Un mondo senza religioni sarebbe meglio?

carrodano ha scritto:
La libertà religiosa è il principio più importante sottolineato dal Conc. vat. sec.

La libertà di chi non crede vale come la libertà di chi crede.

Molto spesso un ateo ha una religiosità umana più limpida di altri.

Tu credi.

Io non ho soluzioni. Tutto qui. Magari moriro' credente. Se lo ha fatto Rimbaud posso farlo anch'io.
 
E vero Rimbaud si è convertito nell'ultimo periodo.


O stagioni, o castelli, quale anima è senza difetti?
O stagioni, o castelli,

ho fatto il magico studio della felicità che nessuno elude.

Oh, viva lei, ogni volta che canti il gallo gallico.

Ma non avrò più desideri: essa s'è incaricata della mia vita.

Questo incanto! prese anima e corpo e disperse ogni sforzo.

Come comprendere la mia parola? Bisogna ch'essa fugga e voli!

O stagioni, o castelli!
 
carrodano ha scritto:
E vero Rimbaud si è convertito nell'ultimo periodo.


O stagioni, o castelli, quale anima è senza difetti?
O stagioni, o castelli,

ho fatto il magico studio della felicità che nessuno elude.

Oh, viva lei, ogni volta che canti il gallo gallico.

Ma non avrò più desideri: essa s'è incaricata della mia vita.

Questo incanto! prese anima e corpo e disperse ogni sforzo.

Come comprendere la mia parola? Bisogna ch'essa fugga e voli!

O stagioni, o castelli!

Pare che morisse, nel delirio della cancrena che lo devastava, invocando Allah...
 
La stella e' pianto rosa nel cuore delle tue orecchie
l'infinito rotola bianco dalla tua nuca alle tue reni
il mare s'imperla di rosso sulle tue mammelle vermiglie
e l'uomo e' sangue nero al tuo fianco sovrano.
 
questa la più conosciuta

Mentre discendevo i Fiumi impassibili,
Non mi sentii più guidato dai bardotti:
Pellirossa urlanti li avevano bersagliati
Inchiodandoli nudi ai pali variopinti.

Ero indifferente a tutto l'equipaggio,
Portavo grano fiammingo o cotone inglese.
Quando coi miei bardotti finirono i clamori,
Mi lasciarono libero di discendere i Fiumi.

Nello sciabordio furioso delle maree,
Io l'inverno scorso, più sordo del cervello d'un bambino,
Correvo! E le Penisole andate
Non subirono mai sconquassi più trionfanti.

La tempesta ha benedetto i miei marittimi risvegli.
Più leggero di un sughero ho danzato sui flutti
Che si dicono eterni avvolgitori di vittime,
Dieci notti, senza rimpiangere l'occhio insulso dei fari!

Più dolce che per il bimbo la polpa di mele acerbe
L'acqua verde filtrò nel mio scafo d'abete
E dalle macchie di vini azzurri e di vomito
Mi lavò disperdendo l'ancora e il timone.

E da allora mi sono immerso nel Poema del Mare,
Intriso d'astri, e lattescente,
Divorando gli azzurri verdi; dove, relitto pallido
E rapito, un pensoso annegato a volte discende;

Dove, tingendo a un tratto le azzurrità, deliri
E ritmi lenti sotto il giorno rutilante,
Più forti dell'alcol, più vasti delle nostre lire,
Fermentano gli amari rossori dell'amore!

Conosco cieli che esplodono in lampi, e le trombe
E le risacche e le correnti: conosco la sera,
L'Alba che si esalta come uno stormo di colombe!
E a volte ho visto ciò che l'uomo ha creduto di vedere!

Ho visto il sole basso, macchiato di mistici orrori,
Illuminare lunghi coaguli viola,
Simili ad attori di antichissimi drammi,
I flutti che lontano rotolavano in fremiti di persiane!
 
carrodano ha scritto:
Hai visto il film
poeti dall'inferno
con di caprio

Si', l'ho visto. Di Caprio e' molto bravo, ma esagera un po' con facce e faccine per rendere la follia e la ribellione dello stupefacente ragazzino. Del resto farlo in un paio d'ore di film non sarebbe stato facile, diversamente. Comunque il film mi e' piaciuto, rende in qualche modo l'idea della lucidita' e dell'incredibile metodico coraggio con cui quell'adolescente straordinario si mise fuori dal consesso civile borghese per affermare concretamente l'unicita' e la diversita' della propria condizione di "veggente", e per raggiungere speditamente, senza impedimenti, il fondo dell'abisso che andava esplorando, quello della realta' "altra" inaccessibile ai piu'. In passato avevo visto un film realizzato sullo stesso tema da Nelo Risi, con Terence Stamp nella parte di Rimbaud, ma mi aveva convinto molto meno.
 
carrodano ha scritto:
questa la più conosciuta

Mentre discendevo i Fiumi impassibili,
Non mi sentii più guidato dai bardotti:
Pellirossa urlanti li avevano bersagliati
Inchiodandoli nudi ai pali variopinti.

Ero indifferente a tutto l'equipaggio,
Portavo grano fiammingo o cotone inglese.
Quando coi miei bardotti finirono i clamori,
Mi lasciarono libero di discendere i Fiumi.

Nello sciabordio furioso delle maree,
Io l'inverno scorso, più sordo del cervello d'un bambino,
Correvo! E le Penisole andate
Non subirono mai sconquassi più trionfanti.

La tempesta ha benedetto i miei marittimi risvegli.
Più leggero di un sughero ho danzato sui flutti
Che si dicono eterni avvolgitori di vittime,
Dieci notti, senza rimpiangere l'occhio insulso dei fari!

Più dolce che per il bimbo la polpa di mele acerbe
L'acqua verde filtrò nel mio scafo d'abete
E dalle macchie di vini azzurri e di vomito
Mi lavò disperdendo l'ancora e il timone.

E da allora mi sono immerso nel Poema del Mare,
Intriso d'astri, e lattescente,
Divorando gli azzurri verdi; dove, relitto pallido
E rapito, un pensoso annegato a volte discende;

Dove, tingendo a un tratto le azzurrità, deliri
E ritmi lenti sotto il giorno rutilante,
Più forti dell'alcol, più vasti delle nostre lire,
Fermentano gli amari rossori dell'amore!

Conosco cieli che esplodono in lampi, e le trombe
E le risacche e le correnti: conosco la sera,
L'Alba che si esalta come uno stormo di colombe!
E a volte ho visto ciò che l'uomo ha creduto di vedere!

Ho visto il sole basso, macchiato di mistici orrori,
Illuminare lunghi coaguli viola,
Simili ad attori di antichissimi drammi,
I flutti che lontano rotolavano in fremiti di persiane!

Per me il "Bateau ivre" e' la bibbia e il bignami della poesia europea dell'otto-novecento. Li' dentro c'e' tutto. Decadentismo e simbolismo, crepuscolarismo ed ermetismo. Tutto riassunto in una girandola di immagini stupefacenti, che rappresentano la metodica ricerca dell'esaurimento delle facolta' spirituali nell'oceano delle esperienze della mente e dei sensi, che approda allo sfinimento e a un desiderio di morte e di ritorno all'origine raffigurato dall' immagine finale dell"acqua d'Europa", della pozzanghera nera e fredda in cui un bambino malinconico fa correre la sua barchetta di carta. Credo che il ritorno di Rimbaud alla religione in fondo sia stato un po' questo.
Mi scuso per le eventuali imprecisioni, sto andando a memoria, non ho libri qui e con google sono una frana...
 
questa non la conosce nessuno


Talvolta il sogno corre,
avanti i flutti, bianchi, spumosi,
sembianze di un beliissimo fantasma, disceso sul monte
hararat.
Trasformato in un'antilope saltellante
estranea al deserto,
grondante
oblii.
 
carrodano ha scritto:
questa non la conosce nessuno


Talvolta il sogno corre,
avanti i flutti, bianchi, spumosi,
sembianze di un beliissimo fantasma, disceso sul monte
hararat.
Trasformato in un'antilope saltellante
estranea al deserto,
grondante
oblii.

Qual e' il titolo?
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto