Artisti dimenticati ma di valore

Camille Roqueplan - Francia 1803-1855

Wiki dal francese
Fin dall'infanzia dimostrò disposizione per il disegno e senza aver mai avuto un maestro, spesso correggeva le opere dei suoi compagni. Intorno all'età di diciotto anni, iniziò a prendere lezioni di pittura.
Ma stranamente, quando il padre di Roqueplan, vedendo le capacità di suo figlio lo incoraggiò a fare della pittura la sua professione Roqueplan sentì grande riluttanza a seguire questa decisione. Era disposto a dipingere per diletto, ma ad essere costantemente un pittore. Costretto a coltivare la pittura, Roqueplan provò un tale disgusto verso l'atelier che, per sfuggire all'occupazione che avevano voluto dargli, cominciò a studiare medicina. Per breve tempo fu poi impiegato presso il Ministero delle Finanze. In seguito tornò alla pittura dietro consiglio di Maillard. Poi una seconda volta si scoraggiò, infine passò 3 anni nell'atélier di Antoine-Jean Gros, poi viaggiò dipingendo paesaggi, con cui vinse una medaglia d'oro al Salon.
Personalmente conosco Roqueplan dalla litografia, di cui fu uno dei maestri romantici, tanto da rivaleggiare alla pari con Delacroix.
43cc8a89-6efd-414d-94e3-890440903579_g_570.Jpeg
peasants-of-the-bc3a9arn-by-roqueplan-1846.jpg
WLC_WLC_P595.jpg

 
Alcune litografie di Camille Roqueplan

CGrPnApW0AEHxtF.jpg
roqueplan2.jpeg
s-l225.jpg
s-l225.jpg
$_57.JPG
$_57.JPG


Alcune di queste grafiche costano anche meno di 20 euro. Non tutte sono del massimo interesse, ma qualcuna sì ...
 
A me piace molto la marina...peccato che molti Artisti bravi finiscano nell'oblio...sta a voi cacciatori riportarli in auge! E pensare che ci sono in giro degli "artisti" che non sanno fare la O col bicchiere...Buona Pasqua, Gino!!
 
Charles Joseph Beauverie (Lione, 17 settembre 1839Poncins, 5 marzo 1923)

Charles-Joseph Beauverie è il tredicesimo figlio di un mastro carpentiere e impresario edile, Antoine Beauverie, e Françoise Charnay. Studia alla scuola secondaria a Lione e nel 1855, all'età di 16 anni, è ammesso alla Scuola Imperiale di Belle Arti di Lione, che forma al disegno di fabbrica per la decorazione su seta. Charles la frequenta però per poco più di un mese. Il padre, intravedendo un futuro mediocre come disegnatore di tessuti, lo manda a lavorare da un amico, presso un ferramenta. Continua comunque a frequentare l'atelier dell'incisore Louis Guy (1824-1888) dove viene introdotto al disegno paesaggistico. A novembre del 1859 rientra alla Scuola di Belle Arti di Lione distinguendosi con meriti nelle varie discipline. Nel 1861 espone la sua prima opera, L'Ecluse d'Optevos, al Salon di Lione.

Nel 1862 arriva a Parigi ed entra nell'atelier di Charles Gleyre (1806-1874), frequentato anche da Claude Monet, Jean-Frédéric Bazille, Pierre-Auguste Renoir e Alfred Sisley, all'École des beaux-arts de Paris. Debutta al Salon di Parigi nel 1864.

Il 26 settembre 1868 sposa a Villeurbanne Marie-Clotilde Giraud, chiamata Clara, di sette anni più vecchia di lui, che con la sua dote gli permetterà di dipingere per piacere. Si trasferiscono a Montmartre al 29 di rue Gabrielle.
Dal 1872 al 1880 lavora presso l'editore Alfred Cadart (1828-1875) creando numerose tavole per L'Illustration nouvelle e L'Eau forte en....
Realizza parecchi disegni e incisioni da fotografie dell'amico Felix Thiollier (1842-1914).
Nel 1888 si trasferisce a Poncins dove dipinge prevalentemente paesaggi.
Viene insignito Cavaliere della Legione d'Onore nel 1895.

Ho conosciuto Beauverie come incisore: una sicurezza per il buon gusto e per la qualità del lavoro. Ho profittato di questa occasione per conoscere i suoi quadri: ne sono rimasto piacevolmente colpito, e le mie sensazioni sono state confermate.
Più che dimenticato, si tratta di un autore mai veramente emerso dall'ombra di un secondo o terzo livello. Comunque merita di essere conosciuto.

beauverie-charles-joseph-1839-canotier-au-bord-de-l-oise-1432053-500-500-1432053.jpg
charles-joseph-beauverie-le-chargement-en-hiver.jpg
Charles_Joseph_Beauverie_Ebene_von_Forez.jpg

come incisore, la prima si trova al British Museum ...

AN01096906_001_l.jpg
220px-Charles_Beauverie_Auvers-sur-Oise.jpg
$_57.JPG


Quest'ultima su Ebbaj a 36 eurozzi
 
PIERO SADUN (v.Piero Sadun Pittore)

Piero Sadun nasce a Siena l’11 novembre 1919. Fin dall’infanzia, la sua intelligenza vivacissima e fantasiosa si manifesta e si esprime nel disegno. Da giovanissimo è attirato dal mondo degli artisti senesi; frequenta i corsi serali all'Istituto d'Arte di Siena e lo studio del pittore Umberto Giunti. Nel 1938, la dittatura fascista gli impedisce di completare gli studi. Sadun è ebreo ed a causa delle leggi razziali, non può più frequentare il liceo classico E.S. Piccolomini e deve prepararsi privatamente per la III liceo.
Ottenuta la maturità, va a Firenze per seguire, da privato, le lezioni di pittura nello studio di Primo Conti; dopo qualche mese, tuttavia, Conti lo informa che per lui, pittore ufficiale del regime, è pericoloso dare lezioni ad un ebreo.
Tra il 1940 e il 1941 viene invitato dal professor Mario Bracci ad affrescare alcune pareti nell’ex-Certosa di Pontignano.
È sempre in questo periodo che si consolida l’amicizia con Cesare Brandi che resterà un’amicizia luminosa e duratura. Nel 1940 illustra un poemetto in prosa di M. Verdone “La città dell’uomo” :è una visione tragica e amara di Siena, in cui l’oscuramento bellico è una metafora della dittatura.
Se le immagini allungate ricordano Modigliani, le strade di Siena raffigurate da Sadun evocano Ottone Rosai. Tutte le opere dal 1940 fino alla fine della guerra, per sfuggire alle leggi razziali, saranno firmate da Sadun con lo pseudonimo“T.Duna”.
Agli inizi del 1945, Sadun lascia lo studio di via Diacceto a Siena e si trasferisce a Roma, dove ritrova Cesare Brandi e consolida l’amicizia con Giovanni Stradone e Toti Scialoja, con i quali organizza la prima mostra delle sue opere.
Nel 1948, Sadun vince il primo premio al Concorso Nazionale di Pittura bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione, che lo porta ad una cattedra al Liceo Artistico di Roma per i due anni successivi. Dopo un soggiorno di due mesi in Francia, dove nel 1950 ha vinto una borsa di studio del governo di Parigi, rientra in Italia e partecipa alla X Biennale di Arti Figurative di Venezia.
[Altri premi, poi] docente di Arti Figurative all’Istituto d’Arte di Urbino. Nel gennaio 1956 è presente a Palazzo delle Esposizioni di Roma nella mostra allestita per celebrare gli artisti toscani contemporanei.
Nel febbraio 1957 espone a New York, nel ’58 ottiene un ennesimo riconoscimento a Milano, stavolta nella mostra “Giovani pittori italiani”; nel ’59 vince il Premio Agip al Premio Marche, ma questo è l’anno di mostre a Milano, Verona, Torino, Bologna, Roma e, a Verona, nell’ambito della 54.a Rassegna di Arti Figurative. La RAI gli affida inoltre le illustrazioni della pubblicazione del III programma della radio. Nel 1960 torna alla Biennale di Venezia, e ottiene il Premio Nazionale Città di Palermo; nel 1961 è di nuovo a Verona, l’anno successivo ancora alla Biennale, del 1963 è il Premio del Presidente della Repubblica al Premio Marche e la personale alla Galleria la Salita di Roma.
Nel 1966, insieme a Ettore Colla, Giuseppe Capogrossi, Lucio Fontana, Leoncillo Leonardi, Seymour Lipton e Victor Pasmore costituisce un gruppo che, raccoltosi presso la Galleria Editalia, dà vita alla rivista Qui arte contemporanea. Sadun espone alla X Quadriennale d’Arte a Roma e, nel gennaio 1974, alla Galleria Bergamini di Milano. Piero Sadun muore a Siena il 22 novembre 1974.

Dallo stesso sito le opere.
Primo periodo
pittore_pierosadun2.jpg
pittore_pierosadun6.jpg
pittore_pierosadun20.jpg
pittore_pierosadun24.jpg



Secondo periodo
pierosadun_pittore1.jpg
pierosadun_pittore3.jpg
pierosadun_pittore7.jpg
 
Ultima modifica:
Prego, carissimo. Forse questo russo ti piacerà di meno, ma merita una citazione Nikolaj Konstantinovič Roerich - Wikipedia

Nikolaj Konstantinovič Roerich

Roerich passò la maggior parte della gioventù nei pressi di Gatčina. Qui sviluppò l'interesse per la caccia, la storia naturale e l'archeologia. Scrisse racconti di avventure.Nei primi anni del Novecento, il professor Roerich dipingeva, organizzava scavi archeologici, studiava architettura, teneva conferenze e scriveva di arte e archeologia. Nel 1907 applicò il suo talento al disegno di scene e costumi per Djagilev e per il balletto di Igor StravinskyLa Sagra della Primavera. All'inizio della rivoluzione bolscevica nel marzo del 1917, Maksim Gor'kij riunì a San Pietroburgo i connazionali che si occupavano di arte. Elessero un Comitato che si riuniva al Palazzo d'Inverno e Roerich ne fu il presidente per soli due mesi. In quel periodo era candidato per l'ufficio di ministro delle belle arti per questa sua capacità, ma non accettò l'alta carica.
Prevedendo i notevoli cambiamenti del suo paese, decise di lasciare la Russia, trasferendo la famiglia in Finlandia. Su invito del direttore dell'Art Institute of Chicago, Roerich si recò negli Stati Uniti nel 1920. Aveva già eseguito più di 2500 dipinti ed era un artista di fama internazionale. Nel 1929 e nel 1935 venne proposto come Premio Nobel per la pace per gli sforzi compiuti a favore della pace mondiale per mezzo dell'arte e della cultura e per i tentativi di proteggere l'arte in tempo di guerra. I biografi hanno scritto molto sulla vita di Roerich, ma hanno trascurato quello che era il vero “motore” della sua ricerca: il lato spirituale. A un certo punto della loro vita, i coniugi Roerich acquisirono una profonda conoscenza della letteratura e delle tradizioni della religione esoterica.
L'intima conoscenza dell'Oriente e le molteplici esperienze di Nicholas unite alla sua vasta cultura, spiegano perché venne ricevuto con onore quasi ovunque egli andò durante la spedizione in Asia Centrale e perché cinesi meravigliati dalla sua conoscenza lo chiamavano “l'Iniziato”. In ogni modo i coniugi Roerich furono membri per breve tempo della Società Teosofica e tradussero in lingua russa La dottrina segreta di Madame Blavatsky.Le sue ceneri furono sepolte su un'altura di fronte alle vette himalayane che aveva tanto amato e magistralmente ritratto.

upload_2017-6-4_2-0-0.jpeg
upload_2017-6-4_2-0-25.jpeg
upload_2017-6-4_2-0-42.jpeg
upload_2017-6-4_2-1-42.jpeg
images
images
images
images
 
continua ROERICH

images
images
images
images
images
images


sempre evitando accuratamente Pinterest ... :d:
Il vento e la montagna. Intervista a Curzio Vivarelli su Nikolaj Roerich Su testi di conoscitori russi di Roerich è esplicita la congettura secondo la quale il pittore avrebbe maturato la vocazione a ritrarre senza posa le cime dei picchi himalayani dopo aver ammirato lungo uno dei suoi continui viaggi, questa volta in Giappone, i panorami montani di Hokusai.
Read more at Il vento e la montagna. Intervista a Curzio Vivarelli su Nikolaj Roerich
 
Charles Lapicque (1898-1988) era artista molto noto finché in vita. Dalla sua morte in poi, mi sembra che un silenzio impressionante sia calato sul suo lavoro.
Personalmente non l'ho mai apprezzato troppo, ma ne scrivo per notare come spariscano facilmente dalla vista artisti non privi di una certa dignità.
Secondo me Lapicque ha esagerato nel riproporre una formula un po' facile. Ma è vero che al tempo era assai considerato.
Ripropongo qualche opera per un giudizio, penso molti non ne abbiano mai sentito parlare.

Charles Lapicque è un pittore francese della nuova Scuola di Parigi, nato a Theizé 6 Ottobre 1898, morto nel Orsay 15 Luglio 1988.

I suoi lavori sono stati considerati significativi tra il 1939 e il 1943 per lo sviluppo della pittura non figurativa nel 1950 per l'arte pop attuale, figurazione narrativa, libera rappresentazione.

E 'riconosciuto Giusto tra le Nazioni, con la moglie, per nascondere gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
da Wikipedia

upload_2017-6-5_22-41-9.jpeg
upload_2017-6-5_22-41-23.jpeg
lagune-bretonne-1959-1.jpg
paysage-en-castille-1973.jpg
rome-1958.jpg
nuit-sur-la-lagune-1955.jpg
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto