Vaccino

questi erano gli exit polli..credergli è come credere alle statistiche dell'Istatte..

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INFANRIX-HEXA
Il blog di Maryanne Demasi ieri dava conto di alcune preoccupanti informazioni su questo vaccino esavalente, rese note grazie a una richiesta di informazioni inoltrata alla TGA australiana in merito ai decessi segnalati in relazione al prodotto, che pare siano in tutto 43 nonostante solo 17 risultino nell'archivio delle segnalazioni di reazioni avverse. La questione preoccupa anche alla luce dei dati emersi in Italia grazie all'ordinanza di un giudice che ha costretto il produttore GSK a render pubblici i rapporti periodici sulla sicurezza (PSUR). Questi, analizzati da un pediatra indiano, hanno rivelato un raggruppamento di 58 morti entro i 12 mesi dal vaccino, 54 nei primi 10 giorni e 4 nei successivi, il che - a detta dell'esperto - rappresenta un segnale importante poiché il tasso di morti improvvise è in tal modo superiore al valore atteso. Il blog di Demasi intende seguire ulteriormente la vicenda.

 
Prof cosentino

VACCINI SICURI
Non mi stanco di sottolineare l'idiozia intrinseca ad affermazioni del genere: "i vaccini sono sicuri", "efficaci", "salvano vite". I vaccini sono una particolare categoria di farmaci, ma nessuno si spingerebbe ad affermare che "i farmaci sono sicuri", "efficaci", "salvano vite" a prescindere dalle indicazioni, dalle condizioni di impiego, dalla loro specifica efficacia e sicurezza. In questo senso, il mondo dei vaccini - non scientificamente ma senza alcun dubbio politicamente e mediaticamente . si è ricavato un'aura di vera e propria "magia" pseudoscientifica, che forse serve a sottrarsi a determinate e non semplici discussioni sul breve termine, ma certo sul lungo periodo non fa bene a nessuno, o quanto meno non alla scienza, alla medicina e alla politica, e alla fiducia che la collettività dovrebbe poter riporre in chi le rappresenta.

Ogni singolo farmaco, e dunque anche ogni singolo vaccino, ha un proprio peculiare profilo di efficacia e sicurezza, di regola oltre tutto da declinare sulle condizioni del singolo individuo, ha quindi delle sue indicazioni e controindicazioni e come tale va trattato e utilizzato.

Considerazioni del genere sono contenute oggi anche nel recente post di Vinay Prasad, oncoematologo e docente all'UCSF. Queste le sue conclusioni, che trovo integralmente condivisibili:

"I sostenitori e gli oppositori dei vaccini dovrebbero moderare le loro posizioni e unirsi alla mia piattaforma:

1. Quando i vaccini vengono approvati, dobbiamo misurare endpoint significativi e non endpoint correlati al virus. Ad esempio, nessun ricovero ospedaliero per RSV, ma piuttosto un ricovero ospedaliero per qualsiasi motivo o qualsiasi motivo del tratto respiratorio inferiore, una categoria clinica.

2. Una parte di questi RCT dovrebbe rimanere in cieco per un follow-up più lungo.

3. Nonostante ciò, avremo sempre bisogno di una sorveglianza di fase IV. Questa dovrebbe essere migliorata molto e la sicurezza dovrebbe essere studiata da team indipendenti. Tutti i dati dovrebbero essere disponibili al pubblico. Gran parte di ciò dovrebbe essere attivo e non passivo (come VAERS).

4. I vaccini dovrebbero essere soggetti ad analisi di costo-efficacia

5. Gli obblighi non dovrebbero mai essere utilizzati per vaccini che non hanno benefici per terze parti

6. I produttori non dovrebbero essere protetti dalla responsabilità legale

7. Le terze parti che impongono obblighi, ad esempio le università, dovrebbero poter essere citate in giudizio

8. I funzionari della FDA non dovrebbero poter lavorare per l'industria farmaceutica

9. Abbiamo bisogno di RCT più grandi, più semplici e migliori per farmaci e vaccini.

I vaccini sono come i farmaci. Più li consideriamo in questo modo, meglio saremo. Ovviamente, sono più deluso dai professori di medicina che scelgono di fare "virtue signaling" rispetto a persone a caso su Internet che si impegnano in teorie cospirative, ma questa è solo una mia impressione: mi aspetto di meglio da persone che hanno completato la formazione medica."

Chi più di me d'altra parte potrebbe essere d'accordo sull'esigenza di trattare i vaccini come qualsiasi altro prodotto medicinale invece di instradarli su una corsia privilegiata, quasi priva di test di sicurezza e caratterizzata da valutazioni di efficacia semplificate e di rilevanza più che discutibile?
 
COVID, VACCINI COVID E CANCRO
Ci sono diverse ragioni che costringono a porsi su basi razionali la questione di una possibile relazione tra il COVID-19, la vaccinazione COVID-19 in particolar modo a RNA e varie forme di tumori solidi. Gli aspetti a oggi sostenibili sulla base di evidenze sperimentali pubblicate sono riassumibili nei seguenti punti:

1. la proteina Spike di SARS-CoV-2 si lega e attiva i recettori per l'estradiolo. Questo effetto è potenzialmente importante in relazione a vari tumori estrogeno.dipendenti come certe forme di carcinoma della mammella, dell'utero e dell'ovaio. Esiste evidenza diretta in vitro che la proteina Spike faccia proliferare line celulari di carcinoma mammario estrogeno dipendente.

2. la medesima proteina Spike riduce in vitro l'attività del gene oncosoppressore p53 e la sensibilità delle cellule tumorali alla chemioterapia, mentre studi in silico hanno mostrato la sua capacità di interferire non solo con p53 ma anche con le proteine BRCA-1 e 2 (quelle rese famose da Angelina Jolie, la quale - portatrice di mutazioni che aumentano il rischio di cancro - si fece asportare preventivamente entrambe le mammelle).

3. In modelli sperimentali di melanoma, l'esposizione all'RNA vaccinale della proteina Spike in cui le uridine sono state sostituite con N1-methyl-pseudouridine (la modificazione così cruciale per lo sviluppo di questi vaccini da aver fruttato agli inventori il Nobel per la medicina lo scorso anno) determina aumento della crescita tumorale e metastatizzazione.

Considerazioni: i punti 1 e 2 sono comuni a vaccini e malattia, andrebbero dunque considerati sia per i vaccinati che per i guariti. Quale sia la situazione dei guariti vaccinati e dei vaccinati poi ammalati ecc. ecc. rimane tutta da chiarire. In generale, tutte le evidenze sono in vitro o addirittura in silico. Come sempre, servono verifiche cliniche, non solo e non primariamente epidemiologiche. Queste ultime non hanno a mio parere sufficiente sensibilità e precisione per identificare segnali. Si veda il recente caso dei medicinali contenenti ranitidina che si è scoperto poter essere contaminati con una sostanza cancerogena (Marco Cosentino). Buona parte degli studi epidemiologici che ci si è affrettati a fare dopo la scoperta non identificano alcun aumento del rischio di cancro in soggetti che abbiano assunto il farmaco, e solo pochi studi danno invece risultati positivi.

Sono necessari invece ulteriori studi di laboratorio in cui si usi non solo la Spike virale bensì il prodotto vaccinale nella sua interezza, cui i modelli sperimentali tumorali vanno esposti studiando quindi l'effetto. In clinica, vanno svolti studi mirati, partendo da quelle popolazioni presuntivamente a maggior rischio, per esempio le persone portatrici della mutazione "di Angelina Jolie".

A margine, conviene ricordare che la prima pubblicazione che nel 2021 denunciò la possibilità che la proteina Spike riducesse l'efficienza dei meccanismi di riparazione del DNA cellulare finendo dunque per aumentare tra l'altro il rischio di tumori fu aspramente criticata e infine ritrattata. Inizialmente si disse che la decisione era stata degli autori stessi che non riuscivano più a replicare i risultati, ma ben presto fu chiaro che la ritrattazione fu forzata e imposta. Per dire che parliamo di un argomento rispetto al quale era e probabilmente ancora è in atto una pensantissima (auto?)censura e dunque le evidenze disponibili sono verosimilmente molto meno di quelle di cui oggi potremmo e dovremmo disporre.

Ultima cosa: molti pongono al centro del tema vaccini covid.tumori l'aumento delle IgG4 associato all'esposizione a dosi ripetute dei vaccini medesimi. Ora, questa particolare sottocategoria di immunoglobuline gioca diversi ruoli nella modulazione fine della risposta immunitaria, finendo per essere potenzialmente dannosa (tumori e malattie autoimmuni) o benefica (in risposta ad allergeni o parassiti).
A oggi tuttavia il ruolo delle IgG4 nei tumori rimane sfumato e ulteriori studi sono necessari per capire il loro rilievo e i rischi ad esse associati.
I meccanismi elencati nella prima parte di questo post rappresentano delle ragioni di allarme molto concrete e pressanti rispetto alla possibile relazione tra covid, vaccini covid e tumori solidi.
 
GLI ANTICORPI
Mi viene segnalato stamattina da un lettore del mio canale Telegram (Marco Cosentino) un articolo del Corriere Salute del 1 novembre scorso che a sua volta riprende una recente pubblicazione di Science secondo cui ripetute vaccinazioni covid aumenterebbero l'immunità delle mucose. Ora, anche al netto del fatto che Science medesima pubblica il lavoro accompagnato da un editoriale che lo commenta confrontandolo con un altro studio altrettanto pubblicato da Science in questi giorni che invece non conferma il risultato (questione che per il Corriere Salute pare irrilevante, forse perché non conferma certe tesi preconcette), si tratta in realtà degli studi soliti che misurano livelli anticorpali. Interessanti informazioni ma che clinicamente non servono a nulla: quel che conta è misurare l'efficacia in termini di effetti clinicamente rilevanti, ad esempio la riduzione di mortalità o di ricoveri, e non solo da malattia infettiva ma da tutte le cause. Il resto sono interessanti lavori scientifici utili alla carriera dei ricercatori ("publish or perish") e alla propaganda commerciale (BigPharma) e politica. Niente altro. E contro questa propaganda davvero servono anticorpi! Immunoglobuline possibilmente grandi come cocomeri!

 
MONEY MONEY MONEY
L'Università di Chicago, dove anche Vinay Prasad ha studiato, riceve dalla multinazionale Abbvie una "donazione" di 75 milioni di dollari e in cambio in titola alla Abbvie medesima il padiglione di oncologia. Il post di Prasad è una veemente filippica contro la corruzione nell'accademia. Scrive tra l'altro: "Ecco cosa sono diventate le università. Aziende a contr5atto che lavorano per l'industria farmaceutica. I professori sono diventati imbroglioni dell'industria farmaceutica. Gestire brutte sperimentazioni ed essere incapaci di pensare criticamente alla ricerca è di rigore. Non fraintendete, questa è una forma di corruzione. Questa è la corporativizzazione e la prostituzione dell'accademia." Prasad ovviamente vede la situazione dal punto di vista di chi sta in un sistema ricco e di altissimo livello, dove davvero "si fa la scienza" e si costruiscono, genuinamente o manipolandole (ma non è questo il punto), le evidenze su cui si basa poi l'esercizio della medicina. Noi che stiamo ai confini dell'impero, invece, noi che viviamo nelle università che stanno oltre i Vallo di Adriano, che andiamo ancora nudi a caccia di marmotte mentre a Washington si accoltellano i Cesari, ben anche noi vediamo la prostituzione. Certo molto più stracciona e cialtrona, ma sempre di prostituzione si tratta, se ad esempio si colloca nell'atrio di un edificio universitario che ospita aule didattiche un cartellone pubblicitario di prodotti medicinali in concomitanza con lo svolgimento di un corso di formazione indirizzato ai medici, ovviamente finanziato tra l'altro con i consueti "contributi non condizionati". Quelli cioè che l'industria ti dà perché sei bello e simpatico. E niente, ognuno ha la prostituzione che si merita, chi da 75 milioni di dollari e chi da qualche migliaio di euro a botta. Ma alla fin fine i servizietti sono sempre i medesimi.



E ci sono quelli che se le bevono tutte perché provengono da istituti accreditati.
 
Si è spento a soli 60 anni Gianni Ferretti, sindaco di Rozzano.
Il primo cittadino è morto a causa di un malore improvviso.
 

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