tommy271
Forumer storico
Carissimo per un paese che ha un patrimonio nell'ordine di trilioni di dollari dichiararsi in fallimento è un po' complicato, non dico impossibile, bensì complicato in quanto dovrebbe congelare commercialmente tale patrimonio, o al più confinare la commercializzazione all'interno del paese.
Appena cercherebbe di collocare tale patrimonio all'estero gli sciacalli della finanza internazionale, attraverso i loro agenti, giudici e polizia, finirebbero per paralizzarne il traffico o almeno renderlo difficoltoso. Il beneficio del fallimento sarebbe quindi vanificato. Insomma i costi-benefici di un fallimento per un paese come il Venezuela penderebbero sui costi e non certo sui benefici. Poi tutto è possibile ma la razionalità credo militi contro il fallimento. Infine credo che i problemi di liquidità il Venezuela li risolverà con l'allungamento delle scadenze pagando regolarmente le cedole in attesa della ripresa, che probabilmente avverrà (si veda il mio precedente post), del prezzo del greggio.
Questo dovrà essere fatto in accordo con i bondholder, ovviamente.
Al momento non c'è nessuna proposta.
C'è solo quel vago rumors dello scorso anno di uno slittamento delle scadenze PDVSA.
Poi, il silenzio completo.