I musi gialli non si fermano
di Beniamino Natale) (ANSA) - PECHINO, 2 GEN - L' economia cinese continuerà a correre nel 2008 con un tasso di crescita a due cifre, mentre l' inflazione rimarrà vicina al punto più alto del decennio. E' quello che afferma lo State Information Centre, un centro studi gestito dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, una sorta di superministero dell' economia responsabile tra l' altro dei piani quinquennali. Secondo le proiezioni del centro, il Prodotto Interno Lordo (Pil) della Cina crescerà del 10,8 per cento con una leggera diminuzione sul tasso registrato l' anno scorso, stimato all'11,5 per cento. Il rapporto del centro studi, che rispecchia largamente i desideri del governo, aggiunge che l' inflazione sarà intorno al 4,5 per cento, anch' essa in leggero rallentamento rispetto al 2007, anno nel quale i prezzi sono cresciuti del 4,7 per cento. Il governo, sottolineano gli autori dello studio, continuerà a prendere misure per il "raffreddamento" della crescita, che in alcuni settori è ritenuta eccessiva. Secondo gli economisti settori come quello dell' edilizia potrebbero avere un crollo improvviso, innescando una crisi generale. La Banca del Popolo della Cina ha aumentato quest' anno per sei volte i tassi d' interesse nel tentativo di evitare il "surriscaldamento" dell'economia. Il rapporto sostiene che quest' anno anche il surplus commerciale della Cina - che raggiungerà comunque i 328,4 miliardi di dollari - comincerà a rallentare il ritmo di crescita a causa del "protezionismo straniero". Gli investimenti fissi passeranno da un tasso del 26,3 a quello del 24 per cento. Un' incognita riguarda il valore della valuta nazionale, lo yuan, che ha chiuso il 2007 con un cambio di 7,30 col dollaro, il livello più alto mai toccato. Da quando, nel 2005, è stata allargata la fascia di oscillazione del valore dello yuan rispetto al dollaro, la moneta cinese è cresciuta del 12,5 per cento. Il segretario al tesoro americano Henry Paulson ha riconosciuto che "il tasso di crescita dello yuan è aumentato", ma gli Usa non sono ancora soddisfatti e chiedono un' ulteriore, decisa, rivalutazione. Secondo alcuni economisti, la valuta potrebbe apprezzarsi del dieci per cento nel 2008. Un altro fattore, questo però di medio periodo, destinato a ridurre la competitività dei prodotti cinesi è la nuova legge sul lavoro, entrata in vigore all' inizio dell' anno. La legge rende obbligatori i contratti di lavoro e pone dei seri limiti alla libertà di azione delle imprese in materia di orari e licenziamenti: secondo i calcoli più pessimisti, potrebbe provocare un aumento del 40 per cento del costo del lavoro.(
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