SONO SANI: S A N I
E' ora di finirla conla discriminazione delle PERSONE SANE.
PERCHE' SAPPIAMO BENISSIMO TUTTI CHE CHI E' SIERATO
PUO' PRENDERE IL VIRUS (INFLUENZA) E LO PUO' TRASMETTERE.
B A S T A D I S C R I M I N A R E L E P E R S O N E S A N E.
Le situazioni che si sono venute a creare sono essenzialmente due:
da un lato infermieri ai quali non hanno ancora somministrato la terza dose
e dall’altro infermieri che dopo essere stati positivi a SARS CoV-2 hanno trascorso i 180 giorni previsti e non si sono vaccinati.
“Delle nuove sospensioni – spiega Pedrotti – una cinquantina sono colleghi che lavorano in azienda sanitaria,
qualche professionista in RSA , una parte che opera in strutture private o come liberi professionisti e infine anche alcuni infermieri pensionati”.
L’impatto di queste sospensioni sui servizi, al momento è limitato ma, spiega Pedrotti,
“rimane ovviamente il fatto che
queste sospensioni vanno ad aggiungersi a quelle già in essere.
Le dotazioni del personale sanitario sono tirate all’osso,
in particolare in alcuni contesti assistenziali sono sottodimensionate come nelle RSA e quindi la situazione rimane delicata.
E’ necessario, sicuramente, come più volte rappresentato e sostenuto dall’Ordine con specifici documenti
un potenziamento associato alle strategie proposte per far tornare la professione infermieristica attrattiva”.
La situazione delle Rsa in Trentino, dal punto di vista del personale rimane ancora molto delicata.
Sono diverse le strutture che si trovano con numeri al limite e il peso su chi lavora si fa sempre più sentire.
Negli ultimi mesi, però, Upipa ha deciso di seguire una strada che già altre strutture stanno seguendo in altre regioni d’Italia.
Quello di rivolgersi a delle agenzie per il reclutamento di personale dall’estero.
“Ci siamo attivati –
ha spiegato a il Dolomiti la presidente di Upipa, Michela Chiogna
– con delle agenzie di reclutamento dall’estero perché questo è un possibile canale visto che in Italia infermieri non si riescono a trovare.
Quando arrivano ovviamente viene impostato anche un periodo di affiancamento per la lingua”.
In questo momento sono circa una decina gli infermieri arrivati dall’estero e inseriti nelle strutture.
Ci sono infermieri dal Paraguay, dall’Ucraina e anche dall’Albania.
La ricerca ovviamente va avanti perché sono figure molto importanti all’interno delle Rsa.
Il tema del personale è proprio uno di quelli che le Rsa vorrebbero discutere con la Provincia
assieme a quello dell’emanazione delle nuove direttive riguardanti il 2023 che si chiede avvenga in tempi brevi e non a dicembre.
Su questi aspetti ha lavorato nel corso dell’estetate la consulta dei direttori Upipa p
er essere poi pronti al confronto con la Provincia. Confronto che però non è ancora fatto.
“C’è il tema del rafforzamento del personale sanitario – spiega la presidente Chiogna –
e su questi aspetti abbiamo anche discusso con la Cisl tanto che esiste un protocollo che però è rimasto ad oggi fermo.
Esiste anche un problema che andrebbe risolto che è quello dell’impossibilità da parte delle Rsa di poter far lavorare medici specializzandi.
E’ una limitazione enorme in un momento di carenza come quello che stiamo vivendo”.
Le richieste di incontro dell’Upipa con la Pat hanno l’unico obiettivo di non arrivare a fine anno con problemi sempre più grossi.
“Non vogliamo arrivare ad una situazione drammatica sul personale e doverci trovare a discuterne a dicembre – conclude Chiogna-
ed è per questo che vogliamo affrontare adesso la questione. Non possiamo rimanere in camera d’attesa per mesi”.