Vaccino

Il lavoro portato avanti con tenacia e dedizione dai governi “Conte” e “dei Migliori”, nonché da Roberto Speranza, sta dando i suoi frutti.


L’Italia sta vivendo in un continuo stato di paura e ipocondria, anche in piena estate.

Benché il virus sia molto cambiato rispetto a prima, diventando assimilabile ad un’influenza di media intensità,

ogni giorno vediamo persone che camminano sotto al sole da soli con la mascherina addosso,

oppure vecchietti che guidano dentro le loro macchine bollenti indossando il dispositivo di protezione individuale.



L’ultima frontiera dell’ipocondria italiana sta nel fuggi fuggi generale dei nonni dalle case al mare,

spaventati a morte dai quei nipotini untori che immoralmente cercano di vivere la stagione estiva al meglio delle loro possibilità

dopo un anno di restrizioni, mascherine e impedimenti.
 
La pensa diversamente, invece, il Messaggero, che in un articolo pubblicato oggi

descrive questa situazione inneggiando alla giusta paura dei nonni,

che farebbero bene a temere la compagnia degli scapestrati nipotini.


Sia mai che si becchino un raffreddore e finiscano a far parte di quel 3% che ad oggi risulta essere ricoverato in terapia intensiva…


D’altro lato la tutela della salute è l’assoluta priorità, molto più che del vivere realmente la vita stessa,

magari con i propri cari, specialmente se si è verso la fine del proprio percorso.


E’ evidente che qualcuno è ancora convinto che è meglio non vivere per via della paura di morire.


Anche quando, come oggi, di Covid non si muore quasi più,
a meno che non ci siano le solite e ben note “complicazioni, malattie pregresse ecc, ecc”.

Qualcuno dirà: “Ma ne muoiono 150 al giorno”.

Beh, su questi conteggi si sono espressi anche gli integralisti del vaccino e delle restrizioni,
dicendo che è evidente come i numeri non corrispondano alla realtà
e che nel calderoni ci si butti un po’ di tutto, purché abbiano un mezzo tampone positivo.
1660811291551.png
 
Il trionfo dell’ipocondria

“Il Covid si fa un altro giro, circola eccome anche d’estate e gli anziani non abbassano la guardia.
Così a sorpresa scatta il fuggi fuggi dei nonni un po’ imbarazzati dalle case al mare (…)
La paura è comprensibile (…) Giusto, meglio non abbassare la guardia, a una certa età soprattutto.
Quando anche una tonsillite o un male di stagione può trasformarsi in una complicanza.
È l’estate del tana libera tutti per i giovani, che per fortuna continuano a fronteggiare il Covid meglio di tutti.
Chi parte e chi torna, con i nonni un po’ in disparte, attenti a un pranzo in compagnia,
combattuti tra la voglia di ritrovarsi e la paura di ammalarsi.
«Nonna, passo a trovarti…», a volte sembra una minaccia e nonno corre a prendere la mascherina, oppure a nascondersi. “,

scrive il Messaggero.



D’altro lato non stupisce leggere queste cose, visto che, come dicevamo in apertura,

grazie ai governi Conte e Draghi ed a gente come Roberto Speranza e Walter Ricciardi,

l’Italia è diventata un vero e proprio monumento all’ipocondria.
 
Quando chiedevamo risposte a domande lecite nel giugno 2021 ci dicevano che eravamo pazzi, ignoranti, disadattati

Chiedevamo soltanto perché in rsa dove il covid nn esisteva avesse colpito tutti non appena avevano iniziato a bucare...con annessi decessi

Ci chiedevamo se fosse il caso spingere un farmaco che si stava dimostrando inefficace e dannoso E a chissà quante dosi avrebbero costretto le persone colpevoli soltanto di credere nella scienzaH

20220818_102528.jpg


AVEVAMO RAGIONE SU TUTTO!
 
L’obbligo vaccinale, ancora in vigore per particolari categorie di lavoratori come quelli del settore sanitario, deve essere eliminato, e subito.

Questa la richiesta fatta da quattro legali, Francesco Golinelli, Stefania Cappellari, Laura Mana e Rosaria Lo Prete,
che il giorno di Ferragosto hanno presentato diffida contro gli organi dello Stato.

La lista degli imputati parte dal Presidente del Consiglio dei ministri e arriva fino ai vertici Aifa, tutti accusati di aver contributo alla diffusione di vaccini inefficaci.


La diffida è basata sui risultati di numerosi studi scientifici, primo fra tutti un recente articolo pubblicato da Peter Doshi.
Senior editor del British Medical Journal nonché professore associato all’Università del Maryland,
il professor Doshi è da tempo finito nel mirino della stampa mainstream e di alcuni colleghi
perché continua a dubitare della bontà della procedura che ha portato all’approvazione dei vaccini contro il Covid.


Nel suo ultimo studio, come si legge nella diffida presentata dai quattro legali italiani, è stato evidenziato che

“l’eccesso di rischio di eventi avversi gravi riscontrato indica la necessità di analisi formali danno-beneficio,
in particolare quelle stratificate in base al rischio di gravi esiti Covid-19 come il ricovero in ospedale o la morte”.


Vaccinarsi con i farmaci al momento disponibili, dunque, non converrebbe:

la riduzione del contagio non esiste,

mentre il rischio di effetti collaterali, secondo il professore, resta concreto.
 
I non vaccinati si reinfettano meno

rispetto a chi ha ricevuto una o più dosi dei farmaci anti-Covid.



Questi gli esiti, sorprendenti, di uno studio pubblicato dal Journal of american medical association
e del quale vi avevamo anticipato il contenuto, nei giorni scorsi.

Un’indagine condotta in Islanda su un campione di 11.536 individui risultati positivi al virus durante la prima ondata:
come evidenziato dai ricercatori, la probabilità di essere nuovamente infettati oggi dalle nuove varianti
è risultata “più elevata tra le persone che avevano ricevuto due o più inoculazioni”.


Peccato però che, dalle nostre parte, nessuno sia intenzionato a indagare oltre.


L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) si è infatti limitato a sottolineare nel suo ultimo rapporto
come la situazione contagi sembri al momento stabilizzata,
confermando però come il tasso di reinfezione sia aumentato sensibilmente da gennaio a oggi.

Eppure negli studi realizzati al di qua dei nostri confini non viene dedicato alcuno spazio
agli sfortunati che si sono trovati nuovamente positivi al virus:

mentre gli islandesi ne hanno tracciato un identikit,

per capire quali soggetti sono più a rischio,

da noi è una fitta nebbia ad avvolgere ogni dossier.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto