Un lungo estratto dal libro "Prima pagare poi ricordare" di Filippo Scòzzari, con protagonisti Andrea Pazienza e gli altri ospiti della Traumfabrik.
www.fumettologica.it
Ho potuto leggere adesso. Beh, sono anch'io un testimone di quegli anni, solo che ho sempre rifiutato qualunque droga. Non sto a spiegare perché, magari è chi si fa che dovrebbe spiegarsi.
Comunque ho sempre, anche a 20 anni, visto quell'ambiente come lo specchio, uguale e contrario, dell'ambiente fascista, o nazista. Il trait-d'union consistendo nella comune volontà di morte, nell'aver fatto della distruzione dell'uomo un valore.
Posso tuttavia astrarre, almeno fino a un certo punto, da questa mia posizione critica, e cercare di vedere il fenomeno con la maggiore obiettività possibile (mi sembra di averlo qui dimostrato). Poi, se ripenso all'emarginazione subita (certo, mica schifavo certe compagnie, però lì ero l'unico a non drogarsi di nulla, e questo isolarsi era comunque triste - non solo per il mio essere separato, ma anche perché vedevo gli altri decadere), allora risento il fastidio di chi rifiuta ogni corruzione ( a 17 anni volli ubriacarmi totalmente, "per sapere": mi bastò per sempre) e ne vede molta intorno a sé.
Il peggio era che tutto ciò venisse venduto come un valore positivo. Non lo era. Ed era quasi impossibile frenare i volonterosi verso la discesa.
Ed e vero: molti non si salvarono.
Tutti, dal mio punto di vista.