Sicché il Codacons ha presentato un esposto e contestuale diffida
a sospendere la messa in onda dello spot pubblicitario relativo alla campagna.
L’associazione a tutela del consumatore
“segnala innanzitutto come la campagna sia promossa dalla società Pfizer
e non, come ci si aspetterebbe, dal Ministero della Salute
che ne conduce una, del tutto diversa, soprattutto sui canali Rai”, spiega il Codacons.
Nello spot promosso dalla regina di Big Pharma ci sarebebro due anomalie,
ancora si leggono nell’esposto.
La prima:
“Le modalità di costruzione e realizzazione
la rendono simile alle campagne del Ministero della Salute,
così che lo spettatore può facilmente cadere nell’equivoco,
pensando che il messaggio sia trasmesso dal Governo”, è la prima anomalia,
laddove invece la prevenzione del Covid-19 sembra “sfociare in un invito a vaccinarsi”,
sicché l’utente “potrebbe essere indotto al vaccino solo in ragione dalla provenienza,
in verità non vera, del messaggio di sensibilizzazione dal Ministero della Salute”.
Il secondo rilievo è di natura normativa,
giacché la pubblicità dei vaccini “è vietata”
a meno che non si sia “in presenza di una campagna di vaccinazione autorizzata specificatamente da Ministero della Salute”.
Ciò non è
e Pfizer sarebbe una società privata,
senza alcun diritto di divulgare campagne artatamente costruite in questo modo:
dei veri e propri messaggi promozionali, se ci consentite tale formula.
Si tratta, dunque, di “pubblicità ingannevole”.
In ogni caso:
“Si tratta di due ipotesi di illegittimità che risulterebbero, ove accertate,
di particolare gravità perché riguardano un diritto, quello alla salute,
intangibile e tutelato costituzionalmente”.