La
storia sta inaugurando dei momenti di non ritorno:
prima la pandemia, con anche la spada di Damocle di quello che potrebbe accadere in autunno, e ora la guerra.
Sembra quasi ricrearsi lo scenario apocalittico della Prima Guerra Mondiale,
con l’epidemia di Spagnola che, insieme alle devastazioni belliche, fece fuori un’intera generazione.
La Russia che occupa l’Ucraina, insedia un governo filo-russo e poi si prepara ad anni di guerriglia:
è un film lunghissimo, largamente condiviso da soggetti insospettabili.
Sul tavolo, oggi, sono stati gettati tanti dadi.
“L’incapacità” degli europei,
“l’azzardo folle” di Putin,
“il narcisismo patriottico ed eroico” di Zelensky,
“l’attendismo” dei cinesi:
tutte queste chiavi di lettura sono stronzate.
La Cina sapeva benissimo quello che doveva accadere:
in Cina ci sono almeno 2-3 modi di pensare agli esiti di questa vicenda.
E sono modi condivisi con alcuni finti antagonisti che stanno dall’altra parte dell’oceano.
Il confronto tra Cina e Stati Uniti aveva fatto credere che il Pacifico sarebbe diventato il vero centro del XXI Secolo;
ma la Russia si è inserita in questo scenario, richiamando l’importanza del versante eurasiatico (che era stato il grande assente).
E dimentichiamo un giocatore decisivo:
la Germania.
Grande protagonista delle due guerre mondiali,
finora la Germania è rimasta inglobata in una ragnatela di immobilismo,
di cui la Merkel era l’interprete, nel suo sforzo di non far fare passi avanti all'Europa,
quanto ad integrazione politica ed economica:
serviva a mal governare l’Ue, in nome dell’austerità.
Ma adesso questo scenario è venuto meno.
Non viene meno, invece, l’amicizia stretta di Angela Merkel con Putin.
Né viene meno l’amicizia dell’ex cancelliere Schroeder, che infatti proprio in questi giorni è in Russia.
Non viene meno neppure l’amicizia di Putin con tanti frequentatori della superloggia “Golden Eurasia”:
questo dovrebbe essere uno dei temi più gettonati da parte degli analisti, che invece recitano la filastrocca dei buoni e dei cattivi.
L’impossibilità di imporre una No-Fly Zone, pena lo scoppio di un conflitto nucleare e della Terza Guerra Mondiale?
Ormai ci sono 5-6 “file” di chiacchiere, sempre le stesse: sia nei bar che nei talkshow.
E’ giunto il momento di capire che c’è un’arte, in quanto sta succedendo.
C’è stata una premeditazione: l’operazione militare in Ucraina non è stata improvvisata a febbraio.
C’è tutto un lavorìo, che viene da lontano.
C’è troppa ombra, in tutto questo, anche sul versante italiano.
Draghi ha deluso: ha perso un’occasione per compiere una mediazione importante.
Tra le opzioni di Putin non c’è solo quella più spericolata,
cioè quella che vorrebbe portare la Russia a essere, insieme alla Cina,
il costruttore di un nuovo assetto mondiale.
Beninteso: una Russia non subalterna alla Cina, ma che
– grazie ai suoi rapporti privilegiati con la Germania e con altri soggetti occidentali –
gioca un ruolo paritetico, se non sovraordinato a quello della Cina,
anche in forza del suo maggiore dinamismo militare.
La Cina è più “pesante” della Russia, nel muoversi:
non avrebbe mai potuto fare qualcosa che comportasse la rottura dei rapporti economici con l’Occidente,
perché il suo sviluppo dipende ormai dal formidabile intreccio con l'economia occidentale.
La Russia è più “leggera”, da questo punto di vista:
può ricreare un altro mondo di connessioni economiche ex novo, persino più vantaggiose per Mosca,
con un blocco ideologico e geopolitico da condividere con la Cina ed altri,
ma mantenendo dei rapporti – strani, ambivalenti – con il colosso-Germania, che si va riarmando.