Vaccino

Non è stato nominato da nessuno,
eppure si permette di attaccare con astio qualsiasi affermazione
che a suo insindacabile parere sia una “bufala”.

E poiché ha molti seguaci
il malcapitato viene esposto al pubblico ludibrio della gogna della Rete.

Una sorta di “squadrismo mediatico” della peggior specie.

A parte la rozzità del metodo, non si capisce perché lui debba essere accettato come Papa
quando obiettivamente non ha i numeri neppure per fare il semplice diacono.

Si tratta di un problema anche di democrazia, correttezza e legalità.

Puente non è legittimato da nessuno a fare le pulci al mondo intero
in nome di una sua presunta autorevolezza che non gli è riconosciuta,
soprattutto quando non vuole che nessuno indaghi sulle sue affermazioni.

Se vediamo il suo CV è alquanto scarno ed inadeguato all’Alto Magistero che dice di perseguire.

Puente risulta possedere solo una laurea triennale in “Scienze e Tecnologie Multimediali”
conseguita all’Università di Udine dal 2001 al 2012.


Della debolezza del titolo se ne deve essere accorto lui stesso perché scrive su Linkedin che:

“Ho impiegato tanto a laurearmi,
ciò è dovuto al fatto che ho preferito iniziare fin da subito un'esperienza lavorativa”


e poi ancora:

“Sto valutando, in futuro, un'ulteriore laurea”.

Dunque non solo ha una triennale di scarso impatto
ma mette le mani avanti dicendo che sta valutando una ulteriore laurea
di cui però naturalmente non si vede traccia.

E poi –diciamolo francamente-12 anni per laurearsi non depongono bene a suo favore.
Non è certo un fulmine di guerra.
 
Per il diploma non è che stia messo meglio
perché ha fatto un Istituto Statale d’Arte occupandosi di “Graphic art, graphic design, web”.

Inoltre aggiunge che ha seguito un corso (uno solo!) in “Scienze e Tecnologie Multimediali”.

Però si occupa di tutto:

dalla fisica quantistica,
alla medicina,
all’economia,
alla politica,
ai viaggi spaziali,
all’ingegneria,
ai folletti,
agli gnomi
e pure agli elfi.

Si tratta di un tuttologo privo di qualsiasi competenza specifica.

Insomma non siamo certo di fronte ad un Einstein o un professore di Stanford, ecco.

Anche sul giornalismo qualcosa da dire c’è.

Puente sono decenni che si vanta di essere un “cacciatore di bufale (altrui)”
ma giornalista professionista è diventato solo nel novembre del 2021.

Come mai?

E siamo contenti per lui e gli diamo il benvenuto al Convento
però come novizio avventizio e non come Priore, perché i numeri non ce li ha per farlo.

Il Fact checking a cui lo abbiamo volutamente sottoposto ha svelato due cose.

Che le sue affermazioni non sono indagabili (se no si arrabbia per lesa maestà)
e che poi fare il Fact checking non è una attività così simpatica per chi la subisce, vero Puente?
 
Sui social è attaccato da masse di utenti
inferociti di essere giudicati da un Re senza scettro autonominatosi Censore Massimo
e per di più dal francamente assai misero CV.

Un utente ha colto lo spirito della nostra piccola indagine scrivendo:

“Caro Puente chi di Fact checking ferisce di Fact checking perisce. Stacce”

e proprio questo era lo spirito della cosa.

E se proprio si vuole a tutti i costi giudicare il lavoro dei colleghi e delle persone
–cosa non molto bella da farsi- sarebbe bene che sia costituita una commissione pubblica,
magari da parte dello stesso Ordine e regolarmente eletta.

Di censori autocratici che oltretutto non sono indipendenti
perché partner –ad esempio- di Facebook (come è Open) non sappiamo che farcene.

Ah, dimenticavo, regolarizzi la sua posizione con il sito dell’Ordine nazionale dei giornalisti
così evita seccature da quei curiosoni dei suoi colleghi.
 
a resistere :DD: :DD: :DD: :DD: :DD: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

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