Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (18 lettori)

probabilità recovery

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amorgos34

CHIAGNI & FOTTI SRL
Jpm

OPEC Meeting: Stasis prolonged



The 166th Meeting of the Conference of the Organization of the Petroleum Exporting Countries has concluded with a reaffirmation by its members of the 30 mbd production target. Brent crude futures prices have fallen rapidly following the conclusion of the conference extending the $10/bbl decline witnessed over the course of November, largely in anticipation of such an outcome. With 1Q2015 looming large on the horizon and with reports of a bumper West African loading programme for exports already announced for January, we reiterate our view (Oil Market Monthly: OPEC stasis creates further downside price risks, 07-Nov-2014) that prices will weaken further in the coming weeks.

Commitment to the 30mbd production target highlights a flaw in OPEC’s current setup, in our view. With a collective target that no single country is responsible for delivering, they are jointly responsible but not accountable for any overproduction versus it. Furthermore, adherence over the course of 1H2015 to the target of 30 mbd is by no means assured. Compliance by member countries with agreed country-specific production targets has varied over time, with some member states better able to coordinate production levels than others. We note that reports indicate that the combined loading schedules for Nigerian and Angolan exports are set to reach fresh five year highs in January, which we expect to add to crude market pressures.

Nevertheless, even if OPEC adjusts production to 30 mbd by the start of 2015 – and that in itself seems unlikely - we note it would still be insufficient to balance markets in 1H2015. We project a total stock build in 1Q2015 of +1.3 mbd and 0.3 mbd in 2Q2015 if OPEC cuts to 30mbd. This stands far in excess of the five-year average first quarter increase in stocks of 0.4 mbd. OECD first quarter crude stocks built on average by 0.5 mbd over the past five years, while OECD product inventories typically drew by -0.4 mbd. Data from those non-OECD countries that consistently report stocks within the JODI data collection framework, point to a five-year average first quarter build of 0.2 mbd in crude and a 0.1 mbd in products.

Despite the substantial move lower in prices already witnessed today, we continue to expect that prices will weaken over the remainder of 4Q2014. The speed and depth of the adjustment in prices remains unclear at this juncture, but ultimately we continue to view lower prices as the catalyst that will motivate OPEC to cut. Today’s meeting reaffirms our expectation that Brent will likely trade under $70/bbl in the coming months, absent a material shift in projected demand, or supply. As noted in our 2015 Commodities Outlook, the alternative to OPEC reaching an agreement is a much slower adjustment process driven by adjustments to non-OPEC supply. This alternative scenario would involve lower prices than we have forecast and would take longer to achieve than we currently assume in our published forecasts. However, cuts to investment on the supply side of the market would in time set the stage for a recovery in prices, in our view, as demand growth improves in the medium term.
 

Obi W. Kenobi

Forumer attivo
Ciao Obi,

benvenuto.

In tuo onore ripropongo un non recentissimo (ma ancora attuale) report di JPM (già postato qui, di là non mi azzarderei, non so se l'hai letto)

Mi piacerebbe una tua opinione sul report (non solo sulle ultime tre righe che comunque reputo da tenere in considerazione)

Io e altri (penso a GML, anche se non sono sicuro) non entriamo, al momento , non solo per la "questione petrolifera" ; ma per motivi endogeni all'economia venezuelana.

JPM fa dei bei report, abbastanza approfonditi. tutto quello che dico di seguito è frutto dei dati che ho studiato e della mia visione, non è detto sia realmente così, ma è quello che penso.

personalmente preferisco i documenti firmati da grisanti o rodriguez, sono venezuelani e capiscono meglio la questione... io ho dei bei dubbi sull'esito delle operazioni nazionali "da fare", intendo svalutazione, petrocaribe, sussidi... per uno che non ci vive è difficile capire la soglia fra fattibile e non fattibile per quanto riguarda la rivoluzione bolivariana, il costo sociale è una cosa che ha importanza primaria... io posso ipotizzarlo e sperare di non sbagliare. d'altronde sul venezuela ci ho investito una parte congrua del mio patrimonio, sono pronto anche a ristrutturazione, se avessi certezze ci avrei messo tutto o dualmente niente.

quello che mi hai postato non è l'ultimo, pochi giorni fa ha rilasciato quello aggiornato, se non lo hai te lo posto... facendo riferimento a quest'ultimo, sono condivisibili le riflessioni su maduro, tensioni sociali, appoggio... sulle "hard choises", i dati non mi tornano tanto...

Increasing oil production will be challenging in the short term -> nello short term, impossibile... che si possano fare JV sull'orinoco, certo... total, chevron, repsol... sono tutte interessate...

Petrocaribe remains a political priority -> qui non citano il costo politico internazionale di un taglio (netto) a pretrocaribe... i medici da cuba, il prestigio nel golfo... non sono cose secondarie, infatti ramirez ha categoricamente detto che il sussidio a cuba ci sarà (prezzi di "favore") ma ha detto che non esclude la cartolarizzazione di tutti gli arretrati, magari su lungo periodo (si legge anche 25 anni, 10 mld di usd a spanne)...

China is maintaining, but not increasing exposure -> ho altri dati... alla cina adesso stanno andando 600k barili, di cui 300k da un vecchio accordo a prezzi fissi e 300k a prezzi dipendenti dal petrolio. una di queste 2 tranche, non so quale, è stata flessibilizzata dai cinesi, permettendo a PDVSA di venderla ad altri per avere appoggio nel breve... non hanno regalato, hanno flessibilizzato. torres adesso è in cina a negoziare, non so cosa, non so con chi... potrebbe essere con la banca (una delle 5 nazionali a cui si appoggia ora PDVSA), potrebbe essere con petrochina. questo mese è arrivato il primo carico di oil a qualità maggiore, blend con liviano algerino.

Transparency of funds is positive, but not very significant -> a me risultano circa 40 mld fra tutti i vari fonden, liquidi PDVSA, fondi pensione, riserve. circa 15 in riserve d'oro...

per il resto sono abbastanza d'accordo, sulla vendita di CITGO se ne occupa lazard, c'è fumo se si vende o non si vende dopo le parole di torres. se opec vuole bloccare lo shale, è una risorsa da considerare... e valendo molti soldi (maduro vuole 15 mld, il valore è fra 8 e 10) tutela gli investitori da default...

per il resto, di tornare a casa su ogni rally... dipende da cosa vuoi fare, da come hai il portafoglio, dall'operatività... io di high yield migliori (statali) non ne ho visti, si può valutare forse ucraina, ma a marzo i problemi non c'erano...

Hai mai valutato un ingresso in PDVSA ?

quando si parla di venezuela e PDVSA, non si sbaglia molto se si confondono... però uno statale fornisce sempre un recovery, un'azienda non è detto. poi che girino discorsi dalle parte di caracas, per i più negativi, che bisbigliano che potrebbe esser preferibile, nel peggiore dei casi, far fallire lo stato e mantenere "intonsa" la storia della compagnia è una cosa da considerare. però io cercavo davvero un "high yield" per cui ho preso quello che rende di più...

Gli USA possono fare una cosa semplicissima per stabilizzare la situazione ... bombardare i pozzi dell'ISIS e (in parte) quelli libici ... tanto per ridare l'omaggio agli emiri.

ma magari! obama fra 2 anni è a fine mandato, mi sembra più intenzionato a regolarizzare i suoi fratelli africani che far girare l'economia delle armi... ma vabè...
 
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qquebec

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no panico per Paesi Golfo da calo petrolio

MILANO (MF-DJ)--La decisione odierna dell'Opec conferma che "i Paesi del Golfo si sono preoccupati troppo per il recente crollo dei prezzi del petrolio". Lo sottolinea Jason Tuvey, economista di Capital Economics, spiegando che era certo che "questi Stati, guidati dall'Arabia Saudita, avrebbero resistito alle pressioni di alcuni membri minori" sul taglio della produzione. "Il punto cruciale è che la regione è in una posizione forte (in grado di, ndr) assorbire il colpo dovuto al calo dei ricavi", evidenzia l'esperto. Di conseguenza, "è improbabile che un periodo di prezzi bassi causi il collasso della crescita". Al contrario, "i Paesi del Golfo potrebbero vedere dei vantaggi nel lungo periodo, soprattutto per la stretta sull'industria dello shale", conclude l'esperto.
 

qquebec

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MILANO (MF-DJ)--Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sostengono la decisione dell'Opec di mantenere invariato il tetto di produzione di petrolio a 30 milioni di barili al giorno e di lasciare che il mercato si equilibri da sè. Lo ha scritto su Twitter il ministro del petrolio degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed Faraj Al-Mazrouei. Gli EAU guardano "alla stabilità del mercato nel lungo termine senza fornire soluzioni veloci, continueremo a essere un fornitore mondiale affidabile di petrolio", ha proseguito il ministro. "La decisione presa va a vantaggio del mercato, dei clienti e dell'economia mondiale", ha concluso Al-Mazrouei.

(... soprattutto a vantaggio del Venezuela :lol: :wall:)
 
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