Mah
, le ultime volte che si è provato ad adottare politiche particolarmente liberiste in Argentina è sempre finita male. De la Rua è pure dovuto scappare in fretta e furia in elicottero dalla Casa Rosada. Macrì poi in 4 anni è riuscito a lasciare l'Argentina con 120 miliardi di dollari di debito pubblico in più, dai 177 miliardi che erano quando è salito in carica.
E la progressione di quel debito pubblico è drammaticamente coincisa con la fuga dalla valuta locale verso il dollaro USA, degli argentini più benestanti che cercavano di mettere al sicuro i risparmi. Chiunque avesse oggi in mano il titolo centenario argentino emesso col cedolone nel 2017 da Macrí e poi inesorabilmente ristrutturato nel 2020 dalla compagine di governo ora uscente, con cedole ridicole step-up, sappia che gli argentini più ricchi grazie a quell'afflusso di dollari hanno potuto mettere in salvo i propri patrimoni comprando dollari come se non ci fosse un domani (perché effettivamente non c'era un domani
) e magari portando contestualmente anche all'estero, che non guasta, tra il 2017 e fine 2019, prima che il governo ora uscente, allora entrante, reintroducesse il
cepo cambiario.
Tra i suddetti argentini ricchi, di sicuro Macrì per primo, che sentitamente ringrazia gli obbligazionisti
.
Sarebbero queste le miracolose rivoluzioni libbbberali in salsa Argentina?
Vedremo ora come si muoverà il pazzo sedicente anarco-liberista con la motosega, sperando che adesso la deponga nel capanno degli attrezzi e agisca con più m
Mah
, le ultime volte che si è provato ad adottare politiche particolarmente liberiste in Argentina è sempre finita male. De la Rua è pure dovuto scappare in fretta e furia in elicottero dalla Casa Rosada. Macrì poi in 4 anni è riuscito a lasciare l'Argentina con 120 miliardi di dollari di debito pubblico in più, dai 177 miliardi che erano quando è salito in carica.
E la progressione di quel debito pubblico è drammaticamente coincisa con la fuga dalla valuta locale verso il dollaro USA, degli argentini più benestanti che cercavano di mettere al sicuro i risparmi. Chiunque avesse oggi in mano il titolo centenario argentino emesso col cedolone nel 2017 da Macrí e poi inesorabilmente ristrutturato nel 2020 dalla compagine di governo ora uscente, con cedole ridicole step-up, sappia che gli argentini più ricchi grazie a quell'afflusso di dollari hanno potuto mettere in salvo i propri patrimoni comprando dollari come se non ci fosse un domani (perché effettivamente non c'era un domani
) e magari portando contestualmente anche all'estero, che non guasta, tra il 2017 e fine 2019, prima che il governo ora uscente, allora entrante, reintroducesse il
cepo cambiario.
Tra i suddetti argentini ricchi, di sicuro Macrì per primo, che sentitamente ringrazia gli obbligazionisti
.
Sarebbero queste le miracolose rivoluzioni libbbberali in salsa Argentina?
Vedremo ora come si muoverà il pazzo sedicente anarco-liberista con la motosega, sperando che adesso la deponga nel capanno degli attrezzi e agisca con più moderazione degli sproloqui con cui si è fatto conoscere
.
indubbiamente è andata così, è però anche vero che con Massa la ristrutturazione ulteriore sarebbe stata certa e pesante per tutte le obbligazioni in dollari ed euro, del resto non è un debito contratto da loro,,lo hanno sempre rifiutato, con Milei qualche piccola positività può esserci, preoccupa lo swap con la cina che fine farà