Val
Torniamo alla LIRA
“Gli estensori di quello studio avevano monitorato
solamente le miocarditi nei pazienti ricoverati in seguito al contagio,
ignorando il più ampio numero della popolazione infettata, ma non ospedalizzata”.
“Il tasso d’incidenza del disturbo cardiaco non era l’unico fattore da tenere in considerazione:
i vaccinati, difatti, erano molti di più dei contagiati e dei ricoverati”.
Spulciando i database del Robert Koch Institute tedesco e dell’Ufficio di statistica elvetico,
gli esperti hanno trovato che “l’incidenza di elevati livelli di troponina T” nel sangue “dopo l’infezione da Sars-Cov-2”,
indice di un danno al cuore, “non è significativamente più elevata di quella dopo la vaccinazione” con il farmaco di Moderna.
E poi:
“Le complicazioni cardiache legate al Covid sono rare negli individui giovani e sani
e le cardiomiopatie gravi si verificano prevalentemente negli anziani con altre patologie.
Al contrario, il rischio di miocardite nei vaccinati
è ugualmente stratificato nei vari gruppi d’età”.
Klement e Walach invitano a fare ulteriori approfondimenti sul “rapporto rischio/beneficio” dei vaccini.
solamente le miocarditi nei pazienti ricoverati in seguito al contagio,
ignorando il più ampio numero della popolazione infettata, ma non ospedalizzata”.
“Il tasso d’incidenza del disturbo cardiaco non era l’unico fattore da tenere in considerazione:
i vaccinati, difatti, erano molti di più dei contagiati e dei ricoverati”.
Spulciando i database del Robert Koch Institute tedesco e dell’Ufficio di statistica elvetico,
gli esperti hanno trovato che “l’incidenza di elevati livelli di troponina T” nel sangue “dopo l’infezione da Sars-Cov-2”,
indice di un danno al cuore, “non è significativamente più elevata di quella dopo la vaccinazione” con il farmaco di Moderna.
E poi:
“Le complicazioni cardiache legate al Covid sono rare negli individui giovani e sani
e le cardiomiopatie gravi si verificano prevalentemente negli anziani con altre patologie.
Al contrario, il rischio di miocardite nei vaccinati
è ugualmente stratificato nei vari gruppi d’età”.
Klement e Walach invitano a fare ulteriori approfondimenti sul “rapporto rischio/beneficio” dei vaccini.