Per coloro che volessero effettuare acquisti di tipo “speculativo”, invece, consiglio di approfittare dei vuoti di acquisto e dei “minicrolli” che continuano a verificarsi sui singoli titoli, anche su quelli ad alta capitalizzazione (il caso di Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) è esemplare al riguardo, con un -14% nell'intraday giovedì 7 e +10% dal minimo di giovedì 7 al massimo del giorno successivo). Opportunità in tal senso potrebbero essere offerte da titoli come Tiscali (TIS.MDD - notizie) , accompagnati da alti volumi ed alta volatilità, come anche da altri titoli non meno interessanti. Continuo a raccomandare particolare cautela sulle small caps, contraddistinte da bassi volumi di negoziazione ed alto spread tra prezzi di acquisto e di vendita, e quindi particolarmente esposte alle speculazioni ribassiste (che in questo periodo imperversano, ripeto, indisturbate, a causa dello squilibrio creatosi tra grossi speculatori e traders a danno di questi ultimi), nonostante alcune di esse quotino a prezzi obbiettivamente interessanti (vedi Fidia (Milano: FDA.MI - notizie) , Ciccolella (Milano: CC.MI - notizie) , Esprinet (Milano: PRT.MI - notizie) , Eurotech (Milano: ETH.MI - notizie) , Csp (CSPI - notizie) ed altre), sempre tenendo presente che eventuali impennate dei prezzi delle small caps sono particolarmente pericolosi in un contesto come quello attuale se non sono supportati da motivazioni rilevanti e da aumento dei volumi in acquisto.
Tornando agli indici, la mia personale opinione è che, nel caso di persistenza del sentiment negativo, un eventuale test dei recenti minimi potrebbe aprire le porte ad un rimbalzo e ad una successiva figura ad “U”, come anche una rottura al ribasso dei supporti potrebbe aprire le porte ad uno “sliding” e poi ad un leggero rialzo, quindi anche in questo caso con una figura ad “U”. Uno scenario di questo tipo sembra ideale per un piano di acquisto con orizzonte temporale di alcuni mesi, coerente con l'ipotesi di una fase recessiva o comunque negativa fino al quarto trimestre dell'anno in corso.
Riguardo all'andamento dei singoli settori del mercato, ci attendiamo un trend sostanzialmente laterale per il comparto energetico e multiutilities, anche qui con possibilità di formazione di una figura grafica ad “U”, mentre ipotizziamo una maggiore reattività del settore media, hi-tech e internet, sia a causa dei continui rumors e delle operazioni di M&A, sia anche a causa della minore ciclicità di tale comparto. Anche sul settore health-care rimaniamo moderatamente positivi, considerandolo un settore tutto sommato difensivo con potenziale di crescita degli utili. Consigliamo maggiore prudenza sui ciclici e sul settore del lusso, nonché anche sul comparto finanziario, anche se su quest'ultimo la recente debacle dovuta alla crisi del credito ha portato alcuni titoli a quotazioni molto invitanti, sempre a condizione che le aziende emittenti abbiano una esposizione scarsa o nulla su prodotti finanziari ad alto rischio. Invitiamo alla prudenza sul comparto immobiliare in quanto è ancora presto per capire quanto la caduta dei valori negli Usa si rifletterà sui valori immobiliari di casa nostra.
Infine invito a monitorare l'andamento dei prezzi del greggio, che può con tutta probabilità fungere da “termometro” della situazione economica in evoluzione, e che nei prossimi mesi è atteso in oscillazione tra gli 85 e i 95 dollari al barile, con possibilità di ulteriori discese in caso di peggioramento del quadro macroeconomico, e dei prezzi dell'oro, sui quali si attende una pausa di riflessione con andamento sostanzialmente laterale, con possibilità di spinte al ribasso a causa del possibile intensificarsi di posizioni “put” da parte delle aziende di estrazione, a cui potrebbe seguire una impennata verso, e forse anche oltre, quota 1000 dollari l'oncia. A tale proposito torno a ricordare che l'oro, per la sua natura di bene rifugio, potrebbe avere una performance positiva anche in vista di un ulteriore deterioramento del quadro macroeconomico mondiale.