Lucrezio Caro , uno dei più grandi.
La via che Lucrezio trova per affrontare i mali della vita è la dottrina di Epicuro, cantato come simbolo della ratio umana, che fuga i miasmi della religione e della superstizione e prende coscienza dello stato umano. All'inizio del poema Lucrezio invita il lettore a non considerare subito empia la dottrina che egli si accinge ad esporre, e a riflettere su quanto, al contrario, sia davvero crudele ed empia la religione tradizionale (emblema ne è il sacrificio di Ifigenia): la religione è in grado di sopprimere e condizionare la vita di tutti gli uomini immettendo nel loro cuore un seme di paura: ma se gli uomini sapessero che dopo la morte non c'è più nulla, smetterebbero di essere succubi della superstizione religiosa e dei timori che essa comporta. Si vede, quindi, già dai primi versi come Lucrezio offra un nesso tra superstizione religiosa, timore della morte e necessità di una speculazione scientifica per ovviare a questo timore: per lui, dunque, questi timori nascono dall'ignoranza delle leggi meccaniche che governano il mondo.
Quando la vita umana giaceva (prostrata) vergognosamente sotto gli occhi (di tutti) sulla terra, oppressa sotto il peso della religione1 [sotto una pesante religione], che mostrava il (suo) volto dalle regioni del cielo, minacciando dall'alto i mortali col (suo) orribile aspetto, per la prima volta un uomo greco osò alzare contro (di essa) gli occhi mortali [con mortalis = mortales, riferito a oculos; altrimenti si può intendere: "un Greco, un uomo, un mortale", con una sorta di anticlimax] e per primo (osò) resisterle contro; e non lo spaventarono [lett.: che non spaventò...] né i falsi racconti sugli dèi, né i fulmini, né il cielo col (suo) minaccioso brontolio, ma (anzi), ancor più stimolarono [stimolò] l'indomita energia del (suo) animo [oppure: suscitarono ancor più indomita la forza del suo animo], tanto che egli desiderò spezzare per primo gli stretti serrami delle porte della natura. Dunque la sua vivida intelligenza trionfò, e si spinse lontano, al di là delle ardenti barriere dell'universo, e percorse il tutto infinito con la mente ardita [con la mente e l'animo], di dove ci riferisce, trionfatore, che cosa possa nascere, che cosa non possa, per quale ragione vi sia per ogni cosa un potere delimitato e un termine assolutamente fisso [profondamente confitto].
Perciò la religione, posta sotto i (nostri) piedi, è calpestata a sua volta, e (questa) vittoria ci rende uguali agli dèi [ci eguaglia al cielo].
Una cosa [quello] io temo in questi argomenti, (cioè) che tu (= Memmio) per caso creda di iniziarti agli elementi di una dottrina empia [agli empi elementi di una dottrina] e di incamminarti per la strada del male. Al contrario [ché al contrario]: più spesso (proprio) quella (famosa) religione ha partorito delitti ed infamie [fatti scellerati ed empi]. Come (quando), in Aulide, i condottieri dei Dànai, (uomini) scelti, fior fiore d'eroi [le primizie fra gli uomini], vergognosamente contaminarono col sangue di Ifianassa l'altare della vergine Trivia (= Artemide).
Quando la benda che le circondava le chiome verginali le fu fatta scivolare su [da] entrambe le guance ad eguale altezza [in parti uguali], ed ella si accorse che suo padre stava triste davanti agli altari, e che presso di lui i sacerdoti cercavano di nascondere il ferro, e che alla sua vista i concittadini [o: i soldati] scoppiavano in pianto, muta per il terrore, piegandosi sulle ginocchia, cadde a terra [colpiva (o cercava) la terra]. E alla disgraziata non poteva essere di aiuto, in una simile circostanza, il fatto che per prima avesse fatto dono al re del nome di padre (= il fatto che fosse la primogenita). Infatti, sollevata dalle mani degli uomini e tutta tremante, fu condotta agli altari, non per poter essere accompagnata dallo splendido Imeneo, una volta compiuto il solenne [o: consueto, prescritto] rito delle cerimonie [o: dei sacrifici], ma perché, (lei) pura, impuramente cadesse [oppure: malauguratamente pura cadesse...], proprio nel tempo delle nozze, (come) triste vittima, sotto il colpo del padre, perché fosse concessa una partenza felice e fortunata alla flotta.
A così grandi mali poté spingere la religione.