Vaccino

 
 
 

Io ricordo che non indietreggiavano davanti a centinaia di persone innocenti e inermi inginocchiate e intente a pregare...anzi bastonavano e sparavano coi cannoni ad acqua

Io ricordo che non indietreggiavano davanti a centinaia di innocenti e indifesi che manifestavano per i propri diritti assoluti...anzi bastonavano e ridevano...minacciavano e arrestavano

Ma non tutti sono come quegli innocenti indifesi
Ci sono anche i delinquenti veri...
Come a Genova 2001

Spiaze

p.s. è da ritenersi puramente casuale che i delinquenti, a Napoli come a Genova, fossero vestiti di nero(durante il teatro pandemico erano scomparsi...come l'influenza...lol)
 
Sicurezza ed efficacia erano i due capisaldi della campagna vaccinale.

Sul fatto che gli inoculi anti covid non avessero controindicazioni
e che servissero allo scopo per cui sono stati creati e messi in commercio per via sperimentale
non dovevano esserci dubbi e chi provava a mettere in discussione questi due capisaldi ha rischiato il linciaggio.

Ebbene, il tempo sta lentamente restituendo la verità su questo grande imbroglio mondiale
che in Italia è stato imposto con particolare virulenza e accanimento con lo strumento del Green pass.



Oggi parlare di sicurezza dei vaccini è un vero e proprio falso storico,
con la mole di effetti avversi e morti inaspettate registrate.

E anche il mito dell’efficacia, secondo il quale siamo usciti dalla pandemia grazie ai vaccini,
si sta lentamente sgretolando grazie ad un’inchiesta giornalistica di Fuori dal Coro,
che tira in ballo direttamente Aifa, l’ente preposto alla sicurezza del farmaco e della farmacovigilanza.


Due fatti di cronaca degni di nota ci aiutano a capire come le colonne della sicurezza e dell’efficacia si stiano sgretolando.


Il primo è un’iniziativa unica e ha a che fare con la sicurezza.
I danneggiati da vaccino sono stati a lungo silenziati, resi Invisibili,
dal nome del fortunato docufilm che con un tam tam spontaneo e mai cavalcato dalla stampa,
sta facendo conoscere in tutt’Italia questo dramma con sale sempre piene di persone.

Silenziati, inascoltati, curati con fastidio, i danneggiati da vaccino ci sono ancora
e dopo essersi riuniti nel Comitato Ascoltami sono pronti per un’iniziativa di piazza coraggiosa.


L’appuntamento è per sabato 18 marzo in 15 piazze italiane
dove verranno allestiti banchetti informativi sulle reazioni avverse da vaccino.
Da Asti a Verona, passando per Torino, Milano, Roma e Napoli.
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Silvia Vernò, è assieme a Federica Angelini, una delle fondatrici del Comitato e alla Bussola spiega l’iniziativa di sabato:

«È la prima volta che organizziamo banchetti simultanei su più piazze .
In ogni gazebo ci saranno sia danneggiati iscritti al Comitato che hanno subito reazioni avverse,
ma anche amici del comitato, vaccinati e non, ma che hanno deciso di aiutarci pur non avendo subito effetti avversi.
Insieme daremo informazioni con personale sanitario e legale che ha accettato di seguirci».


La presenza di personale non danneggiato, ma che condivide la battaglia per la verità, le cure e l’ascolto dei danneggiati da vaccino,
è forse la cifra più importante di questa iniziativa: durante la campagna vaccinale abbiamo assistito ad una sorta di “guerra civile”
che ha diviso i cittadini tra vaccinati e non vaccinati, tra responsabili e irresponsabili.

Ebbene, il fatto che si ritrovino ora tutti uniti in questa battaglia per la verità, prossimi a chi soffre maggiormente,
è la prova che gli italiani sono decisamente migliori dei politici che con ferocia hanno provato a dividerli.


L’idea del comitato è quella di creare rete tra le persone:
«Una rete di solidarietà, che è quello che ci è mancato in questi anni.
In tanti di noi siamo abbandonati al nostro dolore e sapere di non essere soli ci dà sostegno e aiuto».


Saranno presenti anche due petizioni:
quella per la causa che il Comitato sta portando avanti presso la Corte Europea dei diritti Umani (Cedu)

e la petizione rivolta al governo nella quale si fanno anche richieste concrete
tra cui l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui vaccini, un’indagine retrospettiva,
una farmacovigilanza attiva e la creazione di un codice esentivo specifico per sospetto evento avverso
che consenta ai danneggiati di poter svolgere esami e accertamenti senza doversi dissanguare economicamente, come a tantissimi è ormai successo.

Inoltre la creazione di ambulatori specifici in ogni regione per l’analisi dei casi e lo stanziamento di fondi ad hoc per la ricerca.


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Obiettivo, dunque, farsi conoscere e raccogliere adesioni
, perché
«tanti sono ancora i danneggiati che non sono usciti allo scoperto e non hanno chiesto aiuto».

Per fare questo, il personale aiuterà anche i nuovi iscritti che si presenteranno a compilare la scheda per la segnalazione all’Aifa,
primo passo verso il riconoscimento del danno da vaccino, il cui iter legale è ancora lungo e accidentato.


Come dimostra lo scoop di Fuori dal Coro, la trasmissione Mediaset condotta da Mario Giordano (QUI).
La giornalista Marianna Canè, nel servizio andato in onda martedì,
ha svelato in esclusiva gli scambi e-mail tra numerose Asl italiane e i vertici di Aifa.

Si tratta di materiale che risale all’inizio della campagna vaccinale
e che dimostra come l’efficacia del vaccino fosse già pesantemente compromessa.


La Canè ha raccontato di dirigenti Asl che comunicavano numerosi casi di reinfezioni di pazienti vaccinati,
ma riammalatisi di covid e di come per tutta risposta i vertici Aifa

consigliassero di insabbiare questo effetto indesiderato della campagna vaccinale perché avrebbe contraddetto le indicazioni dell’Ema.


Materiale compromettente per l’Aifa su cui non sarebbe irrituale
che una Procura provasse a fare luce,
perché farebbe venire meno il primo requisito dell’Agenzia del farmaco che è quello della farmacovigilanza.


In buona sostanza, le Asl comunicavano in molti casi l’inefficacia dei vaccini

che venivano spacciati per efficaci nel prevenire il virus

e l’Aifa faceva orecchi da mercante perché la campagna non poteva arrestarsi.


Un comportamento, se le mail dovessero trovare riscontri ulteriori e nuovi casi,
che mostrerebbe, esattamente come accaduto con l’inchiesta di Bergamo
le cui carte sono emerse in questi giorni,

che si è spacciato per verità scientifica

una precisa esigenza politica

basata su una narrazione

che oggi si sta svelando come falsa e strumentale.



Nel frattempo danneggiati ed esclusi dal lavoro hanno pagato il conto più salato di questa follia.
 

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