Macroeconomia APRIAMO IL xxxx PER NON DOVER APRIRE GLI OCCHI.

Stato
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Hai un bel coraggio tu nel continuare a scrivere senza il minimo rammarico per una giovane vita persa

sei tu che hai usato il suo nome accostandolo ad un’altro omonimo per i tuoi scopi di far passare un decesso per colpa del vaccino, sai come si chiama questa pratica? Pensa te un familiare che vede un post del genere cosa può pensare, e poi hai il coraggio di venire qui a fare lo spiritoso e dire “ringrazio sentitamente” incredibile…
 
Quello che è successo in Indonesia sull’uso e sulla produzione del ivermectin sono uno scandalo mondiale,
che mostra la capacità dei governi di agire contro gli interessi dei propri cittadini,
anche quando questi si sono organizzati in modo autonomo.


Un abile imprenditore e filantropo , il signor Haryoseno, gestiva un’azienda a Jakarta chiamata Harsen Laboratories.

Entro la scorsa estate, l’astuto uomo d’affari ha visto il potenziale dell’ivermectina e ha investito per conquistare il mercato in Indonesia con Ivermax 12.


Dall’approvvigionamento di materie prime e altri input all’ottimizzazione di una catena di approvvigionamento,
il signor Haryoseno ha progettato un apparato di produzione e distribuzione di ivermectina ottimizzato
che rifornisce persone in tutto il paese, comprese le persone influenti.

È stato persino incaricato di fornire ivermectina all’aeronautica indonesiana.


Il prodotto Ivermax 12 a base di ivermectina di Harsen Laboratories era disponibile nelle farmacie locali
al prezzo di $ 18 per una confezione di 10 compresse e le vendite hanno continuato a salire.

Naturalmente non si può dimostrare alcuna correlazione con una pandemia stabilizzata,
ma i casi sono rimasti relativamente contenuti, ad eccezione di una piccola ondata da dicembre a gennaio,
che è rapidamente diminuita, ma non si è verificata alcuna ondata maggiore fino a giugno di quest’anno.


Quindi cosa è successo?


Semplice, lo stato indonesiano ha interferito negli affari del signor Haryoseno usurpando la licenza per l’ivermectin.


Dopotutto, secondo loro, stava infrangendo la legge distribuendo il farmaco per qualcosa di più di una semplice malattia trasmessa da parassiti.

Nel giugno di quest’anno, BPOM, l’agenzia di regolamentazione dei farmaci,
ha annunciato che l’ivermectina sarebbe stata utilizzata per COVID-19
e che la licenza sarebbe stata reindirizzata alla società statale PT Indofarma.

La dichiarazione sull’ivermectin di BPOM può essere esaminata qui.


Ora sotto il fermo controllo dell’impresa statale chiamata PT Indofarma,
BPOM ha intensificato il suo vero programma cioè usare ivermectin solo per un proprio grande programma di trial di massa,
non distribuendolo in realtà come medicina.

Peccato che non fosse neppure in grado di garantire le forniture per il test,
tanto da doversi rivolgere alla Harsen per poter ottenere le forniture di materie prime necessarie alla produzione controllata.

Sarà un caso ma da quando la produzione di Ivermectin è andata nelle mani dello stato i casi sono esplosi.


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L’ennesimo caso in cui un farmaco utile è stato messo da parte forzatamente con l’intervento diretto dello stato.

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Con l’aiuto di Nicola Trevisan, abbiamo estratto la seguente analisi dal
Report PHE SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England del 25/06/2021
redatto per le analisi sulle varianti in territorio inglese.

Da noi, report di questo genere sono un tabù perché sui grandi mezzi di comunicazione
deve passare l’idea che i vaccini siano risolutivi e l’unico rimedio contro la malattia da Covid-19.


In altri Paesi invece la discussione pubblica è aperta.

Tutti i dati riportati nelle tabelle allegate, si riferiscono al periodo compreso dal 1° febbraio 2021 al 21 Giugno 2021,
sia per quanto riguarda i positivi sia per i decessi.

Nello specifico sono stati evidenziati i valori esclusivamente per la variante Delta.

Tabella 2






Nella tabella 2 vengono riassunti i casi di sequenziamento confermati e probabile (* vedi colonne) per tutte le varianti che si sono presentate nel Regno Unito.



La variante Delta rappresenta il 28.8% dei casi alla data del 21 giugno con 117 decessi e letalità del 0.12%.

Tabella 3




Nella tabella 3 viene effettuato uno spaccato per fascia d’età.


Per la variante delta evidenziata in giallo si osserva:


– per età < 50 anni si sono registrati 82458 positivi con 8 decessi –> letalità allo 0.001%


– per età > 50 anni si sono registrati 9571 positivi con 109 decessi –> letalità allo 1.14%

Tabella 4





Nella tabella 4 è possibile osservare quanti positivi hanno ricorso a visite di urgenza, con lo spaccato tra vaccinati e non vaccinati.

Su 81014 casi totali di variante delta (abbiamo escluso dai 92029 i 11015 casi definiti come unliked
di cui non si conosce il significato e la loro ripartizione tra vaccinati e non) si evidenziano:


– 53822 individui pari al 66.5% dei positivi NON vaccinati;


– 27192 individui pari al 33.5% dei positivi CON VACCINO –> di cui 26.6% con 2a dose;


– Gli individui sotto i 50anni rappresentano il 90% dei positivi per variante delta.


Il ricorso a visite mediche viene suddiviso in casi di:


– Cases with an emergency care visit (excluding cases with the same specimen and attendance dates)


– Cases with an emergency care visit (including cases with the same specimen and attendance dates)


In entrambe le categorie si evidenzia come il 65% sono individui NON vaccinati e di questi il 90% di età inferiore ai 50 anni.

Non viene riportata la gravità dei ricoveri e i sintomi evidenziati da chi ha ricorso a visita medica.


In ultima analisi si evidenzia sempre dalla tabella 4 che i decessi totali sono 117 di questi:


– *44 il 38.6% sono decessi di individui NON VACCINATI;


– *70 il 61.4% sono decessi di individui VACCINATI –> fra cui il 71.5% (50) con 2a dose e di età superiore ai 50anni.


*Da questi calcoli sono stati tolti 3 casi classificati come unlinked di cui ignoro il significato, le percentuali sono stati valutate su 114 decessi.


Conclusione:

la variante delta non è particolarmente letale, ma è falso ritenere che essa non colpisca i vaccinati.

Ci si ammala e si muore anche se si è vaccinati.

Gli ultimi dati sui decessi non lasciano margine a dubbi.

Certo, si possono offrire le più diverse interpretazioni
ma è difficile contestare che a morire di variante delta siano più i vaccinati dei non vaccinati.
 
Caaaaaaaaricaaaaaaaaaaaate. FUOCO


C’è una «forte probabilità» che in futuro emergano nuove varianti Covid più pericolose: a lanciare l’allarme è l’Oms,
che chiede agli stati nazionali di non diminuire l’attenzione sulle misure di prevenzione, dalle mascherine al distanziamento.


La pandemia, ha sottolineato il Comitato di emergenza convocato dall’Oms,
«continua a evolversi, con 4 varianti di preoccupazione che dominano l’epidemiologia globale».

Per questo, l’agenzia riconosce come «forte» la «probabilità» che in futuro emergano e si diffondano globalmente
«nuove varianti di preoccupazione, forse più pericolose e ancora più difficili da controllare».


L’Oms, dunque, dopo aver allertato sulle difficoltà provocate dalle «scelte divergenti» dei singoli Stati,
ha richiamato i governi al mantenimento delle misure di prevenzione.

«L’uso delle mascherine, la distanza fisica, l’igiene delle mani e una migliore ventilazione degli spazi interni
rimangono fondamentali per ridurre la trasmissione di Sars-CoV-2»,
«continuare a utilizzare misure di sanità pubblica e sociali basandosi sul monitoraggio in tempo reale
della situazione epidemiologica e delle capacità del sistema sanitario, e tenendo conto dei potenziali effetti cumulativi di queste misure».

L’agenzia chiede anche di «riconoscere tutti i vaccini Covid inseriti nell’elenco di uso di emergenza dell’Oms nel contesto dei viaggi internazionali».


Gli Stati, invece, «dovrebbero prendere in considerazione un approccio basato sul rischio
per facilitare i viaggi internazionali revocando le misure, come i requisiti di test e/o quarantena, in conformità con la guida dell’Oms».

Un approccio che l’Oms raccomanda anche per evitare di «imporre oneri finanziari ai viaggiatori internazionali
in conformità con l’articolo 40 del Regolamento sanitario internazionale».

"Fondamentale considerare il contesto epidemiologico (compresa la prevalenza di varianti di preoccupazione,
la forza della trasmissione, nonché la tracciabilità e la capacità di test)».

Un cenno anche all’importanza di «contrastare la disinformazione e migliorare l’accettazione del vaccino Covid» e all’equità di accesso alle iniezioni scudo.

Su questo, si chiede ai Paesi di abbracciare l’obiettivo di immunizzare «almeno il 10% della popolazione di tutti i Paesi entro settembre 2021».
 
Con l’aiuto di Nicola Trevisan, abbiamo estratto la seguente analisi dal
Report PHE SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England del 25/06/2021
redatto per le analisi sulle varianti in territorio inglese.

Da noi, report di questo genere sono un tabù perché sui grandi mezzi di comunicazione
deve passare l’idea che i vaccini siano risolutivi e l’unico rimedio contro la malattia da Covid-19.


In altri Paesi invece la discussione pubblica è aperta.

Tutti i dati riportati nelle tabelle allegate, si riferiscono al periodo compreso dal 1° febbraio 2021 al 21 Giugno 2021,
sia per quanto riguarda i positivi sia per i decessi.

Nello specifico sono stati evidenziati i valori esclusivamente per la variante Delta.

Tabella 2






Nella tabella 2 vengono riassunti i casi di sequenziamento confermati e probabile (* vedi colonne) per tutte le varianti che si sono presentate nel Regno Unito.



La variante Delta rappresenta il 28.8% dei casi alla data del 21 giugno con 117 decessi e letalità del 0.12%.

Tabella 3




Nella tabella 3 viene effettuato uno spaccato per fascia d’età.


Per la variante delta evidenziata in giallo si osserva:


– per età < 50 anni si sono registrati 82458 positivi con 8 decessi –> letalità allo 0.001%


– per età > 50 anni si sono registrati 9571 positivi con 109 decessi –> letalità allo 1.14%

Tabella 4





Nella tabella 4 è possibile osservare quanti positivi hanno ricorso a visite di urgenza, con lo spaccato tra vaccinati e non vaccinati.

Su 81014 casi totali di variante delta (abbiamo escluso dai 92029 i 11015 casi definiti come unliked
di cui non si conosce il significato e la loro ripartizione tra vaccinati e non) si evidenziano:


– 53822 individui pari al 66.5% dei positivi NON vaccinati;


– 27192 individui pari al 33.5% dei positivi CON VACCINO –> di cui 26.6% con 2a dose;


– Gli individui sotto i 50anni rappresentano il 90% dei positivi per variante delta.


Il ricorso a visite mediche viene suddiviso in casi di:


– Cases with an emergency care visit (excluding cases with the same specimen and attendance dates)


– Cases with an emergency care visit (including cases with the same specimen and attendance dates)


In entrambe le categorie si evidenzia come il 65% sono individui NON vaccinati e di questi il 90% di età inferiore ai 50 anni.

Non viene riportata la gravità dei ricoveri e i sintomi evidenziati da chi ha ricorso a visita medica.


In ultima analisi si evidenzia sempre dalla tabella 4 che i decessi totali sono 117 di questi:


– *44 il 38.6% sono decessi di individui NON VACCINATI;


– *70 il 61.4% sono decessi di individui VACCINATI –> fra cui il 71.5% (50) con 2a dose e di età superiore ai 50anni.


*Da questi calcoli sono stati tolti 3 casi classificati come unlinked di cui ignoro il significato, le percentuali sono stati valutate su 114 decessi.


Conclusione:

la variante delta non è particolarmente letale, ma è falso ritenere che essa non colpisca i vaccinati.

Ci si ammala e si muore anche se si è vaccinati.

Gli ultimi dati sui decessi non lasciano margine a dubbi.

Certo, si possono offrire le più diverse interpretazioni
ma è difficile contestare che a morire di variante delta siano più i vaccinati dei non vaccinati.

ottimo post Val, la questione è che non devono esserci NON vaccinati altrimenti la cosa diventa evidente, ovvero 2 anni persi con sti vaccini e miliardi di euro buttati per risultati modesti e nuove chiusure in arrivo ad ottobre, dove ovviamente daranno la colpa ai non vaccinati e non al vaccino che non funziona o funziona male (e tutti ci crederanno)
 
vedo e prevedo :futuro: un aumento esponenziale dei nuovi casi covid per lunedì e se si procede con questi numeri di crescita per fine mese saremo sui 10mila casi :benedizione:
I decessi rimangono bassi ma un leggero aumento dei ricoverati in terapia intensiva.

Buon fine setttimana
 
Stato
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