di Mario Draghi, dice che l’incubo della balcanizzazione è dietro angolo: «E’ possibile che ci troveremo davvero nei guai tra pochissimi mesi, in una situazione di tipo greco: quando, per intenderci, ci saranno 50.000 statali mandati a casa e niente più soldi per gli ammortizzatori sociali». Che succederebbe? «La crisiandrà a destra, come sempre: prevarranno prima i nazionalismi e poi le fratture all’interno degli stessi Stati: il norddell’Italia contro il sud, la Catalogna contro il resto della Spagna». E’ uno degli scenari della crisieuropea, il peggiore: l’implosione dell’Europa del sud, magari accelerata dalla “fuga” della Germania, decisa a non pagare i costi necessari a tenere in vita i nostri paesi devastati dall’euro. In quel caso si annunciano «guerre interne» e «conflitti sociali e politici», gestiti «da chi è interessato, come è stato per la Jugoslavia, che fu distrutta perché la Germania era interessata alla Croazia e alla Slovenia», mentre altri volevano la secessione del Kosovo.
Non c’è scampo, se l’Europa meridionale resta ingabbiata nellacamicia di forza della moneta unica: «Con l’euro sono arrivate disposizioni come il Fiscal Compact e il patto di stabilità: non solo si decide il valore della moneta, ma anche i danni che un paese riceve». Esempio: «Se la Danimarca è in crisi economica, è lei che decide come farla pagare ai cittadini, distribuendone il carico. Nell’Eurozona invece questa libertà non ce l’abbiamo, perché col Fiscal Compact non possiamo fare politiche che secondo noi sono eque, ci dettano pure come dev’essere organizzato il mercato del lavoro». I danesi, rimasti fuori dall’euro, «possono decidere se vogliono un mercato del lavoro di giovani o di vecchi», noi invece siamo in trappola, dentro una camicia di forza: situazione «da risolvere entro un anno, se vogliamo evitare il disastro». Come? Nell’unico modo possibile: tornando alla sovranità monetaria. «E’ una condizione necessaria: solo attraverso la sovranità sulla moneta è possibile fronteggiare la disoccupazione». Ma attenzione: tornare semplicemente all’antica valuta nazionale non risolverebbe il problema, avverte Amoroso, se i politici al potere dovessero restare quelli di oggi: «Anche con la lira, uno come Enrico Letta continuerebbe con le politiche neoliberiste che ci hanno portato al disastro».
Il problema è politico, insiste Amoroso, co-firmatario del “Manifesto per l’Europa” elaborato da “Alternativa”, il laboratorio politico fondato da Giulietto Chiesa. Obiettivo: aprire una vertenza con Bruxelles, cestinando il Trattato di Maastricht che introduce l’Eurozona. La scommessa: rinegoziare tutto, a cominciare dalla moneta, per togliere all’élite finanziaria di Bruxelles il potere assoluto che esercita su di noi, instaurando finalmente una condizione di democrazia che metta fine all’autoritarismo della Commissione Europea, non eletta da nessuno. «I paesi del sud hanno un rilevante potere contrattuale», sottolinea Amoroso: «L’Italia, la Spagna e gli altri paesi dell’Europa meridionale possono chiedere nuove condizioni per restare in Europa, e ne avrebbero la forza, perché rappresentano un grande mercato di sbocco per i prodotti dell’export del nord». Certo, non si esce dal tunnel con Berlusconi e Letta. «Serve un grande rivolgimento politico, ma forse non siamo lontani: in Grecia c’è Syriza, in Spagna gli Indignados, da noi metà degli italiani non votano più, e di quelli che votano almeno il 20% sceglie i grillini». Il piano di Amoroso si chiama euro-sud: sarebbe come tornare allo Sme, quando gli Stati europei già cooperavano tra loro, mantenendo però un’elasticità nei cambi, con possibilità di svalutazione fino al 15%.
Sarebbe una via d’uscita democratica e realistica: «Quelli che invocano “più integrazione” vivono su un altro pianeta: la Gran Bretagna non rinuncerà mai alla sterlina, né accetterà mai che sia Bruxelles a spiegarle come spendere i soldi per l’istruzione». L’Unione Europea è composta di 27 paesi, di cui solo 17 hanno aderito all’euro: gli altri 10 non vi aderiranno mai. «Quindi, già oggi, non è vero che l’Europa ha una sola moneta: ne ha 11. Semplicemente, con l’euro-sud, ne avrebbe 12». Il continente era già unito prima della moneta unica, con il Sistema Monetario Europeo: l’euro, voluto dalla Francia che sperava di controllare la potenza economica della Germania unita, ha semmai introdotto una spaccatura, tra l’Europa del nord e quella del sud. Un disastro: «L’euro non ha unito l’Europa, non ha creato coesione sociale e territoriale ma conflitto, non ha diminuito l’inflazione, povertà e disuguaglianze sono aumentate». Di questo passo, la moneta unica «farà implodere tutto il sistema europeo».
Secondo Amoroso, solo una nuova alleanza politica tra i paesi dell’Europa del sud potrà rinegoziare un’unione con Bruxelles: la sovranità monetaria potrà produrre politiche per l’occupazione e, al tempo stesso, introdurre meccanismi di controllo sulla finanzaspeculativa. Uscire da soli dall’euro potrebbe essere traumatico, per via della svalutazione e dell’inflazione? In fondo, però, è stato traumatico anche entrare nell’euro. E soprattutto, restarvi. Senza più spesa pubblica, le nostre economie sono al collasso. L’uscita negoziata dall’attuale euro, secondo Amoroso, sarebbe invece più sicura e senza scossoni. Obiettivo perfettamente alla portata dei nostri paesi, a una condizione: devono prima liberarsi degli attuali governi. Ecco perché – mentre la grande crisi avanza e minaccia di travolgerci – diventa fondamentale costruire un’alleanza, da Atene a Lisbona passando per Roma e Madrid, in vista delle decisive elezioni europee della primavera 2014.
Tratto da: libreidee.org
 


NAPOLITANO ............. DELLA MERKEL..VERGOGNA ITALIA




La Merkel "chiama" Napolitano: "In Italia meglio votare subito"

Secondo indiscrezioni la Cancelliera tifa per il voto anticipato. La Merkel dunque cambia idea. Lei da sempre ha sostenuto sia il governo Monti che quello di Letta. Ora vuole il ribaltone. Sempre secondo indiscrezioni il piano di Angela è abbastanza chiaro. E lo avrebbe già comunicato a Napolitano. La prima cosa da fare secondo Berlino è far decadere Berlusconi da senatore. A quel punto per la Merkel si può tornare alle urne e anche in fretta. Mossa successiva, in vista dell’europee, l‘esclusione di Forza Italia dal Partito Popolare Europeo. Il piano “perfetto” di Berlino prevede, sempre secondo Dagospia, la vittoria alle urne del Pd. Ma con un premier che abbia un programma chiaro e che sia sostenuto da tutto il partito. Ecco così che la Merkel tifa Renzi. Ma Enrico Letta però non ha intenzione di mollare palazzo Chigi e Napolitano non vuole nemmeno sciogliere le Camere. A Berlino lo “stallo” non piace. a quanto pare Angela continua a dare ordini e Napolitano prende nota…



NAPOLITANO SERVO DELLA MERKEL..VERGOGNA ITALIA


Pubblicato da ML a sabato, settembre 28, 2013 0 commenti
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PUTIN HA IL CARISMA PER ASSURGERE A NUOVO EROE E PASSARE ALLA STORIA- DA LEGGERE SPECIE LA PARTE FINALE






ARTICOLO TRATTO DA BLONDET-EFFEDIEFFE
Il presidente Vladimir Putin a Valdai il 19 Settembre 2013 ha pronunciato un discorso da brividi specie in rapporto alla mediocrità a cui siamo abituati da anni da tutti i leader politici occidentali.
«Oggi ci occorrono nuove strategie per preservare la nostra identità in un mondo che cambia rapidamente, un mondo che è diventato più aperto, trasparente ed interdipendente. Questo fatto sfida praticamente tutti i popoli e i paesi in un modo o nell’altro, russi, europei, cinesi ed americani – le società di tutti i paesi, di fatto.
(…) Per noi (parlo dei russi e della Russia) le domande sul chi siamo e chi vogliamo essere sono sempre più in primo piano. Ci siamo lasciati alle spalle l’ideologia sovietica, e non c’è ritorno. Chi propone un conservatorismo fondamentale, e idealizza la Russia pre-1917, sembra ugualmente lontano dal realismo, così come sono i sostenitori di un liberalismo estremo, all’occidentale.
È evidentemente impossibile andare avanti senza auto-determinazione spirituale, culturale e nazionale. Senza questo, non saremo capaci di resistere alle sfide interne ed estere, né riusciremo nella competizione globale. Oggi vediamo una nuova tornata di questa competizione, centrate sull’economico-tecnologico e sull’ideologico-informazionale. I problemi militari e le condizioni generali stanno peggiorando. Il mondo diventa più rigido, e spesso scavalca non solo il diritto internazionale, ma anche l’elementare decenza».

Ogni Stato, ha continuato Putin,
«deve disporre di forza militare, tecnologica ed economica; ma la cosa prima che ne determinerà il successo è la qualità dei suoi cittadini, la qualità della società: la loro forza intellettuale, spirituale e morale. Alla fin fine, crescita economica, prosperità ed influenza geopolitica derivano da tali condizioni della società. Se i cittadini di un dato Paese si considerano una nazione, se e fino a che punto si identificano con la propria storia, coi propri valori e tradizioni, e se sono uniti da fini e responsabilità comuni. In questo senso, la questione di trovare e rafforzare l’identità nazionale è davvero fondamentale per la Russia». «E intanto, l’identità nazionale della Russia odierna subisce non solo la pressione oggettiva che viene dalla globalizzazione, ma anche le conseguenze delle catastrofi nazionali del ventesimo secolo, quando abbiamo provato il collasso del nostro stato per ben due volte. L’effetto è stato un colpo devastante ai codici culturali e spirituali della nostra nazione; abbiamo fronteggiato la rottura di tradizioni e consonanza della storia, con la demoralizzazione della società, con una perdita di fiducia e responsabilità. Queste sono le cause radicali dei tanti urgenti problemi che affrontiamo. La questione della responsabilità verso se stesso, verso la società e il diritto, è qualcosa di fondamentale per la vita di ogni giorno come per la vita del diritto».
(…)
«L’esperienza ha mostrato che una nuova idea nazionale non compare da sé, né si sviluppa secondo regole di mercato. Uno Stato ed una società costruiti “spontaneamente” non funzionano, né funziona copiare meccanicamente le esperienze di altri Paesi. Tali imprestiti rozzi e tentativi di civilizzare la Russia dall’esterno non sono state accettati dalla maggioranza assoluta del nostro popolo. Ciò perché l’aspirazione all’indipendenza e alla sovranità nella sfera spirituale, ideologica e nella politica estera è parte integrante del nostro carattere nazionale. Detto tra parentesi, tali approcci sono falliti anche in altre nazioni. I tempi in cui modelli e stili di vita già bell’e fatti potevano essere inseriti in Paesi stranieri come programmi nei computers sono passati.
Comprendiamo anche che l’identità e un’idea nazionale non può essere imposta dall’alto, per mezzo di un monopolio ideologico. È una costruzione molto instabile e vulnerabile, e lo sappiamo per esperienza personale; non ha futuro nel mondo moderno. Abbiamo bisogno di creatività storica, d’una sintesi dei costumi e delle idee nazionali migliori, una comprensione delle nostre tradizioni culturali, spirituali e politiche colte da diversi punti di vista; bisogna capire che (l’identità nazionale) non è qualcosa di rigido che durerà per sempre, ma piuttosto un organismo vivente. Solo così la nostra identità sarà fondata su solida base, diretta verso il futuro e non il passato. Questo è il principale argomento a riprova che un’ideologia di sviluppo deve essere discussa da persone che hanno visioni differenti, e diverse opinioni sul come risolvere dati problemi.
Sicché tutti noi – i cosiddetti neo-slavofili e i neo-occidentalisti, gli statalisti e i cosiddetti liberisti – tutta la società deve lavorare insieme per creare fini comuni di sviluppo (…). Ciò significa che i liberisti devono imparare a parlare ai rappresentanti della sinistra e che d’altro canto i nazionalisti devono ricordare che la Russia è stata formata specificamente come stato pluri-etnico e multi-confessionale fin dalla sua nascita (…). La sovranità, indipendenza e integrità territoriale della Russia sono incondizionate. Qui ci sono “linee rosse” che a nessuno è permesso scavalcare. Per quanto differenti siano le nostre vedute, le discussione sull’identità e il nostro futuro nazionale sono impossibili se coloro che vi prendono parte non sono patriottici. Ovviamente intendo patriottismo nel più puro senso della parola».
Dopo aver delineato così la libertà di pensiero desiderabile in Russia e il limite che deve incontrare (nel comune senso della patria), Vladimir Putin pronuncia la critica più lucida alla «cultura» occidentale che il Sistema occidentale vuol imporre a tutta l’umanità, e ne addita l’intento suicida e, al fondo, satanico (Putin non esita a nominare Satana, né si fa scrupolo di parlare di spiritualità).

Sono i passi più fondamentali:


«Altra grave sfida all’identità della Russia è legata ad eventi che hanno luogo nel mondo. Sono aspetti insieme di politica estera, e morali. Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e financo sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana.

La “political correctness” ha raggiunto tali eccessi, che ci sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che promuovono la pedofilia. In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) viene nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apre una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale.

E cos’altro se non la perdita della capacità di auto-riprodursi testimonia più drammaticamente della crisi morale di una società umana? Oggi la massima parte delle nazioni sviluppate non sono più capaci di perpetuarsi, nemmeno con l’aiuto delle immigrazioni. Senza i valori incorporati nel Cristianesimo e nelle altre religioni storiche, senza gli standard di moralità che hanno preso forma dai millenni, le persone perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Ebbene: noi riteniamo naturale e giusto difendere questi valori. Si devono rispettare i diritti di ogni minoranza di essere differente, ma i diritti della maggioranza non vanno posti in questione.

Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli. Ciò equivale sul piano storico al rinnegamento della propria identità, della diversità del mondo voluta da Dio»…

PUTIN HA IL CARISMA PER ASSURGERE A NUOVO EROE E PASSARE ALLA STORIA- DA LEGGERE SPECIE LA PARTE FINALE


Pubblicato da ML a sabato, settembre 28, 2013 0 commenti
 
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SEI ANCORA SICURO DI ESSERE LIBERO ?

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DI MARCELLO FOA
blog.ilgiornale.it

Ho scritto questo articolo per il Corriere del Ticino usando il mio computer. Quando l’ho finito l’ho mandato via email alla redazione. I lettori l’hanno letto il giorno dopo. Qualcun altro, però, l’ha letto prima di loro, o comunque era in grado di intercettarlo, già pochi minuti dopo l’invio; eppure non era il direttore del Corriere del Ticino, né il redattore a cui l’ho indirizzato. E’ qualcuno che non conosco, che non abita in Svizzera, che opera lontano, dall’altra parte dell’Oceano. Io non sono un terrorista, non sono ricercato, pago regolarmente le tasse; insomma, sono un normalissimo cittadino. Eppure qualcuno sa tutto di me. Sa a chi telefono, perché ha accesso ai dati del mio smartphone. Sa a chi scrivo e soprattutto cosa scrivo perché riesce a intercettare le mie email. Sa cosa leggo perché riesce a monitorare tutti i miei movimenti su internet. Ogni volta che faccio un acquisto online costui prende nota di tutto, mi osserva quando opero sul mio conto di Internet banking, dunque sa quando guadagno, qual è la mia ricchezza privata.
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Postato da davide il Sabato, 28 settembre @ 09:03:58 CEST (3932 letture)
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distruzione dei risparmi. Per colpa loro Mercato Libero è dedicato solo a coloro che hanno un Risparmio minimo indicato dal contatore



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HO VISTO UN CIGNO NERO VOLARE FRA LE NUBI DI UNA TEMPESTA PERFETTA!




400 miliardi di titoli di stato italiani in mano al sistema bancario ...la perdita del 3% di valore corrisponde a una perdita di 12 miliardi di euro per le banche .STATE TRANQUILLI NON SUCCEDE MAI NULLA! e la vigilanza di banca d'italia? e la Consob? che fanno..ma i banchieri sanno cosa e' la Mifid ?

-Intesa convoca con urgenza il consiglio (di domenica) : sara' solo per far fuori Cucchiani a poche ore dal possibile commissariamento DELL'ITALIA? Bazoli vince ..ma sara' vittoria di Pirro....per difendersi dagli attacchi dell'affaire Zalesky



-Unicredit rischia di tornare a prezzi da aumento di capitale

-MONTEPASCHI se il titolo scende sotto 0,12 le banche creditrici della fondazione escuterano la garanzia, opvvero il 33% della banca ...e potrebbero mettere le azioni sul mercato...

IN GENERALE LE BANCHE ITALIANE..PER COLPA DI DRAGHI E NAPOLITANO E OVVIAMENTE DELLA BNCA DI ITALIA SONO PIENE DI BTP...MOLTO PIU' CHE DUE ANNI FA..SE PRIMA POTEVANO FALLIRE CON I TASSI AL 6,5%...ADESSO, GRAZIE ALLA BCE POSSONO FALLIRE CON I TASSI AL 5,5%
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-il lettabis è quasi da escludere..Berlusconi con i suoi soldi e' disposto a pagare tutti e nel parlamento e' disposto a tutto. Le votazioni sarebbero un disastro per un PD senza capi e senza primarie...Renzi e Letta rischiano di implodere, e Grillo e Berlusconi tirerebbero una volata...non amata dalla Germania

LETTA HA CHIESTO AGLI ITALIANI DI PREGARE...MERCATO LIBERO AGGIUNGE CHE LETTA HA CHIESTO DI PREGARE PER LE BANCHE ITALIANE...E NON PER GLI ITALIANI,....MEGLIO FAR SALTARE QUESTE BANCHE ...IPOCRITE E CHE STANNO DISTRUGGENDO IL FUTURO DEI CITTADINI

-la tassazione del popolo ha raggiunto livelli insostenibili ..nessuno vule piu' investire e lavorare nel nostro paese
-Draghi non potra' venire in soccorso di una Italia che si vuole staccare dal controllo della troika...la speculazione si divertira'
-Le agenzie di rating potrebbero downgradare l'italia a spazzatura...
-La spagna in questa fase non potra' che beneficiarne in termini relativi.

-La credibilita' di saccomanni, letta e napolitano non e' mai stata cosi' bassa....
-Telecom Italia potrebbe sprofondare..senza governo si dovrebbe bloccare anche la vendita a telefonica... e il titolo potrebbe scendere
-Massima attenzione alle banche piu' deboli, da Carige a Banca Marche...e Veneto banca..ma anche tutte le altre
-La mossa di Berlusconi crea le basi per far saltare l'intera eurozona, nella settimana in cui tutto si fermera' in america..per colpa del troppo debito
-la creazione di una tax free zone a shangai crea non pochi problemi a Hong Kong

-in Usa sono ancora Senza il sostituto di Bernanke e la Fed ha recentemente perso la faccia con la storia del tapering..

PERSINO IN MALAYSIA CONSIDERANO L'EURO FINITO!

 

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