V2 DAY 25aprile Informazione Libera

[center:79a8c8a50b]Le belle lavanderine della Sinistra [/center:79a8c8a50b]

La campagna elettorale sembra una siesta messicana.

Topo Gigio e lo psiconano fratelli gemelli.
Chierichetti che servono la stessa messa.
Se qualcuno, come ha fatto Antonio Di Pietro, dice qualcosa di diverso dal programma comune viene infilzato come San Sebastiano.

Di Pietro ha proposto una sola televisione pubblica sottratta al controllo dei partiti e senza pubblicità.
E la limitazione a una sola concessione delle frequenze radiotelevisive nazionali per ogni singolo soggetto privato.

Le frequenze sono dello Stato che le assegna in concessione.
Può darle a chiunque: a Berlusconi come al signor Rossi.
Non sono di proprietà di nessuno.
A Londra o a Madrid i cittadini non farebbero una piega di fronte a questa proposta.

E neppure nel nostro Paese.
Il Corriere.it ha lanciato un sondaggio: “Di Pietro vuol lasciare a Mediaset una sola rete. Siete d’accordo?” Il 70% ha risposto si.

In Italia l’opinione pubblica, se non coincide con quella dei partiti, non conta.
Sono compagni che sbagliano.
Borghesi che non hanno capito il messaggio.

Se l’ex piduista Cicchitto: “Braccio armato, rappresentato da Antonio Di Pietro, per colpire l’avversario politico e annunciare un programma, con conseguenti iniziative di legge, che punta a distruggere Mediaset, cioè la prima azienda televisiva del Paese, con inevitabili e disastrosi effetti sull’occupazione, solo perché di proprietà del leader del Pdl”,
e la fattucchiera Gasparri: “L’ipotesi di Di Pietro creerebbe dei danni non solo a Mediaset, ma soprattutto metterebbe in ginocchio la Rai”, sono giustificabili, in quanto dipendenti dello psiconano, altri lo sono meno.

Sergio Bellucci, responsabile comunicazione di Rifondazione Comunista: «Lo spazio pubblico delle comunicazioni è un bene comune che appartiene a tutti i cittadini.
Per questo deve essere difeso e valorizzato contro ogni tentativo di ridimensionamento o depotenziamento.
Le proposte di Di Pietro in materia di comunicazione sembrano al momento troppo vaghe per prestarsi a una vera discussione.

Aspettiamo di conoscere il programma del Pd per confrontarci su proposte concrete».
Ma il programma del Pd “giace” in Parlamento, parole del trottolino amoroso Follini.
L’informazione giace, Mediaset gode e la sinistra si da pace.
Senza pubblicità, senza partiti, una televisione dei cittadini, libera di informare, pagata con gli abbonamenti, come la BBC.

Sto valutando l’opportunità dell’acquisto di RAI 3 attraverso una sottoscrizione popolare. Stay tuned.


Beppe Grillo


[center:79a8c8a50b]La tv che non c'è [/center:79a8c8a50b]

http://it.youtube.com/watch?v=J7DPo53-Cw0
 
[center:4d8652d6bd]Il diritto di scegliere [/center:4d8652d6bd]

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Ricevo e pubblico una dichiarazione rilasciata oggi da Fabio Evangelisti, deputato dell'Italia dei Valori:

"Durante la trasmissione di Maria Latella giunge l’ennesimo esempio di come alcuni personaggi strumentalizzino la politica e le problematiche del paese per acquisire notorietà, magari potere e perché no, un posto in Parlamento.

E così, mentre Giuliano Ferrara era impegnato su Sky Tg 24 a propinare le sue idee sul diritto all’aborto e sulla vita delle donne in Italia, a Firenze, una ventenne di origini cinesi combatte tra la vita e la morte in seguito ad un delicato intervento resosi necessario a causa di un aborto praticato clandestinamente.

Una pratica ignobile che, è utile ricordare, ha trovato nella legge 194 un valido agente debellante, ma che ancora si annida tra le pieghe della nostra società.

Non v’è dubbio che qualsiasi legge possa essere migliorata e applicata in maniera più completa, ma è impensabile che in una situazione di questo genere, dove si ricorre ancora alle interruzioni di gravidanza clandestine, si voglia compiere un passo indietro di 30 anni, togliendo alle donne il diritto di scegliere come e se proseguire la propria gravidanza.

A chi, come Ferrara, punta a questioni così delicate per guadagnare consensi, non resta che rivolgere un invito molto semplice: quello di andare a trovare la giovane cinese ricoverata al Careggi di Firenze."

L’Italia dei Valori si è battuta durante il governo Prodi e si batterà nel prossimo governo per difendere il diritto delle donne alla libera scelta sul tema dell'aborto
 
[center:b11bd834fe]Si può dare di più... [/center:b11bd834fe]


"Io non ho mai chiesto niente a nessuno. Però ho sei figli, tutti a carico, e un V day alle spalle.
Da quando si è saputo che a Bologna ci ho rimesso 80.000 euro ho perso il rispetto dei miei concittadini.
Che figura ci faccio in giro?
Sono la vergogna di Genova.
Nessuno mi fa più un prestito e quando mia moglie mi manda a comprare il latte devo pagare in contanti!

Se la libertà non ha prezzo, un V day comunque mi costa un casino.
I miei parenti mi vogliono internare, non mi riconoscono più.
Mettetevi una mano sul portafoglio e comprate il DVD del V day per finanziare il prossimo V Day del 25 aprile sulla libera informazione, la più importante.

Chi vuole può riceverlo gratis (gratis, una parola che mi fa rabbirividire), ma dovrà fare i conti con la sua coscienza e con mio fratello.
Che diventa matto!" Beppe Grillo


[center:b11bd834fe]Sostieni il V2DAY del 25 aprile 2008 [/center:b11bd834fe]

http://it.youtube.com/watch?v=XmrTm8rhdTE
 
INTERVISTA a NOAM CHOMSKY

[center:4059e3ead7]Interviste del blog beppegrillo.it: Noam Chomsky [/center:4059e3ead7]

http://it.youtube.com/watch?v=a4zjTEYySTg

Noam Chomsky mi ha rilasciato un'intervista sul V-day e sulle reazioni dei partiti e dei media.
Chomsky dice: "L'attività politica dei partiti ora consiste nel produrre candidati attraverso meccanismi che sono controllati da concentrazioni di potere economico che emarginano la popolazione".

Sei solo un elettore "che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà" come cantava Giorgio Gaber.

Chomsky esprime una forte preoccupazione per la libertà di informazione e per il futuro di Internet.
Il prossimo V-day sarà sull'informazione.

"V-Day. Parlamento Pulito. Nulla è stato detto [prima] dalla stampa. E' davvero incredibile che sia stato possibile e ciò riflette la chiara, se non travolgente, necessità della popolazione che chiede sia fatto qualcosa di concreto per risolvere il persistente problema della politica italiana.

Dimostra che [Grillo] ha toccato un nervo scoperto; la reazione riflette, io penso, un senso di colpevolezza e paura.
Quello che stanno facendo è molto importante e, per il potere, preoccupante. Tralasciamo l'accusa di terrorismo, che non ha senso. Ma l'accusa di populismo è interessante.

Cos'è il populismo?
Populismo significa appellarsi alla popolazione; è un'accusa grave se viene da chi guida l'opinione pubblica.

Pensano che la popolazione debba essere tenuta lontana dalla gestione degli affari pubblici.
Pensano che la popolazione dovrebbe essere spettatrice e non partecipe.

Secondo questo punto di vista è sbagliato provare a coinvolgere la gente nella gestione della cosa pubblica.
Forse il più grande intellettuale USA del XX secolo, Walter Lippman, pensava che la maggioranza della popolazione fosse ignorante e inaffidabile; le persone responsabili che dovrebbero guidare il Paese devono essere tenute al riparo dalle sue iniziative, dalla sua rabbia.

Non è una posizione inusuale; è comune tra i liberal, gli intellettuali democratici e, da loro, si trasferisce alle classi dirigenti.
E' chiaro, quindi, perché le persone al potere non agiscono secondo i desideri della popolazione; questo è l'opposto di una democrazia funzionante.

Penso che la vera democrazia sarebbe molto più efficace senza quelli che chiamiamo partiti politici, che funzionano solo come macchine per la produzione di candidati.

L'unica forma di partecipazione è radunarsi ogni tanto e scegliere tra candidati e programmi che vengono presentati loro.
Le persone sono escluse dalla formazione delle posizioni politiche dei candidati.

Alcune figure che sono in grado di raccogliere finanziamenti, il che vuol dire che sono "create" dal mondo economico, arrivano nelle città e dicono " Vota per me perché so io cosa fare" e la gente decide se votarli o meno.

Una società democratica dovrebbe funzionare un po' diversamente.
Cosa dovrebbe accadere in una democrazia vera?
La gente si radunerebbe pubblicamente e deciderebbe quale politica preferisce e direbbe ai candidati: "Questa è la politica che desideriamo; se sei in grado di portarla avanti bene, altrimenti vai a casa"

Questa sarebbe una democrazia effettiva, il che è molto lontano dalla situazione attuale.
L'attività politica dei partiti ora consiste nel produrre candidati attraverso meccanismi che sono controllati da concentrazioni di potere economico che emarginano la popolazione.

Un grande commentatore americano del XX secolo, John Dewey, evidenziò correttamente come "la politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società".

Sembra proprio così, e non è democrazia.

C'è una nuova battaglia da combattere: se Internet debba rimanere libera e gratuita, come lo è se rimane in mani pubbliche, o se debba essere controllata.
Controllare Internet non è facile ma ci sono i modi per farlo.

Ci sono pochi sistemi per accedere alla Rete: se venissero privatizzati li vorrebbero controllare.
Questa è una delle più grandi battaglie negli Stati Uniti, ora." Noam Chomsky

 
TAGLIA E CUCI

Una tecnica usata dai giornalisti televisivi è il "taglia e cuci".
Le tue parole vengono usate contro di te.

La tecnica è utile per farti sostenere l'opposto di quello che pensi o per farti passare per pazzo.
L'ospite da squalificare è intervistato prima della trasmissione, mai in diretta.
Chi segue da casa non sa nulla dei tagli.
Ascolta solo le frattaglie scelte dal conduttore.
Tutto quello che non sapete è vero!

"Caro Beppe,
Mario Tozzi mi ha invitato ha partecipare alla sua trasmissione “Terzo Pianeta” sui rifiuti, andata in onda sabato 16 febbraio.
Lo spezzone in cui sono stato inserito è stato registrato venerdì 15 nella discarica di Serre.
Il mio interlocutore è stato Paolo Degli Espinosa, sostenitore dell’inceneritore di Brescia. Sapevo che non sarei stato trattato alla pari e sospettavo che alcune mie affermazioni potessero essere tagliate, ma pensavo che valesse comunque la pena far sentire una voce fuori dal coro in cui Tozzi canta.

In effetti Degli Espinosa ha avuto molto più spazio, con un’intervista iniziale da solo e poi nel dibattito con me.
Ma non è stato un fatto negativo, perché ha potuto dire più cose infondate e facilmente smentibili in poche parole.

Ciò che non mi aspettavo è invece la quantità dei tagli che sono stati fatti ai miei interventi. Qualche sforbiciata l’avevo messa in conto, ma non è rimasto quasi niente. Ti faccio l’elenco delle cose che sono state cassate.

1. L’inceneritore è uno sfacelo economico. Senza Cip 6 non se ne farebbero. Dopo che sono stati tolti ai nuovi inceneritori, la gara per completare quello di Acerra è andata deserta e Prodi li ha reintrodotti con un apposito decreto per i tre nuovi impianti previsti in Campania.

2. L’incenerimento è una scelta alternativa alla raccolta differenziata. Se le quantità di rifiuti conferiti a un inceneritore diminuissero e il forno non lavorasse a pieno regime il deficit economico crescerebbe.

3. Ogni mezza parola i politici dicono che dobbiamo stare in Europa.
Eppure l’incenerimento è l’opposto delle indicazioni europee sul trattamento dei rifiuti, che prevedono, in ordine: la riduzione, la raccolta differenziata e il riciclaggio, il recupero energetico senza combustione (fermentazione anaerobica della frazione organica), il recupero energetico con combustione.

Questa sequenza me l’ha fatta ripetere una seconda volta. Per tagliarla meglio?

4. Per la parte indifferenziata residua ho descritto il Trattamento Meccanico-Biologico e i suoi vantaggi rispetto all’incenerimento in termini di costi d’investimento, recupero di materia, guadagno economico, impatto ambientale e sulla salute, smaltimento finale dei minimi residui inerti.

5. Di fronte alla (pseudo)argomentazione che le emissioni del traffico sono maggiori di quelle degli inceneritori ho messo in evidenza la sua assurdità logica. Non si possono paragonare le mele con i tacchini. Le emissioni degli inceneritori vanno confrontate con quelle di altri sistemi di trattamento dei rifiuti; quelle del nostro patrimonio edilizio con quelle di case costruite meglio; quelle del traffico automobilistico con quelle di altri sistemi di trasporto.

6. È stata cassata la parte in cui dicevo che le nanopolveri possono essere causa di tumori.

7. Quando Tozzi ha sostenuto che l’incenerimento smaltisce i rifiuti gli ho ricordato la legge di Lavoiser. Anche questa citazione è sparita.

Credo che sia utile far conoscere questi retroscena, che in ultima analisi sono un segno di debolezza culturale e politica.
Se si ricorre a questi mezzi per convincere l’opinione pubblica della bontà di una scelta scellerata in termini economici ed ecologici qual è l’incenerimento, vuol dire che, nonostante la forsennata campagna mediatica in corso, non ci sono riusciti.

Anzi, da quel poco che vedo, hanno contribuito a far crescere il numero di chi ne ha giustamente paura e li rifiuta." Maurizio Pallante
 

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