Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
L'unico problema della Cina non è per i rifornimenti, quanto per il prestito concesso da 50/60 MLD ... li riavranno (in caso di default) ma avrà qualche ripercussione a Pechino.

Il problema di PetroCaribe si risolverà in un'emergenza per l'area ... sarà in carico agli USA (infatti cercano di evitare derive catastrofiche alla questione venezolana).

Per il consumo interno sarà molto problematico, infatti la stessa MUD (almeno sino a questo momento) ha evitato prove di forza ... idem dicasi per lo stesso PSUV. Prevale il duro scontro istituzionale, senza trascinare la gente per le strade.

Su Petrobras resto più ottimista rispetto a PDVSA, con tutte le problematiche del caso.

Il dato in neretto rimbalza molto spesso da parte di varie testate, l'ultima volta che ho letto il documento, quella era la capienza max e quanto era stato dato complessivamente, al lordo dei pagamenti/rimborsi e quindi l'ancora dovuto era sotto i 30MLD.
Ti evito la risposta che mi faccio da solo: si ma non passando più in AN non possiamo più leggerlo ed essere sicuri, quindi come min il dato è del 2015.
Esistono tante verità ........credete alle Vs celluline grige
 
Il dato in neretto rimbalza molto spesso da parte di varie testate, l'ultima volta che ho letto il documento, quella era la capienza max e quanto era stato dato complessivamente, al lordo dei pagamenti/rimborsi e quindi l'ancora dovuto era sotto i 30MLD.
Ti evito la risposta che mi faccio da solo: si ma non passando più in AN non possiamo più leggerlo ed essere sicuri, quindi come min il dato è del 2015.
Esistono tante verità ........credete alle Vs celluline grige

Esatto, l'opacità è massima... su tutto il tramo chino.
Non sappiamo neppure quanto oil in più hanno dovuto dare, per compensare il prestito... relativamente alla caduta del prezzo.
 
Los bonos de #PDVSA abren al alza, menos el PDVSA 35 que prácticamente no muestra variación

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PETROLIO - UNA RISALITA SOSTENUTA DALL' INDIA 20/05/2016 14:40 - ALN
Il Paese asiatico prende saldamente in pugno il testimone di grande protagonista dell' area e punta allo sviluppo delle sue infrastrutture come emerge dalla forte crescita di domanda di materie prime ed in particolare del petrolio. Il tutto con l' approvazione dei mercati e dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l' ha presa per mano al posto della Cina, che ha gia' corso molto negli ultimi due decenni.

L' India parte dalle infrastrutture, ma senza energia diventa difficile costruire ponti, reti autostradali, acquedotti eccetera. Idem, dunque, per il trasporto di merci e persone, dove ormai la bicicletta e il riscio' non sono piu' sufficienti e diventano obsoleti. Ed allora ecco che il basso costo del petrolio di questi ultimi mesi fa gola a Nuova Delhi, che nel mese di aprile aumenta la domanda di oltre il 15% sostenuta dagli Stati Uniti anche sul versante dei piani di sviluppo economico. Sviluppo a seguito del quale la domanda di petrolio varca la soglia dei quattro milioni di barili al giorno, superando il Giappone che ha invece toccato il minimo dal 1988. Ancora piu' elevata la crescita sui prodotti raffinati, ove le importazioni indiane sono aumentate del 60% e segnato un nuovo record storico. Ma c' e' pure altro poiche' secondo un recente studio dell’Oxdord University for Energy Studies, ' la domanda di petrolio dell’India e' sul punto di decollare analogamente a quella cinese nel 1990' . Il tutto a seguito dei cambiamenti strutturali guidati dalla politica. Da rilevare al riguardo che Nuova Delhi ha disegnato il suo programma di sviluppo economico su un modello che favorisce l’aumento dei consumi petroliferi. E cosi', mente la Cina rivolge i sui consumi all’interno del Paese, il programma ' make in India' battezzato dal Governo di Narendra Modi, prevede che la fetta di Pil generata dal settore manifatturiero salira' dal 15% attuale al 25% atteso per il 2020. Un obiettivo che secondo l’Oies promette di incrementare di almeno un terzo la domanda petrolifera. Ed e' anche per questo che secondo alcune case di gestione che monitorano attentamente il movimento dell’oro nero, l’incremento della domanda indiana potrebbe portare il petrolio nel 2017 a salire anche a 60/70 dollari al barile; livello di equilibrio sostenibile nel medio periodo.

www.marketinsight.it



Aggiungo che 650 milioni di africani sono senza energia elettrica che, l'Europa da 8 anni ha bruciato il manifatturiero di paesi come l'Italia grazie alle politiche di austerità e grazie alle sanzioni alla Russia. Immaginiamo dove potrebbe essere il petrolio se 3/4 d'Europa riprendesse a crescere e se meno africani rimanessero al buio, senza considerare se smettessero di fare guerre, scannarsi l'uno con l'altro, decidendo una volta per tutte che è meglio costruire la pace, i ponti e le comunicazioni per il benessere dei popoli, avendo sempre presente che, prima o poi debbono crepare pure loro!
 
ORONews economica tedesca | Pubblicato:20:05:16 01:27 guardare
La Banca industriale e commerciale cinese Nazionale della Cina ha acquisito uno dei più grandi del mondo complessi Vault per l'oro a Londra.E 'l'ultimo passo per il momento una serie di misure, che ha esteso la sua influenza sulla negoziazione dei metalli preziosi fisici e posizionati sua moneta nei confronti del dollaro il paese.

Chinas Staatsbank kauft Groß-Tresor für Gold in London

"Inoltre, il prezioso scambio di metallo Shanghai Gold Exchange è stata anche la prima volta nel mese di aprile il prezzo dell'oro in valuta nazionale Yuandeterminato. Il prezzo ha dato due volte al giorno determinato da 18 istituzioni finanziarie e commerciali - oltre a 15 cinesi e tre stranieri (Standard Chartered Bank, l'australiano-neozelandese ANZ Bank e le MKS oro casa commercio svizzeri).L'introduzione del prezzo dell'oro in yuan non è solo un attacco al centro commerciale di Londra, su cui sarà determinato il prezzo di riferimento dell'oro in dollari. Con l'integrazione promossa dello yuan con il commercio di oro, la Cina sta espandendo la sua moneta nazionale, come alternativa globale al dollaro."


Rammento che siamo in attesa di conoscere i risvolti pratici di quest'accordo:

BCV e l'alleanza esecutivo spinta con la Cina per incrementare la produzione mineraria

7 AGOSTO, 2015

El oro y el BCV - BCV y Ejecutivo impulsan alianza con China para potenciar la producción minera
 
Bonos soberanos abren con tendencia mixta este viernes

Arca Análisis Económico


El comportamiento de los bonos soberanos abre con tendencia mixta y en promedio ceden 0.04 puntos respecto al cierre anterior.

*La parte corta de la curva muestra la mayor variación, con la mayor pérdida reflejada en el Venz 2018 cupón 13.625% el cual retrocede 0.56 puntos de su valor al inicio de la jornada.

*Por su parte el segundo papel con mayor ganancia al inicio de la jornada se ve reflejado de igual manera en la parte corta siendo el Venz 2018 cupón 7% quien muestra esta tendencia.

*En cuanto a los papeles de la estatal petrolera registran ganancia de 0.05 puntos en promedio, manteniendo un compartimiento contrario a la tendencia en las cotizaciones del crudo al inicio de la jornada.

*La parte larga de la curva presenta la mayor variación en la jornada ganando 0.13 puntos respecto al cierre previo. Destacan el Pdvsa 2027 y el Pdvsa 2037 con una ganancia en promedio de 0.20 puntos de su valor facial.

Materias primas:

*El crudo abre la jornada con tendencia negativa en sus principales cestas de referencia; sin embargo se dirige a su segundo avance semanal luego de que la producción de Estados Unidos siguió disminuyendo.

*El oro abre en positivo pero de igual manera se dirige hacia la caída semanal más importante de este año como consecuencia de las minutas de política monetaria de la FED, que dan señales de aumento de tasas de interés en junio.

*El rendimiento de la deuda de Estados Unidos aumenta un punto base respecto al cierre previo y se ubica en 1.86%.

Mercado bursátil:

*Los índices futuros del mercado bursátil estadounidense suben en las primeras horas de la jornada, llevando al S&P500 a recortar la cuarta pérdida semanal mientras los inversionistas se mantienen atentos a un informe sobre el mercado de la vivienda.

*Las acciones europeas avanzan, producto del rebote de su más grande caída en las dos últimas semanas gracias a una recuperación de las materias primas.

*El Euro Stxx avanza +1.07%, El FTSE100 +1.39% y el CAC40 +1.17%.
 
Presidente de FCU: Universidad no tiene salvación mientras chavismo siga en Miraflores

Este jueves se realizó asamblea intergremial, realizada en los espacios de la Plaza Cubierta, con la participación de estudiantes, profesores y personal administrativo de la UCV






ÚN.-Hasler Iglesias, presidente de la Federación de Centros Universitarios (FCU) de la Universidad Central de Venezuela (UCV), manifestó que la crisis universitaria no es un fenómeno paralelo a las dificultades que atraviesa el país, pues responsabiliza al Gobierno nacional de propiciar esta situación.

"Esta no es una burbuja, aquí se replica todo lo que sucede en Venezuela, solo que lo padecemos en un espacio más reducido. La universidad venezolana no tiene salvación mientras el chavismo siga en Miraflores y en el Ministerio de Educación Universitaria", expresó Iglesias, durante una asamblea intergremial realizada en los espacios de la Plaza Cubierta de la UCV.

En su intervención, Iglesias invitó a los distintos gremios a participar en la gran marcha nacional de universidades, a realizarse el próximo jueves 26 de mayo, para exigir respuestas efectivas para resolver el conflicto que atraviesan las casas de estudios del país.

"Aprovecho que están los dirigentes y representantes de las distintas Escuelas y Facultades para decirles que coordinaremos visitas de curso y asambleas para movilizarnos. La FCU los acompaña", añadió sobre la agenda que ya manejan.

El presidente de la FCU-UCV instó a la población estudiantil a que se mantenga atenta.

La Asociación de Profesores de la UCV (APUCV) también tuvo participación en este encuentro intergremial. Víctor Márquez, presidente de este grupo sindical, fue enfático al decir que los problemas se han agravado todavía más, "pues ya no solo las becas son una miseria, sino que llegamos al extremo en el que no hay cancelación de sueldos y salarios".

Luego de la actividad, estudiantes, docentes y personal administrativo protestaron pacíficamente en el acceso de la puerta Tamanaco, que colinda con Plaza Venezuela, informó una a nota de prensa de la FCU-UCV.


www.ultimasnoticias.com.ve

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