ARGENTINA obbligazioni e tango bond vol(2)

certo, appunto; volevo proprio far notare che se l'Argentina riesce a tornare a "rollare" il debito a mercato, si ha certamente un significativo incremento del costo del debito. Ad occhio un raddoppio circa degli interessi sul debito quotato in dollari ed euro. Rimborsi un titolo con cedola del 4% emettendo un nuovo titolo all'8%. Ma si parla anche di emettere a rendimenti superiori, visti i rendimenti attuali
Non mi pare insomma esattamente scontato si tratti di un circolo "virtuoso che si autoalimenta"...o intendevi dire che autoalimenta il debito?:D Scherzo...ma non troppo
nel tuo esempio se fai con tender offer riprendi bond che valgono diciamo 60 e quindi guadagni 40 che serve a compensare la differenza su un ipotetico differenziale tra 4% ed 8% per 10 anni.

però scateni i compratori che ti portano su tutta la curva dei prezzi e ti fanno scendere i rendimenti lungo tutta la curva
 
nel tuo esempio se fai con tender offer riprendi bond che valgono diciamo 60 e quindi guadagni 40 che serve a compensare la differenza su un ipotetico differenziale tra 4% ed 8% per 10 anni.

però scateni i compratori che ti portano su tutta la curva dei prezzi e ti fanno scendere i rendimenti lungo tutta la curva
dici che potrebbero emettere bond con cedola dell'8% per avere liquidità con la quale comprare sul mercato alla quotazione di 60 circa?

E come fanno ad emettere all'8% mentre i bond che quotano 60 rendono il 16%?

Dovrebbero emetter obbligazioni garantite, ma potrebbero farlo per importi assai modesti, oppure continuano a chieder soldi in prestito a tassi di favore ai vari enti sovranazionali
 

la tasa será de un dígito​



PS
Caputo che nulla sa di economia (stare alla larga dagli economisti e dal loro "lungo periodo") e tutto di finanza (visto il curriculum anche recentissimo) al momento piuttosto che fare un torto agli obbligazionisti picchia la zia.

PS2
Sempre dall'articolo : Para Caputo es clave mostrar una tasa en dólares menor a lo que hoy rinden los bonos argentinos.
 
Ultima modifica:

Il Governo ha già chiuso l'accordo con le banche internazionali per accedere ai pronti contro termine e pagare il debito: il tasso sarà a una cifra​

La conferma di questa linea di credito ha dato molta tranquillità agli investitori, come si è osservato con la riduzione del rischio paese a meno di 1.000 punti base. Per Caputo, è fondamentale mostrare un tasso in dollari inferiore a quello che rendono oggi le obbligazioni argentine​

Pablo Wende



Foto d'archivio: Il Ministro dell'Economia argentino, Luis Caputo, parla agli imprenditori a Buenos Aires, Argentina. 12 marzo 2024. REUTERS/Agustin Marcarian

Si avvicina l'annuncio di un pronti contro termine con un gruppo di entità che consentirà di saldare il debito a gennaio. Resta solo da definire i dettagli tecnici, chiudere la cifra e soprattutto a quale tasso saranno disposti a prestare all'Argentina. L'intenzione del Ministro dell'Economia è che questo costo sia inferiore al 10% annuo, cioè chiudere un tasso in dollari a una cifra.
La tariffa è un’informazione fondamentale per diversi motivi. Ma in fondo l’idea è che sia un costo da pagare, perché altrimenti commetteremmo l’errore di prendere finanziamenti insostenibili. Ma Luis Caputo vuole anche minimizzare le critiche dell'opinione pubblica, come accadrebbe se il rendimento fosse troppo alto.

Per questo motivo a Wall Street chi ha familiarità con l'operazione parla di un costo finale che si collocherebbe in una fascia intermedia tra il 9% e il 10% annuo .
La durata del prestito sarà di 3 anni e l'importo si avvicinerebbe ai 3.000 milioni di dollari. In linea di principio, a guidare l’operazione sono già due banche sicure, JP Morgan e Santander. A loro si aggiungerebbe Morgan Stanley e non è escluso che qualcun altro si unisca alla lista nei prossimi giorni.

Complementare a questa trattativa è il provvedimento noto ieri che dà inizio al processo di acquisto di 2.701 milioni di dollari per pagare il capitale dovuto a gennaio . Questo provvedimento non modifica in alcun modo tutte le trattative aperte con le banche. E aiuta anche l’economia a “bruciare” i pesos per raggiungere il suo obiettivo di un’ampia base monetaria.
“Vengo a darvi una buona notizia, non vi chiederemo soldi”, è lo slogan che Caputo ha più volte utilizzato negli incontri avuti con i fondi di investimento la settimana scorsa a Washington.
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Il messaggio è chiaro: l’Argentina si prenderà il suo tempo per ritornare sui mercati finanziari e nel frattempo cercherà altre forme di finanziamento per ripagare il debito. All'inizio del prossimo anno scadranno quasi 4,5 miliardi di dollari, una cifra simile scadrà a luglio.
Caputo ha già annunciato che il Tesoro ha già acquistato dalla Banca Centrale 1,7 miliardi di dollari di interessi corrispondenti a tale importo e che il denaro sarà depositato presso la Banca di New York. E ieri ha completato il messaggio con la decisione di acquistare 2.701 milioni di dollari pagando il capitale in dollari ed euro. Affronterà così la scadenza del prossimo 9 gennaio.
Quindi i fondi per far fronte alle scadenze di gennaio sono già assicurati. Questo è stato uno dei fattori scatenanti della riduzione del rischio paese negli ultimi giorni, aumentando la certezza dei pagamenti almeno nel breve termine.
Non è ancora noto come verranno pagate le scadenze di luglio, ma le opzioni sono molteplici. Da un lato la Banca Centrale acquista riserve e ciò aumenta le possibilità di far fronte a questi obblighi con i propri fondi.
Tutto, inoltre, fa pensare che si apriranno nuove opzioni di finanziamento, compresa la possibilità di andare sul mercato con il collocamento di nuovo debito, esclusivamente per pagare le scadenze.

Sebbene il rischio paese rimanga ancora relativamente elevato, ci sono buone probabilità che entro la metà del prossimo anno raggiunga livelli compresi tra 500 e 600 punti base, il che consentirebbe di effettuare i primi collocamenti con tassi di cambio a una cifra in dollari.
In mezzo c'è l'imminente trattativa con il FMI. A questo punto tutto fa pensare che il nuovo accordo verrà concluso nel primo trimestre del prossimo anno, già con il nuovo governo nordamericano in carica.
Tuttavia per ora non ci sono dati certi sulle future erogazioni che l'organizzazione farà. Oggi lo scenario più probabile è che venga richiesto il finanziamento per far fronte alle scadenze dei prossimi anni con il Fondo stesso, ma senza importanti esborsi aggiuntivi.
Il rischio di richiedere una somma di 10.000 milioni di dollari, come suggerì allora lo stesso Governo, presenta un grosso svantaggio: le condizionalità che i tecnici dell’agenzia chiederebbero all’Argentina per prestargli denaro fresco, tenendo conto che il paese ha già più debiti superiore ai 40.000 milioni di dollari.
 
per ora dovrebbero:

1) risparmiare e migliorare la situazione delle riserve

2) cercare prestiti agevolati dai vari enti sovranazionali

3) se quanto sopra non basta, visto che a questi tassi non possono tornare sul mercato, devono cercare prestiti a tassi inferiori dei rendimenti dei bond quotati, dando ovviamente in cambio maggiori garanzie, in cambio dei tassi inferiori. Con l'idea che questa sia solo una fase passeggera che conduca all'emissione sul mercato a tassi assai più contenuti, magari dal 2026.

Se tutto ciò non basta, si sa qual è l'alternativa

Diciamo che secondo me questo governo deve provare in tutti i modi a non ristrutturare durante questo mandato Milei, poichè rischierebbe di perdere consenso minando il futuro politico di Milei...e si sa bene cosa potrebbe accadere nel caso di ritorno dei peronisti.

Quindi secondo me questo governo deve ora accettare un certo rischio di indebitarsi anche leggermente troppo ed a tassi troppo elevati, con scadenze oltre le future elezioni presidenziali, pur di non ristrutturare. E può farcela, devono sopravvivere altri 3 anni circa...poi se rivince Milei, si vedrà, magari dovrà trovare un accordo coi creditori per una ristrutturazione, ma secondo me ora e prima delle future presidenziali devon fare tutto il possibile per evitare ristrutturazioni che potrebbero compromettere la situazione politica riaprendo le porte al peronismo.

Una strada impervia, ma non impossibile
 
e chissà se l'indebitarsi (o aprire linee di credito) al 9-10% con un debito che si presume possa godere di maggiori garanzie rispetto ai bond quotati è considerata cosa positiva o negativa o neutra per il mercato dei bond...
 
per ora dovrebbero:

1) risparmiare e migliorare la situazione delle riserve

2) cercare prestiti agevolati dai vari enti sovranazionali

3) se quanto sopra non basta, visto che a questi tassi non possono tornare sul mercato, devono cercare prestiti a tassi inferiori dei rendimenti dei bond quotati, dando ovviamente in cambio maggiori garanzie, in cambio dei tassi inferiori. Con l'idea che questa sia solo una fase passeggera che conduca all'emissione sul mercato a tassi assai più contenuti, magari dal 2026.

Se tutto ciò non basta, si sa qual è l'alternativa

Diciamo che secondo me questo governo deve provare in tutti i modi a non ristrutturare durante questo mandato Milei, poichè rischierebbe di perdere consenso minando il futuro politico di Milei...e si sa bene cosa potrebbe accadere nel caso di ritorno dei peronisti.

Quindi secondo me questo governo deve ora accettare un certo rischio di indebitarsi anche leggermente troppo ed a tassi troppo elevati, con scadenze oltre le future elezioni presidenziali, pur di non ristrutturare. E può farcela, devono sopravvivere altri 3 anni circa...poi se rivince Milei, si vedrà, magari dovrà trovare un accordo coi creditori per una ristrutturazione, ma secondo me ora e prima delle future presidenziali devon fare tutto il possibile per evitare ristrutturazioni che potrebbero compromettere la situazione politica riaprendo le porte al peronismo.

Una strada impervia, ma non impossibile
ci sono anche le elezioni legislative dell'ottobre 2025


si vota per 127 su 257 seggi per i deputati e 24 su 72 dei senatori
 
qui il terzomondismo non c'entra, si tratta di un embargo ingiusto e vessatorio verso un paese che non ha mai attaccato nessuno, e ha la sola colpa di essere retto con principi diversi dagli Usa. Se Milei mostra la stessa mancanza di senso di giustizia verso le classi inferiori, si salva sui mercati, ma lo fa fuori il popolo
 

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