dona46
Forumer storico
rapporti monetari
L'economia americana continua a mostrare segnali inquietanti, e anche coloro che sono ottimisti relativamente al futuro, stanno cominciando a storcere il naso e a preoccuparsi della continuità con cui continuano ad uscire notizie negative.
Venerdì oltre ai Tics (a 44.2 miliardi di dollari), ovvero i flussi di capitali verso gli States, scesi nel mese di Dicembre, sono stati pubblicati altri dati, l'indice di fiducia dell'Università del Michigan, crollato a 69.6 da 78.4, il più basso livello dal 1991 e soprattutto l'indice Empire del settore manifatturiero, sceso a -11 a febbraio dal +7 di gennaio. Una serie di numeri quindi estremamente negativi, accompagnati peraltro da dati sull'inflazione che preoccupano in quanto i prezzi alle importazioni sono saliti dell'1.7% nel solo mese di dicembre, mentre quelli alle esportazioni addirittura del 6.7%, il più alto livello dal (Pubblicità)
1988.
Per quel che riguarda i flussi di capitali, il dato segnala una perdita di fiducia da parte degli investitori stranieri verso i treasuries (un calo dai 23 miliardi di Novembre agli 1.4 miliardi di Dicembre), mentre sembrerebbero tenere gli acquisti di obbligazioni Corporates. I flussi devono finanziare il deficit commerciale e nonostante la caduta del deficit a 58 miliardi , i 44 miliardi non sono sufficienti a coprire il debito. Un fatto da non sottovalutare se tale situazione persisterà anche nei mesi a venire. La questione che si pone a questo punto è capire se il taglio della Fed da un lato aiuterà la crescita oppure se invece risulterà un'arma a doppio taglio nei confronti dei prezzi che restano ben al di sopra delle attese. Ad alimentare la spirale inflazionistica probabilmente anche la debolezza del dollaro che persiste e non accenna ad attenuarsi, e ci pare già molto che alla fine il dollaro riesca a restare ai livelli attuali senza far registrare nuovi minimi, il che sarebbe anche comprensibile, data la situazione della congiuntura macroeconomica. Oggi le attività negli States saranno chiuse per il President'day e quindi il mercato potrebbe risultare particolarmente illiquido e volatile. Anche i dati provenienti dal Giappone segnalano un rallentamento della congiuntura economica, con tutti i settori economici in rallentamento, e non solo quello manifatturiero, con il Tankan sceso a +9 da +17, il livello più basso degli ultimi tre anni. Dall'Europa non si segnalano grandi novità ,mentre i dati del mercato immobiliare inglese segnalano una ripresa che appare positiva alla luce della situazioni degli stessi mercati altrove. Per quel che riguarda il mercato valutario, osserviamo un Eurusd nel range 1.4550-1.4720 mentre la sterlina ha ceduto pesantemente terreno nei confronti dell'Euro ritornando vicino a 0.7500.
EurGbp daily
Il grafico evidenzia quelli che sono gli obiettivi del cross in questione, nel caso di rottura delle prime resistenze poste in area 0.7495-0.7500, in area 0.7544 e successivamente i precedenti massimi, che sono anche i massimi storici dalla nascita dell'Euro, in area 0.7615.
I grafici di più lungo periodo sono ancora in pieno ipercomprato di Euro e ci aiutano a pensare che i movimenti attuali di rimbalzo della moneta unica siano e restino correttivi, occasioni cioè dove acquistare sterline nel medio termine. Nel breve però esiste la possibilità di vedere livelli sopra 0.7500 e probabilmente ci si deve attendere un test della prima area di resistenza a 0.7540 nel giro di qualche seduta.
Interessante ci pare anche il grafico di UsdCad, che ha ripreso quota 1.0000 dopo i dati negativi canadesi di venerdì scorso, con le vendite del settore manifatturiero in calo del 3.4% nel solo mese di Dicembre, al di sotto delle aspettative (-0.2%). Il dato sembrerebbe congruente con una politica monetaria da parte della Boc che dovrebbe nei mesi a venire diventare espansiva con un taglio dei tassi al 3.75% mentre gli economisti si attendono un taglio di 100 basis points nel 2008 con i tassi al 3% verso la fine dell'anno.
UsdCad daily
Il grafico giornaliero sembrerebbe costruttivo, nel senso che la tenuta dei supporti chiave tra 0.9900 e 0.9920 sembrerebbe cruciale per il mantenimento di un certo tono rialzista con obiettivi che potremmo individuare sopra 1.0400 in area 1.0480.
Anche gli oscillatori stocastici sembrano girare al rialzo e sembrano confermare tale tendenza, che osserveremo nei gironi a venire.
L'economia americana continua a mostrare segnali inquietanti, e anche coloro che sono ottimisti relativamente al futuro, stanno cominciando a storcere il naso e a preoccuparsi della continuità con cui continuano ad uscire notizie negative.
Venerdì oltre ai Tics (a 44.2 miliardi di dollari), ovvero i flussi di capitali verso gli States, scesi nel mese di Dicembre, sono stati pubblicati altri dati, l'indice di fiducia dell'Università del Michigan, crollato a 69.6 da 78.4, il più basso livello dal 1991 e soprattutto l'indice Empire del settore manifatturiero, sceso a -11 a febbraio dal +7 di gennaio. Una serie di numeri quindi estremamente negativi, accompagnati peraltro da dati sull'inflazione che preoccupano in quanto i prezzi alle importazioni sono saliti dell'1.7% nel solo mese di dicembre, mentre quelli alle esportazioni addirittura del 6.7%, il più alto livello dal (Pubblicità)
1988.
Per quel che riguarda i flussi di capitali, il dato segnala una perdita di fiducia da parte degli investitori stranieri verso i treasuries (un calo dai 23 miliardi di Novembre agli 1.4 miliardi di Dicembre), mentre sembrerebbero tenere gli acquisti di obbligazioni Corporates. I flussi devono finanziare il deficit commerciale e nonostante la caduta del deficit a 58 miliardi , i 44 miliardi non sono sufficienti a coprire il debito. Un fatto da non sottovalutare se tale situazione persisterà anche nei mesi a venire. La questione che si pone a questo punto è capire se il taglio della Fed da un lato aiuterà la crescita oppure se invece risulterà un'arma a doppio taglio nei confronti dei prezzi che restano ben al di sopra delle attese. Ad alimentare la spirale inflazionistica probabilmente anche la debolezza del dollaro che persiste e non accenna ad attenuarsi, e ci pare già molto che alla fine il dollaro riesca a restare ai livelli attuali senza far registrare nuovi minimi, il che sarebbe anche comprensibile, data la situazione della congiuntura macroeconomica. Oggi le attività negli States saranno chiuse per il President'day e quindi il mercato potrebbe risultare particolarmente illiquido e volatile. Anche i dati provenienti dal Giappone segnalano un rallentamento della congiuntura economica, con tutti i settori economici in rallentamento, e non solo quello manifatturiero, con il Tankan sceso a +9 da +17, il livello più basso degli ultimi tre anni. Dall'Europa non si segnalano grandi novità ,mentre i dati del mercato immobiliare inglese segnalano una ripresa che appare positiva alla luce della situazioni degli stessi mercati altrove. Per quel che riguarda il mercato valutario, osserviamo un Eurusd nel range 1.4550-1.4720 mentre la sterlina ha ceduto pesantemente terreno nei confronti dell'Euro ritornando vicino a 0.7500.
EurGbp daily
Il grafico evidenzia quelli che sono gli obiettivi del cross in questione, nel caso di rottura delle prime resistenze poste in area 0.7495-0.7500, in area 0.7544 e successivamente i precedenti massimi, che sono anche i massimi storici dalla nascita dell'Euro, in area 0.7615.
I grafici di più lungo periodo sono ancora in pieno ipercomprato di Euro e ci aiutano a pensare che i movimenti attuali di rimbalzo della moneta unica siano e restino correttivi, occasioni cioè dove acquistare sterline nel medio termine. Nel breve però esiste la possibilità di vedere livelli sopra 0.7500 e probabilmente ci si deve attendere un test della prima area di resistenza a 0.7540 nel giro di qualche seduta.
Interessante ci pare anche il grafico di UsdCad, che ha ripreso quota 1.0000 dopo i dati negativi canadesi di venerdì scorso, con le vendite del settore manifatturiero in calo del 3.4% nel solo mese di Dicembre, al di sotto delle aspettative (-0.2%). Il dato sembrerebbe congruente con una politica monetaria da parte della Boc che dovrebbe nei mesi a venire diventare espansiva con un taglio dei tassi al 3.75% mentre gli economisti si attendono un taglio di 100 basis points nel 2008 con i tassi al 3% verso la fine dell'anno.
UsdCad daily
Il grafico giornaliero sembrerebbe costruttivo, nel senso che la tenuta dei supporti chiave tra 0.9900 e 0.9920 sembrerebbe cruciale per il mantenimento di un certo tono rialzista con obiettivi che potremmo individuare sopra 1.0400 in area 1.0480.
Anche gli oscillatori stocastici sembrano girare al rialzo e sembrano confermare tale tendenza, che osserveremo nei gironi a venire.