Attenzione ad Aem, i risultati 2003 saranno ottimi
Aem (-1,25% a 1,495 euro) sbanda alla vigilia dei conti 2003, ma le premesse sono per un set di numeri di tutto rispetto. Ne è convinto Giuliano Zuccoli, Ad e presidente della società: "domani ci sarà un consiglio rituale con i risultati che riteniamo molto positivi per l'azienda", ha detto Zuccoli, ne sono convinti anche gli analisti di Bnp Paribas che si aspettano risultati "eccellenti".
Il broker vede in particolare vede un giro d'affari 2003 in crescita del 45% a 1.446 milioni di euro rispetto ai 1000,8 milioni di euro del 2002 e contro un consenso degli analisti di 1.366 milioni di euro, un Ebitda in aumento del 44% a 404,2 milioni di euro dai 281,3 milioni di euro del 2002 (400 milioni di euro il consenso).
E ancora: un risultato operativo di 283,3 milioni di euro, in crescita del 54% sui 184,5 milioni di euro del 2002 (268 milioni di euro il consenso) e infine un utile netto di 336,09 milioni di euro contro i 112,71 milioni di euro del 2002 (+198%). "In generale, ci aspettiamo dei dati in linea con le stime degli analisti", afferma Marco Boeri, analista di Bnp Paribas, "anche se il consenso è abbastanza ampio".
Lo stesso quarto trimestre 2003, fa notare l'esperto della casa d'affari, è molto importante per il gruppo, a causa dell'effetto stagionale della distribuzione di gas e dell'attività di vendita. "Noi ci attendiamo un Ebitda in miglioramento dai 206 milioni di euro di fine settembre a circa i 404 milioni di euro dell'intero anno", precisa Boeri.
A proposito invece del dividendo, "il management di Aem ha più volte sottolineato la sua politica di un incremento annuale del dividendo del 5%", ricorda l'analista di Bnp Paribas. "Il payout storico del gruppo è sempre stato in media del 60-70%. Assumendo un payout decisamente più basso del 25% per il 2003, ci aspettiamo un dividendo di 0,047 euro per azione che implica un aumento dell'11% e un rendimento intorno al 3% rispetto ai prezzi attuali dell'azione".
Un payout invece del 50% nei prossimi anni, secondo le stime del broker, potrebbe ancora permettere un aumento del dividendo del 5% nel 2005. "Allo stesso tempo riteniamo che il management di Aem abbia un considerevole spazio per offrire un dividendo più generoso rispetto alla sua politica ufficiale e quindi abbiamo rivisto al rialzo le nostre stime di dividendo da 0,044 euro a 0,047 euro per il 2004 e da 0,046 a 0,049 euro per il 2005", aggiunge l'analista di Bnp Paribas.
Oltre ai conti comunque l'attenzione del mercato sarà anche per la corporate governance del gruppo con il Comune di Milano che deve collocare il 17,6% della sua quota. A questo proposito Zuccoli ha detto oggi che "inizieremo anche l'iter per la convocazione dell'assemblea straordinaria per deliberare il nuovo statuto", sottolineando non avere "nessuna indicazione" sull'atteggiamento che Atel ed Edison, soci con il 5% ciascuno della ex-municipalizzata, terranno sullo statuto, ma che tutto procede "secondo i piani prestabiliti".
Il Comune, azionista di Aem con il 51%, ha bisogno del consenso del 60% del capitale per approvare la modifica, che prevede un meccanismo di elezione del Cda che garantisca al Comune la maggioranza degli amministratori, anche quando questo scenderà sotto il 51% del capitale. In mancanza del via libera di Edison e di Atel il Comune potrebbe ricorrere al voto di istituzioni finanziarie e fondi azionisti del gruppo con quote inferiori al 2%.
"Resta il fatto che il voto di Edison e Atel appare decisivo", ribadisce Boeri. "In attesa, abbiamo messo sotto revisione il nostro rating di outperform e il target price a 1,70 euro su Aem, anche perché l'azione da settembre 2003 è salita del 20% e il potenziale di upside rispetto al nostro target price si è ridotto".
Francesca Gerosa