Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1 (3 lettori)

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
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tommy271

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Andamento bonos



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junior63

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i 112 seggi dovrebbero essere officiali...

@tommy: vediamo fra qualche ora.

http://www.el-nacional.com/tu_decides_2015/Mayoria-calificada-MUD-circuito-Aragua_0_752924720.html

In questo circuito la differenza era di poco più di 300 voti, adesso vanno a ricontare i voti di un seggio manuale, spero di sbagliarmi ma durante il trasporto dalla periferia agli uffici del CNE, non credo sia difficile iniettare voti sotto la zelante custodia di funzionari rojo-rojito.
Ci sono anche seggi già assegnati al PSUV che la MUD contesta e dovranno essere ricontati, però per adesso i 112 non ci sono e per l'eventuale riconteggio passeranno mesi.
 

tommy271

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@tommy: vediamo fra qualche ora.

Si sale e si scende ... comunque oil a livelli veramente minimi, metterà molte economie in difficoltà.

Non ultima quella del Venezuela ... ma i wahabiti tengono le casse piene e continuano a pompare ... sperano che intanto l'amico Maduro faccia default e tolga un pò di produzione dal mercato per qualche tempo :lol:.
 

Obi W. Kenobi

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Si sale e si scende ... comunque oil a livelli veramente minimi, metterà molte economie in difficoltà.

Non ultima quella del Venezuela ... ma i wahabiti tengono le casse piene e continuano a pompare ... sperano che intanto l'amico Maduro faccia default e tolga un pò di produzione dal mercato per qualche tempo :lol:.

si sale, la vedo dura. la figura di up è un HF che ha chiuso lo short. credo che nei prossimi due giorni ci possa essere un altro sciacquone con i dati delle scorte, dovuto ad alcuni fattori fra cui continental che ha rollato 28 rigs in bakken.

poi posso sbagliarmi come tutti, viste le quotazioni speculate. ma quando mesi fa dicevo che se gli USA non calano, le scorte si riempiono, bla bla bla... l'importante è avere una strategia per tutti e due gli scenari.
 

riky2013

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elezioni

Originalmente inviato da junior63 Visualizza messaggio
MUD 107 + 3 indigena = 110
PSUV = 55
2 in disputa, faranno di tutto perchè la MUD non arrivi a 112, con i voti riportati alla MUD dai testimoni ai seggi risultano entrambi vinti.
Stanno ricontando i voti , guarda caso in uno dei due, il perdente PSUV sarebbe el "Pollo" Carvajal, ricordate il generale ritirato arrestato a Aruba e poi rilasciato? proprio lui, se perde non avrà l'immunità parlamentare e se il governo gli da un posto istituzionale l'assemblea con la maggioranza di 112 lo può destituire.

ma da dove vi arrivano questi dati
 

riky2013

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default

riginalmente inviato da tommy271 Visualizza messaggio
Si sale e si scende ... comunque oil a livelli veramente minimi, metterà molte economie in difficoltà.

Non ultima quella del Venezuela ... ma i wahabiti tengono le casse piene e continuano a pompare ... sperano che intanto l'amico Maduro faccia default e tolga un pò di produzione dal mercato per qualche tempo .




In risposta ad una lettera ricevuta dall'Italia, le mie considerazioni sul perché il Venezuela non andrà in default. Oggi si parla molto di debito pubblico e di possibile default per esempio della Grecia, dimenticando spesso gli USA, secondo me paese destinato al fallimento; nei media internazionali si parla anche di un possibile default del Venezuela, anzi certi analisti finanziari "interessati" danno praticamente per scontato il default del Venezuela. Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito il testo della lettera ricevuta. La lettera è firmata, ma per correttezza evito di pubblicare il nome dello scrivente. "... Sono uno studioso indipendente dei problemi dell’America Latina, ho trovato la sua mail nel blog. Mi permetto di contattarla per avere una sua view sulla situazione venezuelana, molti analisti finanziari ritengono che il paese non riuscirà a pagare gli interessi sul debito pubblico e fallirà, l’inflazione si aggira intorno al 200% e inoltre so che a dicembre ci saranno le elezioni. Cosa pensa che accadrà? La ringrazio in anticipo e la saluto cordialmente".
Il Venezuela non andrà in default. Questa è la mia opinione. E' vero che l'inflazione in Venezuela per l’anno in corso si aggira attorno al 150-200%, cosi come pure è evidente una contrazione del PIL e soprattutto delle riserve internazionali, che un tempo erano il punto di forza dell'economia venezuelana; è vero che i prezzi del petrolio continuano ad essere bassi e la situazione economica generale del paese è difficile.
Gli analisti finanziari, di cui si parla nelle lettera ricevuta che prefigurano il fallimento, il default del Venezuela perché secondo loro non riuscirà a pagare gli interessi sul debito, non prendono in considerazione alcuni elementi. Ovviamente le loro analisi sono interessate, miranti a diffondere nell’opinione pubblica internazionale proprio l’idea che il Venezuela stia andando incontro ad un default, cosa della quale io francamente dubito per i motivi che espongo a continuazione.
Prima di tutto il bilancio del governo venezuelano, anche quando i prezzi del petrolio erano a 100 dollari ed oltre, era compilato tenendo in conto prezzi notevolmente inferiori. Anche il bilancio di quest’anno 2015, approvato a giugno/luglio dello scorso anno, quando i prezzi del petrolio erano ancora a 100 dollari, prevede un prezzo del petrolio a 60. Con un prezzo attuale del petrolio attorno a 55 dollari, il bilancio venezuelano presenta si un deficit, ma non è enorme; per coprire questa differenza il governo sta utilizzando differenti strategie: ricorre alle proprie riserve internazionali, che in effetti stanno diminuendo, essendo passate da 22 miliardi di dollari di inizio anno ai 16 miliardi attuali (1) ; sta impegnando una parte del proprio oro (2) , anche se in realtà le riserve auree del Venezuela sono stabili e continuano ad essere le più alte dell’America Latina (3) ; sta ricorrendo al prestito, soprattutto con i cinesi.
Altro fattore che molti analisti finanziari dimenticano nelle loro analisi "interessate" sono le risorse naturali di cui il Venezuela è ricco. Il Venezuela non possiede solo petrolio, ma anche gas, bauxite (alluminio), ferro, coltan, terre rare, acqua e assieme a tante altre anche oro.
Tutti sanno che il Venezuela possiede la riserva petrolifera più grande del pianeta, al momento oltre 300 miliardi di barili, che saliranno sicuramente a 500/600 miliardi nei prossimi anni. Quando si parla di riserva petrolifera si fa riferimento al petrolio estraibile con la tecnologia attuale, la cui estrazione è economicamente conveniente. In realtà la quantità di petrolio presente in Venezuela è enormemente superiore; nella sola Fascia dell’Orinoco, la regione con la più grande riserva petrolifera del mondo, si trovano più di 1.100 miliardi di barili. Man mano che la tecnologia progredisce si inglobano nelle riserve effettive anche quei miliardi di barili che prima non potevano essere estratti o non risultava economicamente conveniente estrarre. Di questi dati gli analisti finanziari interessati pare proprio che non ne tengano conto.
Anche le riserve di gas sono enormemente aumentate in questi ultimi anni, diventando il Venezuela anche per questo prodotto uno dei principali attori del mondo. Attualmente si stima una riserva di 196.000 miliardi di piedi cubici di gas, che fa del Venezuela l’ottava riserva di gas del mondo; secondo ENAGAS, l’Ente Nazionale del Gas, il Venezuela passerà presto ad essere la terza riserva di gas del mondo (4) .
Ciò di cui “ignorano” molti analisti finanziari è la grande ricchezza di coltan e oro presenti in Venezuela. Dato che la maggior parte dei dati riguardanti le riserve delle risorse naturali presenti nel nostro pianeta sono forniti dal US Geological Survey (USGS), ovvero l’Agenzia di Geologia del Governo degli Stati Uniti, molti dati sono manipolati a sua convenienza. Per esempio, prima dell’avvento di Chavez, al Governo dal 1999, il petrolio della Fascia dell’Orinoco per l’USGS non era considerato tale, ma bitume naturale, venduto a prezzi notevolmente inferiori al petrolio.
Oggi succede la stessa cosa con le cifre del coltan e delll’oro. Il Coltan è una miscela complessa di columbite e tantalite, due minerali della classe degli ossidi che si trovano molto raramente allo stato puro. Il coltan si usa nell'industria metallurgica per la preparazione di leghe metalliche con elevato punto di fusione, per aumentare la resistenza alla corrosione in alcuni tipi di acciai inossidabili; è utilizzato nell’industria elettronica e dei semiconduttori per la costruzione di condensatori ad alta capacità e dimensioni ridotte, usati in telefoni cellulari e computer. È un minerale considerato strategico dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, pertanto si comprende facilmente la sua enorme importanza ed il suo elevato prezzo, superiore a quello dell’oro e dei diamanti. Ebbene si stima che il Venezuela, come annunciato da Chavez (5) abbia riserve per oltre 100.000 tonnellate di coltan.
Per quanto riguarda l’oro, USGS stima che ci siano nel mondo riserve per 55.000 tonnelate . Tali dati però sono sicuramente sottostimati o per essere più esatti sono manipolati, se è vero che altre fonti danno dati differenti (6) . La manipolazione riguarda i dati dei due paesi che possiedono le più importanti riserve di oro, ovvero il Sud Africa ed il Venezuela. Il Venezuela, secondo stime annunciate da Chavez, su studi di società iraniane e russe, ha nel proprio sottosuolo riserve in oro per oltre 25.000 tonnellate (7) . Per capire tale dato basta dire che equivale a quasi tutto l’oro detenuto da tutte le banche centrali del mondo.
Con tutte queste riserve di materie prime il Venezuela può fallire? Può andare incontro ad un default? Indubbiamente no! In caso di difficoltà estrema, per esempio potrà sempre vendere a futuro la produzione di petrolio alla Cina, come in effetti sta facendo, in cambio dell'anticipo dei pagamenti, ovvero liquidità per pagare anche eventuali interessi sul debito.
Russia, l’altro importante partner commerciale del Venezuela, secondo quanto rivelato da Max Keiser in una sua recente trasmissione di Russia Today (8) , vorrebbe acquistare 5.000 tonnellate di oro che ovviamente non riesce a trovare, perché nel mercato mondiale non esiste tale quantità; anche la Cina, pur essendo oggi il primo produttore mondiale di oro, davanti al Sud Africa, cerca continuamente oro. Quindi in casi estremi il Venezuela potrebbe proporre a Cina e Russia la creazione di società miste per la estrazione dell’oro presente in Venezuela.
Infine c’è ancora un altro fattore di cui gli analisti finanziari interessati non tengono conto: il Venezuela potrebbe decidere di vendere i Bolivar! Fatto non preso in considerazione da nessun analista internazionale. Il Bolivar è la moneta nazionale del Venezuela, oggi debolissima, ma che potrebbe apprezzarsi moltissimo. Il Venezuela vende petrolio in dollari, ma potrebbe decidere di venderlo una parte in dollari ed una parte in Bolivares; ciò costringerebbe i compratori del suo petrolio a rifornirsi di Bolivares ovviamente dalla Banca Centrale del Venezuela; l'aumento della domanda di bolivares, rafforzerebbe il suo valore rispetto al dollaro; ciò si tradurrebbe in una riduzione del valore del debito espresso in dollari e quindi anche degli interessi espressi in dollari; ma il Venezuela potrebbe anche decidere di passare all’instaurazione del Bolivar d’oro. Ciò non è utopia proprio perché il Venezuela possiede tantissimo oro, la seconda riserva di oro del mondo e – ripetiamolo pure - praticamente equivalente a quasi tutto l’oro che possiedono tutte le banche centrali del mondo.
Il default di un paese ricco di risorse naturali come il Venezuela non sembra proprio possibile. Il Venezuela possiede i principali prodotti richiesti dal mercato mondiale attuale: petrolio, gas, oro, coltan, bauxite, ferro, terre rare, uranio (non sfruttato attualmente in Venezuela), senza dimenticare il cacao “Chuao” la qualità di cacao più pregiata e più richiesta nel mercato mondiale.


quale sarebbe la convenienza sui mercati internazionali di un default politico
il venezuela non e' l'argentina..............forse ci sono dei poteri forti esterni che vogliono ilcontrollo dell'oil..................'''
 

Obi W. Kenobi

Forumer attivo
http://www.el-nacional.com/tu_decides_2015/Mayoria-calificada-MUD-circuito-Aragua_0_752924720.html

In questo circuito la differenza era di poco più di 300 voti, adesso vanno a ricontare i voti di un seggio manuale, spero di sbagliarmi ma durante il trasporto dalla periferia agli uffici del CNE, non credo sia difficile iniettare voti sotto la zelante custodia di funzionari rojo-rojito.
Ci sono anche seggi già assegnati al PSUV che la MUD contesta e dovranno essere ricontati, però per adesso i 112 non ci sono e per l'eventuale riconteggio passeranno mesi.

lo ha twittato circa un'ora fa martinez, giornalista di prodavinci, dicendo che per 83 voti la MUD si è presa il C3 di aragua.

non saprei dove cercare fonti maggiormente attendibili, ognuno ha una versione discordante...
 

riky2013

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Elezioni

Sai cosa penso che sara' meglio che ci sia un equilibrio tra i due partiti, il parlamento al mud la presidenza a maduro
 
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