Sono d'accordo, e quello che andrebbe oltretutto valutato è che questa ristrutturazione decisamente light sostanzialmente ha l'effetto di spostare un paio d'anni in là l'onere del debito, null'altro. Gli exit yield stanno lì a dimostrarlo. Nella congiuntura che si sta vivendo oggi, oltretutto, è difficile non pensare che il problema possa riproporsi fra non molto. Poi certo, dato la natura imprevedibile di certi eventi può anche capitare che nel 2024 l'Argentina sia in pieno boom economico e il debito diventi sostenibile già solo con questa ristrutturazione, ma non si può negare che il concambio faccia perdere decisamente poco se si pensa al livello cui i titoli erano scesi già nell'ultima fase della presidenza Macrì. Qui il problema sarà non tanto concambio sì o no su 600 milioni, ma a quanto - e quando - l'Arg potrà eventualmente tornare ad emettere sui mercati a tassi accettabili. Questo determinerà il valore in portafoglio del 993 (o del titolo che si otterrà al suo posto se raggiungesse la cac), non l'attaccamento ad un principio indipendentemente dal contesto. Anche perché il contesto muta e non è detto che Griesa si ripeta. (Ps: Griesa è anche il risultato di un equilibrio politico tra Arg e Usa con la spinta di certi fondi a fare da vettore)