Il Banco di Sicilia ormai non esiste piu' e dobbiamo
prenderne atto dando la colpa alla passata politica e all'economia
dell'isola".
Queste parole, pronunciate dal presidente della Fondazione
Bds, Gianni Puglisi, alla stampa locale, lasciano intendere chiaramente
che, questa volta, a differenza di due anni fa, gli azionisti siciliani di
Unicredit non si metteranno di traverso al progetto del l'a.d. di piazza
Cordusio, Alessandro Profumo, di dare vita a un'unica realta' societaria
incorporando oltre al Banco di Sicilia anche le altre banche rete del
gruppo (
Unicredit Banca,
Unicredit Banca di Roma), la banca corporate
(
Unicredit Corporate banking) e la banca private (
Unicredit Private
Banking).
Un via libera appare ampiamente scontato, visto che i soci di peso della
banca, a partire dalle grandi fondazioni del Nord (Cariverona, Crt e
Carimonte), non sembrano intenzionati a salire sulle barricate.
Cosi' come non sembrano intenzionati a farlo i soci siciliani.
La loro intenzione monetizzare, quando il mercato lo consentira', la partecipazione in piazza Cordusio per investirla "in un altro polo bancario -
Dobbiamo controllare il prezzo di carico degli azionisti siciliani non credo che le daranno in perdita..